TITOLO ORIGINALE: Educazione siberiana
ANNO: 2013
GENERE: Dramma, Crime
REGISTA: Gabriele Salvatores
PRODUTTORE: Marco Chimenz, Gina Gardini, Giovanni Stabilini, Riccardo Tozzi
ATTORI: John Malkovich, Arnas Fedaravicius, Vilius Tumalavicius, Eleanor Tomlinson, Peter Stormare, Jonas Trukanas, Andrius Paulavi?ius, Donatas Simukauskas, Vitalij Porshnev
TRAMA:
Nel sud della Russia, in una città divenuta una specie di ghetto per criminali di varie etnie, due bambini di 10 anni, Kolima e Gagarin, crescono insieme, amici per la pelle. L’educazione che viene impartita è piuttosto particolare: il furto, la rapina, l’uso delle armi. Il loro clan ha delle regole precise, una specie di codice d’ onore, a volte persino condivisibile, che non va tradito per nessun motivo. Ma il tempo passa, i due ragazzi crescono mentre il mondo intorno a loro cambia radicalmente… E quando hai vent’ anni e il mondo ti si spalanca davanti, hai voglia di prendertelo. E quando hai vent’ anni, rispettare le regole non è esattamente il tuo primo pensiero. Ma, come dice nonno Kuzja, il capo del clan criminale siberiano: “È folle volere troppo. Un uomo non può possedere più di quello che il suo cuore può amare!”
DESCRIZIONE:
Ennesimo cambio di rotta per l’eclettico Salvatores che qui ci propone una storia molto vicina a ”C’era una volta in America” e al nostro ”Romanzo criminale” (del resto si tratta degli stessi sceneggiatori con in più il nostro regista). La vicenda è piuttosto affascinante e lo script solido, e, soprattutto nella prima parte, il film funziona; ma l’eccessiva aderenza al testo letterario (”Educazione siberiana” di Nicolai Lilin) alla lunga ne pregiudica il pathos, rischiando così di annoiare lo spettatore.