Le caraffe filtranti consentono di ottenere un’acqua più pulita e salutare. Ma alcune inchieste ne mettono in dubbio i vantaggi.
Negli ultimi anni nelle case degli italiane sono entrate sempre con maggiore frequenza le caraffe filtranti. Queste caraffe sono dotate di particolari filtri (intercambiabili) che consentono di eliminare in tutto o in parte particolari elementi presenti nell’acqua del rubinetto. In particolare vengono filtrati calcare, il cloro e impurità varie.
In questo modo si ottiene una qualità dell’acqua migliore riducendone la durezza e le impurità e rendendola più pulita e più limpida.
Anche il sapore ne trae beneficio, per questo viene consigliata anche nella preparazione di bevande quali thè, tisane e caffè.
Inoltre l’acqua priva di calcare può essere utilizzata per gli elettrodomestici (si pensi alla lavatrice o al ferro da stiro) aumentandone la durata.
Il mercato si è quindi ampliato, dal leader del settore Brita, a diverse altre aziende, in genere tedesche, quali Optima, BWT etc.
Recentemente sono sorte polemiche sul reale beneficio dell’acqua filtrata, in particolare dopo un’inchiesta del procuratore di Torino.
I risultati di questa inchiesta hanno rivelato che l’acqua in uscita dalle caraffe filtranti potrebbe diventare addirittura dannosa. In realtà però l’inchiesta indica come tale risultato si ha solo in caso di mancata manutenzione. Le caraffe sono infatti dotate di filtri che vanno cambiati periodicamente, in genere con cadenza mensile in base all’utilizzo.
Per questo il ministero ha semplicemente richiesto ai produttori di accompagnare la vendita di questi prodotti con una corretta informazione al cliente con dettagliate istruzioni per l’uso e la manutenzione. Una corretta manutenzione ed il cambio periodico del filtro consentirà quindi di ottenere i benefici indicati dalle caraffe filtranti.