Nicola Bellotti

Comunicatore 2.0?Fotografo gentiluomo?Ottimista, passionario, eccessivamente empatico?Cattolico

Sanita’. Tarasconi e Molinari (Pd) incontrano i primari dell’Ospedale e i farmacisti

Cavanna, Cuda, Civardi, Fornari, Zannini: ”Piacenza deve contare di più in Regione”

Sanità piacentina, il modello del futuro con le criticità e le soluzioni. Si è parlato di questo ieri pomeriggio all’auditorium Sant’Ilario di Piacenza durante un incontro voluto dai candidati del Pd alle regionali di domenica 23 novembre Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari per conoscere da vicino le dinamiche che dovranno affrontare se verranno eletti in Consiglio regionale. E per conoscerle si sono rivolti a coloro che in tali dinamiche sono immersi per mestiere, ruolo e competenza. In tanti hanno risposto all’appello, su tutti i primari di alcuni dei reparti più importanti degli ospedali piacentini come Luigi Cavanna di Oncologia (Piacenza), Fabio Fornari di Gastroenterologia ed Ematologia (Piacenza), Giuseppe Civardi di Medicina generale (Fiorenzuola), Domenico Cuda di Otorinolaringoiatria (Piacenza), Marco Zannini di Ostetricia e ginecologia (Piacenza), Carolina Cuzzoni, già direttore sanitario dell’ospedale di Castelsangiovanni, e altri ancora. C’erano poi infermieri, farmacisti (era presente Roberto Laneri, presidente dell’Ordine), rappresentanti del mondo sindacale e delle associazioni oltre a cittadini interessati a un argomento di vitale importanza, soprattutto in ordine alle politiche regionali; basti pensare che i due terzi del bilancio della Regione Emilia-Romagna riguardano la sanità.
Un settore delicatissimo soprattutto per il Piacentino, territorio di confine e in quanto tale unico per caratteristiche ed esigenze in ambito regionale. Un incontro informale, praticamente una tavola rotonda senza relatori e convenuti ma tutti sullo stesso piano; anzi, i candidati si sono messi all’ascolto degli addetti ai lavori e hanno fatto domande più che fornire risposte. «Vogliamo sapere come vivete la situazione dall’interno – hanno detto i candidati – voi che di sanità vi occupate "sul campo", avendo a che fare con i pazienti da un lato e con i vertici dell’Azienda Usl dall’altro&». E i temi affrontati sono stati tanti; su tutti la peculiarità tutta piacentina che riguarda appunto la posizione geografica in una fase storica decisamente importante nella quale le risorse scarseggiano e la Regione è in piena riorganizzazione della rete ospedaliera. Una riorganizzazione che va verso la cosiddetta area vasta nella quale – hanno subito sottolineato Tarasconi e Molinari – Piacenza «dovrà giocare un ruolo di primo piano e non il contrario&». Un dibattito apertissimo nel quale le posizioni sono spesso contrastanti. A partire dalla questione della centrale del 118 di Piacenza, il cui "spegnimento" avverrà – è notizia delle ultime ore – il 10 dicembre: tutte le chiamate di emergenza verranno dirottate su Parma che già gestisce quelle di Reggio Emilia e Modena. Una scelta dettata dall’esigenza di contenere i costi e che sul cittadino – dicono alcuni addetti ai lavori – impatterà in modo relativo visto che la rete del soccorso rimarrà comunque operativa sul territorio ma si tratta "solo" di cambiare il luogo di ricezione e gestione delle telefonate.

C’è però chi vede in questo "trasloco" una sorta di impoverimento di Piacenza in ottica regionale. Così la pensa Fabio Fornari, primario di Gastroenterologia, che allargando il discorso ha espresso tutte le sue perplessità sul concetto stesso di area vasta: «Abbiamo sotto gli occhi l’esperienza della Romagna – ha detto – I vantaggi non ci sono. Non c’è stato alcun risparmio evidente e, al contrario, ci sono meno referenti per i cittadini e per noi medici&». Il timore, dunque, è per un’area vasta che abbia un solo direttore generale, meno raggiungibile, meno addentro alle peculiarità dei singoli territori.

Sulla stessa lunghezza d’onda è anche Marco Zannini, primario di Ostetricia del Guglielmo da Saliceto: «Piacenza è lontana da Reggio Emilia, pur essendo nella stessa area, ed è vicinissima a Milano: il rischio è che i pazienti se ne vadano in Lombardia se non trovano le risposte adeguate&». Zannini ha poi parlato dell’importanza del rapporto ospedali-università che va potenziato, favorito, incentivato. Giuseppe Civardi, primario di Medicina dell’ospedale di Fiorenzuola (in questi mesi al centro di accesissimi dibattiti dopo la decisione della Regione di ristrutturarlo, con tutti i disagi che ne conseguono per operatori e pazienti della Valdarda), ha sottolineato quanto sia determinante il concetto di rete ospedaliera: «Chi varca la porta dell’Ospedale di Fiorenzuola deve sapere che entra in una rete di servizi, efficiente e ben organizzata&». E il sistema deve favorire questa rete: non basta dare il contentino ai presidi periferici come Fiorenzuola o Castelsangiovanni, ma «è indispensabile una progettualità seria e concreta&». Domenico Cuda, primario di Otorinolaringoiatria di Piacenza, si rivolge ai candidati partendo dal loro slogan: «Per Piacenza con Grinta&».

E’ proprio la grinta ciò che serve in questo periodo; è indispensabile per fare in modo che si vada nella direzione giusta. E chi rappresenterà il territorio e la sanità piacentina in Regione dovrà mettercene molta di grinta, visto che siamo ai confini dell’Emilia-Romagna e storicamente siamo visti come la Cenerentola della Regione. «L’unico modo per gestire bene i pazienti, per fare in modo che si affidino alle nostre cure – ha detto Cuda – è investire nelle eccellenze che abbiamo. Sono investimenti che generano risparmio&». L’importante è che vengano fatti con intelligenza e, attualmente in Regione esistono esempi che lasciano perplessi; Cuda ne fa uno: possibile che a Piacenza non ci sia la Neurochirurgia ma ci sia a Reggio, Modena e Bologna, ovvero nell’arco di pochi chilometri?

Anche Luigi Cavanna, primario di Oncologia dell’ospedale di Piacenza, torna sull’area vasta: «In alcuni momenti storici, di crisi, nascono delle parole d’ordine che vanno di moda. Adesso c’è la centralizzazione, l’area vasta. Dobbiamo chiederci a cosa serve, a chi serve, se è è utile, se c’è un risparmio effettivo. Dalla Romagna sappiamo che le cose non funzionano meglio, che c’è una gran confusione. Io ritengo che la serietà dovrebbe imporre come regola che prima si faccia uno studio pilota e solo dopo si agisca&». «Quello che vi raccomando quando sarete in Regione – ha detto rivolgendosi direttamente ai candidati Tarasconi e Molinari – è di fare cambiamenti dopo aver chiesto, sperimentato&». Una raccomandazione che ha già la risposta in uno degli slogan della campagna elettorale di Tarasconi e Molinari: «Vogliamo una Regione che chiede prima di decidere&». Cavanna ha concluso: «I cittadini di Piacenza non ci vanno a Reggio o a Bologna, vanno a Milano. Piacenza ha una sua specificità. Questo la Regione lo sa e voi dovrete ribadirlo con forza e decisione. La posizione geografica ha un suo valore che deve essere considerato&». Ed è un tema, questo dell’attrattività verso la Lombardia che ha trovato subito d’accordo i candidati del Pd: «L’ospedale di Codogno si sta ridimensionando e c’è tutta un’area di popolazione che di certo preferirebbe orientarsi su Piacenza piuttosto che su Milano – hanno detto – E di questo la Regione dovrà tenere senz’altro conto&».

Stop a Equitalia. Ignazio La Russa e Tommaso Foti: ”Basta tasse!”

