Redazione

Il Parco delle Cinque Terre diventa set per DigitaLife

Dopo il Nicaragua un altro set speciale per DigitaLife, il film collettivo che racconterà i cambiamenti avvenuti negli ultimi vent’anni con uno sguardo proiettato al futuro. Da questa settimana entra nel progetto anche il Parco nazionale delle Cinque Terre. Un luogo che non ha bisogno di presentazione e che porta in tutto il mondo il nome dell’Italia. I cinque borghi sono patrimonio dell’umanità e ogni anno sono milioni i turisti che arrivano ogni luogo per ammirare le bellezze del posto. L’accordo con l’ente del parco permetterà di diffondere la conoscenza del progetto e raccontare così tanti aspetti legati al turismo e all’ambiente. Avremo la possibilità di coinvolgere persone provenienti da ogni parte del mondo. «Per chi si occupa di gestire le informazioni – afferma Vittorio Alessandro, presidente del Parco – collaborare con esperienze come DigitaLife è una opportunità di conoscenza che permette di allargare network importanti per uno sviluppo sempre più di qualità del nostro territorio. Questo passa soprattutto dalla cultura e dalla conservazione dell’ambiente e delle tradizioni. Noi proviamo a coniugarle unendo la tecnologia alla tradizione. Stiamo lavorando su una App, ad esempio, che ci permette di conoscere in tempo reale il numero delle persone che percorrono la rete sentieristica e ci mette nelle condizioni di affrontare le criticità. Essere protagonisti nel film con le nostre esperienze – conclude Alessandro – per noi è davvero un occasione importante». «Abbiamo accettato di esser parte del progetto – aggiunge Patrizio Scarpellini, direttore del Parco – perché siamo impegnati da sempre a valorizzare la cultura del territorio anche nella sua dimensione digitale. Al suo arrivo in Europa Skype scelse la nostra esperienza per girare un video sui cambiamenti nella comunicazione grazie all’avvento del digitale. Sono passati dieci anni e il parco continua a lavorare sulle innovazioni che la tecnologia ci offre». «Collaboriamo da anni con il parco – dice Marco Giovannelli, presidente di Varese Web – ed è un onore averli al nostro fianco in DigitaLife. Crediamo che il film sia anche una grande occasione per mostrare quanta bellezza offre il nostro paese. Quanta ricchezza di storie e di valori. Le Cinque Terre sono un vero e grande patrimonio dell’umanità e non dobbiamo diventare mai di valorizzarlo. È una responsabilità oltreché una immensa opportunità di benessere per tutti. La collaborazione con il parco permetterà poi di entrare in contatto con milioni di turisti avendo così anche punti di vista differenti che sono poi uno degli elementi forti del film». Dall’avvio del progetto sono già arrivati i primi cento video. Tante letture diverse circa il rapporto nella propria vita con il digitale e con Internet. «Il lavoro procede e costruiremo il film insieme a voi – spiega Francesco G. Raganato, già regista di documentari per Sky e Rai -. Sarà un lavoro collettivo nel vero senso della parola. La volontà è quella di creare una community che dia linfa vitale al film giorno per giorno. E’ una sfida in tutti i sensi, a partire dal fatto che daremo l’opportunità a chiunque di raccontare la sua storia e condividerla». Riconoscimenti Tutti i video verranno pubblicati in diversi spazi e coloro che parteciperanno con l’invio di un proprio lavoro, riceveranno un riconoscimento da parte della produzione. Ogni due settimane poi sarà scelto un filmato particolarmente rappresentativo dello spirito del film e all’autore verrà offerto un weekend per due persone in una località italiana. Tutti coloro che verranno scelti per far parte di DigitaLife saranno inseriti nei titoli di coda del film e nei credits ufficiali dell’opera. Social Per rimanere aggiornati, o per entrare a far parte della comunità che nei prossimi mesi “costruirà” il film, DigitaLife avrà una presenza attiva su Facebook, Instagram, Twitter e YouTube. Per qualsiasi altra richiesta è possibile scrivere a digitalife.film@gmail.com Il regista Francesco G. Raganato È stato scelto da Varese Web tramite un bando a cui hanno partecipato 230 registi e vedomaker. Ha diretto diversi documentari per il programma “La storia siamo noi” di Giovanni Minoli su Rai2, realizzando poi prodotti anche per La7 e History Channel. