Il 2022 è stato definito in molti modi, e tra questi vi è anche “l’anno di Canova”, epiteto dovuto al bicentenario della morte dell’artista.
Questo anniversario viene riconosciuto e celebrato a livello nazionale da varie istituzioni e realtà artistiche. Prima di addentrarci in questo ambito, però, ricordiamo chi era l’artefice di alcune delle opere che hanno segnato la storia dell’arte (e non solo).
Antonio Canova, cultore della bellezza perfetta
Canova è nato nel 1757 a Possagno, in Veneto, ed è morto nel 1822 a Venezia.
È stato uno scultore e pittore italiano, ritenuto il massimo esponente del Neoclassicismo in scultura e per questo soprannominato “il nuovo Fidia”. Questo parallelismo tra i due era dovuto allo stile classico di Fidia, scultore e architetto greco attivo dal 470 a.C. ad Atene, Tebe e Olimpia.
Canova volse l’apprendistato a Venezia e nel 1779 si trasferì a Roma, dove risiedette per il resto della sua vita. Sebbene viaggiasse spesso, la città eterna rappresentò per lui un imprescindibile punto di riferimento.
Lo scultore ebbe prestigiosi committenti, dagli Asburgo ai Borbone, dalla corte pontificia a Napoleone, sino ad arrivare alla nobiltà veneta, romana e russa. Tra le sue opere più note si ricordano i celeberrimi Amore e Psiche, Teseo sul Minotauro e Le tre Grazie.
Celebrazioni del bicentenario
Alle commemorazioni dell’anniversario della morte di Canova partecipano molte città e musei. Tra le mostre già avvenute ricordiamo:
- “Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca”, presso il Salone degli Incamminati della Pinacoteca Nazionale di Bologna (terminata il 20 febbraio);
- “Canova: tra innocenza e peccato”, presso il MART di Rovereto, il quale ha riconosciuto l’eredità nei linguaggi contemporanei, in particolare nella fotografia dei maestri del Novecento (terminata il 18 aprile).
Invece, per quanto riguarda le mostre future/in corso, vi sono:
- “Canova gloria trevigiana: dalla bellezza classica all’annuncio romantico”, al Museo Civico di Treviso (dal 14 maggio al 25 settembre);
- “Ebe Canova”, al Museo Civico di Bassano del Grappa (disponibile fino al 30 maggio).