L’ex ministro a Piacenza: ”Alla Regione servono politici forti e trasparenti come Foti per riportare la gente a credere nella politica”

L’onorevole Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, già ministro della Difesa, è stato in visita questa mattina a Piacenza per sostenere la candidatura di Tommaso Foti, Anna Gregori, Edoarda Ghizzoni e Giancarlo Tagliaferri alle regionali di domenica prossima 23 novembre. Una visita d’impatto, quella di La Russa, perché non si è limitata all’incontro, molto partecipato, con i cittadini nelle vie del centro e nelle piazze dei mercati cittadini, ma ha visto il suo momento clou in una manifestazione con tanto di bandiere e striscioni di fronte alla sede piacentina di Equitalia, in viale del Mille. La scritta «Basta tasse&» a caratteri cubitali la dice lunga sul senso dell’iniziativa alla quale l’ex ministro La Russa ha preso parte attivamente sventolando il Tricolore, stringendo mani, facendosi immortalare con i sostenitori e prestandosi alle domande dei giornalisti. Iniziativa aperta dall’ex deputato e candidato Tommaso Foti che è subito entrato nel vivo dell’argomento: «Questa è una regione tassane spendi, che vessa i cittadini in modo vergognoso con Irap, addizionale Irpef, bollo auto, e altri 25 balzelli. Una Regione che prende dalle tasche dei cittadini l’equivalente di una finanziaria dello Stato centrale. E con tutte le tasse che prende la Regione, appena si trova di fronte qualcuno che non può pagare usa il "braccio armato" di Equitalia&».
Ed è da qui che parte La Russa: «Prima di tutto bisognerebbe essere sinceri. Non si può far finta di abbassare le tasse, come sta facendo il premier Renzi, quando poi dà il via libera alle Regione per raddoppiare la tassazione, per l’appunto, regionale. Se poi si aggiunge l’aumento vertiginoso della tassazione sulla casa, anche sulla prima casa, si è di fronte ad una vera presa in giro nei confronti dei cittadini. E a noi questo fa veramente rabbia. A qualche cittadino si è dato un "bonus" di 80 euro, a tutti ne sono stati tolti 160, anche a quelli che hanno avuto gli 80 euro; e tutto questo con l’aiuto delle Regioni. E la gente è giustamente avvilita perché mentre tira la cinghia si trova la gran parte dei consiglieri regionali, anche quelli ricandidati, che ora si trovano indagati. Come si può dar torto a chi si arrabbia, a chi si disamora della politica? I rimborsi dei consiglieri regionali vanno aboliti immediatamente&». E prosegue: «A questo punto tocca a persone come Foti, che fanno politica da anni, sempre in maniera trasparente, cercare di far tornare alla gente la voglia di impegnarsi e battersi per la propria vita, perché di questo si tratta&».

Certo, la situazione non è semplice in Emilia-Romagna, regione "rossa" «dai tempi di Noè&», per dirla con La Russa; regione nella quale la sinistra sta riuscendo «ad annacquare questa campagna elettorale, di farla sembrare inutile&». Secondo l’ex ministro, però, una campagna elettorale è come una partita di calcio: non è finita finché l’arbitro non fischia tre volte. E Fratelli d’Italia- Alleanza Nazionale può e deve essere la sorpresa finale, segnando magari all’ultimo minuto e vincendo la partita. «Siamo l’alternativa più credibile allo strapotere della sinistra in questa Regione – sottolinea La Russa – E se dovessimo finire all’opposizione, il nostro ruolo sarà quello di dare battaglia, come solo noi sappiamo fare, su ogni provvedimento che vada contro gli interessi dei cittadini&».

Non si poteva poi non parlare di immigrazione, visto il luogo particolare della manifestazione: di fronte ai giardini Margherita, nel cuore del quartiere Roma che notoriamente è la zona di Piacenza a più alta densità di stranieri. E in questo campo La Russa marca subito le differenze con la Lega Nord, pur alleata in questa tornata elettorale: «La Lega contesta, come noi facciamo, la presenza degli immigrati, ma occorre anche fare proposte concrete. Noi ne abbiamo una precisa: una missione internazionale europea che sbarchi sulle coste libiche, dove non c’è più un governo, e faccia una testa di ponte, blocchi lì le partenze evitando centinaia, migliaia di morti; si occupi lì di valutare chi ha il diritto di essere accolto come profugo in Europa, far decidere lì in quale Stato intende andare chi ne ha diritto. distribuendo gli immigrati in modo equo&». In Europa, in effetti, non c’è una politica unitaria sul tema immigrazione ma La Russa è convinto che i Paesi affacciati sul Mediterraneo appoggerebbero una proposta del genere. E conclude ricordando che la opinione pubblica "non ne può più di vedere i nostri territori nelle mani di una minoranza di balordi. Occorre dare sicurezza ai cittadini, anche con quelle iniziative che, ad esempio, io avevo assunto quando ero Ministro. Con le pattuglie miste per strada, e a Piacenza le avete avute grazie alla collaborazione degli stupendi militari del Secondo Genio Pontieri, la gente si sentiva decisamente più sicura e il numero dei reati da strada (scippi e borseggi, in particolare) si era sensibilmente ridotto. Qui, in via Roma e in via Pozzo, io quelle pattuglie miste le rimettere domani, anzi fin da stasera".

