Piacenza. Dovrà rispondere delle accuse di violenza sessuale aggravata ed atti persecutori un operaio di 35 anni, in seguito ad indagini svolte dai Carabinieri di Piacenza. A far scattare l’intervento dei militari la denuncia della sua ex compagna, una donna sua coetanea con la quale avrebbe coabitato tra il 2017 e l’inizio del 2019, fino a quando la donna non avrebbe deciso di interrompere la relazione e tornare a vivere insieme alla madre. Secondo quanto affermato dalla 35enne, l’uomo avrebbe iniziato a tempestarla di messaggi su Whatsapp implorandola di tornare con lui, oltre a lasciarle numerosi messaggi vocali, tentativi di telefonata, e persino messaggi scritti a mano lasciati all’interno della sua automobile. L’avrebbe inoltre seguita nei tragitti di ritorno dal lavoro, arrivando al punto di cambiare automobili per non farsi scoprire, e si sarebbe appostato sotto la sua abitazione e nei pressi del luogo di lavoro.
In alcune occasioni, nel tentativo di parlarle per convincerla a riallacciare la relazione, l’avrebbe strattonata; sarebbe poi riuscito, in almeno due occasioni, a spingere la donna ad acconsentire ad un confronto nei pressi dell’abitazione in cui erano stati conviventi, ma in entrambe le occasioni l’avrebbe costretta, con violenza, a subire atti sessuali. La denuncia è giunta a fine maggio del 2019, e sono così scattati gli accertamenti da parte dei militari, fino al momento del suo arresto. Il GIP del Tribunale ha chiesto per il 35enne la custodia cautelare in carcere.