La campagna si è aperta il 31 marzo e fino al 28 maggio ci sarà la possibilità di presentare la candidatura sul sito dell’Esa (European Space Agency).
L’obiettivo non è solo quello di selezionare nuove elementi che possono essere affiancati all’attuale corpo astronauti ESA , ma anche quello di avviare un vero e proprio cambio generazionale e supportare le numerose attività che si prospettano negli anni a venire.
I REQUISITI
Per quanto riguarda gli studi i candidati devono possedere:
- Competenze in discipline scientifiche
- Laurea in Scienze Naturali, Ingegneria o Medicina
- Ottima conoscenza della lingua inglese (parlata e scritta)
Per quanto riguarda la salute e le condizioni fisiche il candidato deve godere di una buona forma fisica.
Tra le qualità ritenute necessarie per entrare a far parte del corpo astronauti ESA ci sono: capacità di riflessione, abilità nel lavoro in situazioni di tensione, capacità di concentrazione. La personalità del candidato deve presentare caratteristiche di alta motivazione, livello di aggressività molto basso e stabilità emotiva.
LE FASI DI SELEZIONE
Le fasi di selezione si compongono di sei passaggi:
- Screening iniziale: Selezione iniziale basata sui documenti inviati dai candidati
- Fase di test 1: Composta da test cognitivi, tecnici e di personalità
- Fase di test 2: Composta da test specifici quali esercizi di gruppo, individuali e pratici
- Fase di test 3: Valutazione medica rispetto agli standard medici internazionali per le missioni nello spazio
- Intervista n.1: Colloquio in cui verranno valutate le conoscenze apprese nel percorso di studi
- Intervista n.2: Colloquio con il direttore generale dell’ESA
L’INCLUSIONE DELLE PERSONE SABILI: I PARASTRONAUTI
L’aspetto rivoluzionario di questa iniziativa consiste nell’inclusione, per la prima volta, di soggetti disabili. I requisiti di istruzione e psicologici sono i medesimi, ma potranno accedere alla selezione anche coloro che presentano disabilità fisiche specifiche. Questo progetto permette di abbattere le barriere, favorire l’inclusione e di aprire una porta che non è mai stata aperta.
“Rappresentare tutte le parti della nostra società è un impegno che prendiamo molto seriamente”, commenta David Parker, Direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica ESA. “La diversità in ESA non deve riferirsi solo a origine, età, bagaglio culturale o genere dei nostri astronauti, ma anche a possibili disabilità fisiche. Per trasformare questo sogno in realtà, insieme al reclutamento delle astronaute e degli astronauti, sto lanciando il Parastronaut Feasibility Project (progetto di fattibilità parastronauta), un’innovazione che è tempo di introdurre“.