Gli amministratori della Lega Nord a sostegno di Matteo Rancan

Cecchetti, vicepresidente del Consiglio in Lombardia: ”Rancan rappresenta la Lega del cambiamento”

Una giornata all’insegna del dialogo e della collaborazione quella che ha visto oggi il candidato della Lega Nord Matteo Rancan incontrare i tre amministratori lombardi Oscar Lancini (Adro), Fabrizio Cecchetti, vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia e Pietro Foroni, consigliere regionale lombardo, oltre al coordinatore federale Giovani Padani Matteo Mognaschi e il coordinatore Giovani Padani Emilia Carlo Piastra. Un’occasione per riaccendere i riflettori sui canali di collaborazione che si possono instaurare tra la nostra città e il territorio lombardo, partendo innanzitutto dalla pianificazione di azioni concrete in vista dell’Expo 2015 fino ad arrivare alla realizzazione di un collegamento veloce tra Milano e Piacenza, progetto da troppi anni congelato. Ed è stata questa l’occasione che ha visto i tre amministratori lombardi esprimere anche "forte apprezzamento" per la corsa di Matteo Rancan alle regionali del 23 novembre in Emilia Romagna.
“Matteo Rancan rappresenta quel bisogno di cambiamento che si impone in un momento in cui la politica deve tornare tra la gente, deve ascoltare e dare risposte concrete" ha detto il vicepresidente Cecchetti, sottolineando come ci sia "bisogno di persone come Matteo Rancan per farsi carico di questo forte impegno in Emilia con l’obiettivo di rimettere la nostra gente al centro delle scelte politiche".

"La regione Lombardia – è intervenuto anche il consigliere regionale Pietro Foroni – è pronta a riprendere il dialogo con l’Emilia su una linea veloce che colleghi il capoluogo lombardo e Piacenza, purché dall’Emilia Romagna ci arrivino segnali chiari e concreti. Per questo crediamo che la presenza di persone come Matteo Rancan possa essere la chiave di volta per una situazione di fatto congelata da anni e per una Regione, l’Emilia Romagna, da sempre malgovernata dalla sinistra".

"La Lega è l’unico movimento che dia concretamente spazio ai giovani – ha detto anche il vicesindaco di Adro Lancini – Noi abbiamo il coraggio di farlo e la candidatura di Matteo Rancan a Piacenza è la dimostrazione che la determinazione e il coraggio sono un valore per portare avanti le battaglie per i cittadini".

Un apprezzamento e un sostegno pieno, arrivato oggi anche da Matteo Mognaschi, coordinatore federale dei giovani padani e da Carlo Piastra, coordinatore Giovani Padani Emilia: "L’Emilia Romagna – ha detto Piastra – è una regione che ha voglia di cambiare e Matteo Rancan rappresenta la voce nuova e l’energia positiva di cui c’è bisogno per vincere questa sfida". Appello arrivato forte e chiaro anche da Mognaschi che ha ribadito come "domenica ci sia la grande occasione per cambiare colore alla Regione" invitando a non sprecare il proprio voto e indicando "di votare Alan Fabbri come presidente e, a Piacenza, scrivere Matteo Rancan sulla scheda".

