Caso marò. Il ministro Terzi si dimette. Di Paola: ”non abbandonerò la nave in difficoltà”

Il ministro della difesa: ”sarebbe facile dimettermi, non lo farò”

Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, dopo il rientro dei marò italiani in India, ha comunicato al Parlamento le sue dimissioni. “Mi dimetto in disaccordo con la decisione di rimandare i marò in India. Le riserve da me espresse non hanno prodotto alcun effetto e la decisione è stata un’altra. La mia voce è rimasta inascoltata”. Il ministro degli Esteri ha definito “fantasiose” le ricostruzioni di questi giorni. “Mi dimetto”, ha continuato Giulio Terzi, “perché per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perché solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie”. “Saluto con un sentimento di profonda partecipazione e ammirazione i marò Latorre e Girone. Ancora ieri le loro parole hanno dato uno straordinario esempio di attaccamento alla patria”.
Un altro membro del Governo, il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola, ha commentato in modo fermo le dimissioni di Terzi. “Sarebbe facile per me annunciare di dimettermi. Sarebbe facile oggi lasciare la poltrona che comunque a breve lascerò al nuovo ministro che arriverà. Sarebbe facile, no cost, ma non sarebbe giusto e non lo farò. Non abbandonerò la nave in difficoltà”.
Il ministro della Difesa ha aggiunto: “so quello che Massimiliano e Salvatore, guardandomi negli occhi, la sera del 21 marzo mi hanno detto: non ci abbandonare. Lasciare sarebbe venire meno a scelte che ho condiviso e io non abbandono la nave in difficoltà”.

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