Terrepadane, moto d’orgoglio degli agricoltori. Con 700 voti Marco Crotti rieletto presidente

Mai così partecipata l’assemblea elettiva del consorzio agrario Terrepadane. Con un voto plebiscitario di circa 700 soci (pari ad oltre la metà del totale) Marco Crotti e la sua squadra sono stati confermati al comando di quella che è la quinta azienda del territorio di Piacenza, motore dell’economia locale e pilastro del sistema agricolo di Piacenza, Milano, Pavia, Lodi, Bergamo e Monza-Brianza.

Difficile non rilevare il moto d’orgoglio degli imprenditori agricoli, preoccupati per le sorti di un consorzio che ha più di un secolo di vita ed è ostaggio da oltre un anno di una disputa legale nata intorno all’ipotesi di una fusione con il CAI (una realtà che ha già assorbito Bonifiche Ferraresi, Consorzio dell’Emilia, Consorzio del Tirreno, Consorzio Centro Sud, Consorzio Adriatico e Consorzio Agrario del Nordest) sostenuta dai candidati usciti sconfitti dalla precedente tornata elettorale e che nei giorni scorsi hanno provato ad impedire lo svolgimento dell’assemblea con un ennesimo ricorso.

La discesa in campo di così tanti soci del consorzio è un risultato “completamente inaspettato nelle dimensioni”, come ha sottolineato lo stesso Crotti. “Ci dà forza per continuare il nostro lavoro per il bene di Terrepadane e di tutta l’agricoltura piacentina e delle altre province in cui operiamo”.

“Con il risultato di stasera,” ha aggiunto il presidente di Terrepadane, “speriamo di aver posto la parola fine a tutti i contenziosi che in questi ultimi due anni hanno creato non pochi problemi alla nostra cooperativa; mi sento di ringraziare tutto il personale per il grande sforzo organizzativo che queste elezioni hanno comportato, ma soprattutto per la loro lettera aperta con la quale hanno dato prova del loro grande attaccamento a questa azienda. Grazie anche a tutte le autorità politiche e istituzionali che in questi ultimi giorni hanno espresso sostegno al Consorzio e che sono certo non faranno mancare il loro supporto per difendere la volontà dei soci”.

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