Tarasconi e Molinari (Pd) ad Eataly incontrano le eccellenze agroalimentari piacentine

”Sfruttiamo un luogo unico per creare sinergie e fare progetti a lungo termine”

L’idea è quella di agire in modo concreto per far crescere Piacenza. E se c’è la possibilità di sfruttare luoghi, professionalità, eccellenze, è una possibilità da cogliere al volo senza troppi se o troppi ma. E’ in quest’ottica che ieri i candidati del Pd alle regionali di domenica 23 novembre Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari hanno incontrato gli operatori del comparto enogastronomico e della ristorazione del territorio piacentino. Non certo casuale il luogo dell’incontro: il nuovissimo megastore Eataly alla Cavallerizza, sullo stradone Farnese. «Un luogo aperto, nato proprio con l’intenzione di creare un rapporto sempre più stretto con la realtà locale&» ha detto Piero Alciati, responsabile della ristorazione di Eataly.
In pieno centro, all’interno di una struttura favolosa e sinora poco sfruttata – l’ex caserma della Cavallerizza – con un parcheggio ampio, Eataly sembra fatto apposta per creare sinergie e far nascere progetti. «Ed è questo ciò che Piacenza deve fare – dicono Tarasconi e Molinari – e cioè fare squadra, unire produzioni e professionisti d’eccellenza per rendere il nostro territorio sempre più appetibile, e non solo per i piacentini ma per chi arriva da fuori&». Le intenzioni sono proprio queste, e ad ascoltarle ieri c’erano imprenditori enogastronomici, chef stellati e rappresentanti del mondo delle associazioni. «Eataly può essere considerato un luogo neutro – dicono i candidati alle regionali – Un luogo aperto a chiunque abbia idee e progetti, e questa è un’opportunità che deve essere sfruttata con una progettazione sul medio e lungo periodo&».

Maltempo. Po a rischio piena a Piacenza. Frana a Ferriere. A Gragnanino strada allagata

In allerta la Protezione Civile e i comuni bagnati da corsi d’acqua

La piena del Po tiene in apprensione i comuni e la protezione civile a Piacenza e in Emilia-Romagna. L’agenzia regionale, sulla base delle previsioni emesse dall’Arpa, ha diramato un’allerta per "pioggia, vento, stato del mare, criticità idraulica e idrogeologica", che è partita dalle 6 di questa mattina e terminerà alle 24 di lunedì 17 novembre. Il motivo è una perturbazione atlantica che da domani mattina interesserà il territorio. Le violente piogge che da giorni si abbattono sul nord Italia e che ieri hanno colpito il piacentino, hanno creato grossi disagni anche nella notte. Il Po è in piena e ha superato il livello di guardia (6.50 metri).
Anche a Gragnanino si sono registrati problemi, con le acque che hanno invaso la carreggiata. A Ferriere, sulla strada verso Perotti, una frana ha invaso la strada.

Tarasconi e Molinari incontrano Coldiretti: ”Meno burocrazia per favorire l’agricoltura”

I candidati del Pd al consiglio regionale: ”progetti concreti per favorire il territorio piacentino”

Il mondo agricolo rappresenta una colonna portante dell’economia emiliano-romagnola e in particolare del territorio piacentino. Un mondo fatto di imprenditori sempre più moderni ma al contempo legati alla più antica delle attività umane: il lavoro nei campi. Colonna portante dell’economia, dunque, ma ciò nonostante la categoria dei coltivatori diretti lamenta una distanza sempre maggiore dalla politica, soprattutto regionale che pur tanto potrebbe fare in termini prima di tutto di ascolto. Per colmare questa distanza e dare un segnale forte in tal senso, i candidati del Pd in consiglio regionale alle elezioni di domenica 23 novembre Katia Tarasconi e Gian Luigi Molinari hanno chiesto e ottenuto di poter incontrare il mondo dell’agricoltura per tramite di una delle associazioni di categoria più importanti: la Coldiretti. Incontro partecipatissimo che si è tenuto nella sede di palazzo dell’Agricoltura, in via Colombo, al quale hanno preso parte i vertici associativi (su tutti il presidente Luigi Bisi e il direttore Massimo Albano), i capisezione della provincia e un nutrito numero di imprenditori del settore.
La semplificazione è stata tra le prime esigenze messe sul tavolo dai coltivatori diretti: «La quantità di norme che viene prodotta dalla Regione sta strozzando le piccole aziende, soprattutto quelle della montagna che già vive il problema dello spopolamento&». E proprio sulla funzione di tali aziende hanno insistito i vertici della Coldiretti: «Lavorare la terra ha anche una funzione sociale&» hanno detto. Basti pensare, ad esempio, al ruolo di conservazione e tutela del territorio che viene ricoperto dagli agricoltori nelle zone appenniniche; un ruolo sempre più determinante anche in termini di prevenzione del dissesto idrogeologico (tema più che mai attuale, purtroppo).

«Occorre una progettualità seria e concreta per riportare gli imprenditori, soprattutto giovani, nelle nostre zone collinari e montane e per fare in modo che non "scappino" quelli che già ci sono&» hanno detto i candidati Tarasconi e Molinari raccogliendo le istanze degli agricoltori e sottolineando che in effetti lo sviluppo più ecosostenibile che si possa immaginare viene fatto proprio dai piccoli imprenditori agricoli dell’Appennino per i quali l’ambiente e il suo benessere sono fonte di vita e di reddito. «Non è impossibile, esistono progetti già realizzati in altre regioni dai quali si può e si deve prendere spunto&» hanno aggiunto.

Il tema dell’acqua in agricoltura e del minimo deflusso vitale dei fiumi è un altro punto fondamentale tra quelli affrontati durante l’incontro: «Le politiche adottate sinora sono di perenne rincorsa ai problemi – hanno detto i candidati – nel tentativo di risolverli quando ormai è tardi. Anche in questo caso è necessario affrontare in modo serio e progettuale un argomento da cui dipendono la sopravvivenza del settore agricolo e la tutela dell’ambiente&».

E per quanto riguarda la presenza sul territorio e l’ascolto, Tarasconi e Molinari hanno voluto ribadire anche con gli agricoltori quello che è diventato un punto fondamentale del loro programma: «Un giorno alla settimana saremo qui, sul territorio, aperti e pronti ad ascoltare problemi e a proporre soluzioni&».

Gragnano. Clown armato di pistola rapina una tabaccheria

Il rapinatore mascherato ha rubato Gratta e Vinci per un valore di 1.500 euro

GRAGNANO (Piacenza) – Era pieno giorno, circa le 13.30, quando un uomo travestito da clown ha fatto irruzione nel King Bar di Gragnano, puntando una pistola in faccia alla madre del titolare del locale, mentre si trovava sola dietro al bancone. Il rapinatore ha terrorizzato la donna, minacciandola. Tutto si è svolto molto velocemente. Il clown ha preso diversi blocchetti di "Gratta e vinci" per un valore di circa 1500 euro e, senza dire una parola, è fuggito in strada.
I Carabinieri di S.Nicolò hanno raggiunto tempestivamente la sede del bar tabaccheria e stanno indagando sul caso.

Scorrettezze in campagna elettorale. Il PD informa: ”false telefonate a nome del partito”

”Chi sta telefonando spacciandosi per addetto o volontario del Partito Democratico commette un abuso”

PIACENZA – La campagna elettorale entra nel vivo e si registrano le prime “scorrettezze”, in particolare nel partito che si pensa otterrà il maggior numero di voti e la presidenza della Regione. Così il Partito Democratico ha diffuso un comunicato ufficiale in cui fa chiarezza su alcune telefonate che stanno ricevendo gli elettori. “In seguito alle numerose segnalazioni di cittadini che avvisano di aver ricevuto in questi giorni telefonate di propaganda elettorale da parte di sedicenti addetti del Partito Democratico, il partito tiene a precisare di non aver mai stipulato un contratto né commissionato a soggetto alcuno un servizio dedicato a contattare telefonicamente le persone ai fini di comunicazione elettorale”.
Il comunicato continua: “Chiunque in questi giorni telefoni ai cittadini spacciandosi per un addetto o un volontario del Partito Democratico sponsorizzando questa o quella candidatura commette semplicemente un abuso dal quale il partito prende assolutamente le distanze”.

“In queste settimane, e fino a venerdì 21 novembre, la campagna elettorale del Partito Democratico si sta sviluppando, come di consueto e grazie al tenace e prezioso lavoro dei suoi volontari, nelle tradizionali attività: volantinaggio, affissione manifesti e tour sul territorio provinciale da parte dei candidati alle prossime elezioni Regionali a diretto contatto con i cittadini. Il Partito Democratico a tal proposito ricorda che sono quattro i candidati in lista, tutti esponenti di prim’ordine del partito: Gian Luigi Molinari, Paola Gazzolo, Alessandro Ghisoni, Katia Tarasconi. Il 23 novembre alle urne, dunque, ogni cittadino avrà la possibilità di esprimere due preferenze purché diverse di genere”.

Matteo Rancan (Lega) in visita al 118: ”L’ennesima eccellenza che Parma ci ha tolto”

L’impegno del candidato: aumentare le risorse per portare a Parma e Reggio gli standard piacentini

"Piacenza è una "perla" in Regione nel settore del soccorso. Il nostro 118 si è sempre distinto per standard di servizi di altissimo livello e con protocolli d’eccellenza come il Codice Blu che altrove non esistono. Eppure è l’ennesima "eccellenza" che ci vediamo sottrarre da Parma, con il rischio di vedere compromessa l’efficacia e la tempestività di intervento a causa del coordinamento dislocato". E’ di ieri pomeriggio il sopralluogo che ha visto il candidato alle Regionali per la Lega Nord Matteo Rancan confrontarsi con alcuni volontari del servizio e con la preoccupazione dei molti cittadini che temono ripercussioni negative per il nostro territorio a seguito del trasferimento a Parma della centrale operativa del 118.
"Nella gestione delle emergenze la capillarità sul territorio è fondamentale, così come l’elevata qualità del servizio e la professionalità degli operatori stessi" ha spiegato Rancan al termine dell’incontro e ha aggiunto che "a fronte dell’ennesima incapacità finora dimostrata di trattenere le nostre eccellenze sul nostro territorio, ora è doveroso almeno battersi in Regione perché il 118 venga sostenuto con maggiore convinzione, per portare gli standard raggiunti a Piacenza come esempio da raggiungere in Emilia Romagna e perché venga ulteriormente valorizzata, con investimenti ad hoc, la professionalità dei volontari il cui ruolo è imprescindibile".

Rancan (Lega). ”Promozione del territorio, Parma ci ha rubato centralià”

La proposta del candidato: nei giovani e nell’Expo l’occasione per rilanciare Piacenza

“Piacenza deve riprendersi il ruolo e la centralità che merita in Regione. Il nostro territorio è ricco di eccellenze eppure in questi anni abbiamo assistito a un vero e proprio “scippo” di visibilità da parte di Parma. Bisogna che in Emilia Romagna la nostra Terra torni ad avere l’attenzione che merita, bisogna pensare a una promozione territoriale che sia al passo coi tempi e all’altezza della sfida di Expo 2015. E per farlo bisogna puntare sui giovani, sulle loro idee e sul gioco di squadra”.
E’ davanti al famoso dipinto della “Risurrezione di Maria”, esposto nella basilica di Santa Maria delle Grazie a Cortemaggiore e scelto oggi quale “simbolo” di un’occasione finora persa, che il candidato della Lega Nord Matteo Rancan ha voluto portare all’attenzione della stampa l’importante tematica legata alla promozione del territorio.
“Questo non è un che simbolo di quello che finora è accaduto e che vorrei cambiare. Le Terre Verdiane – spiega Rancan – attualmente coinvolgono il territorio di Parma, con tutto l’indotto di visibilità, turismo e servizi che questo comporta. In realtà i legami del grande compositore con la nostra terra sono moltissimi ma ad oggi restano completamente snobbati”.
Assessore in Comune a Cortemaggiore e oggi in corsa per il Consiglio Regionale per le Lega Nord, Rancan indica nelle idee dei giovani e nel gioco squadra, le sue ricette per riportare Piacenza al centro della scena Regionale.
“Sono le nuove generazioni che hanno in mano gli strumenti per promuovere e comunicare al meglio: dobbiamo solo metterli nelle condizioni di poter esprimere la propria intraprendenza e di concretizzare i loro progetti, attraverso concorsi di idee, una migliore e funzionale accessibilità ai fondi messi a disposizione per la promozione del territorio e creando una rete virtuosa di idee e di servizi che coinvolga tutti gli operatori del settore”.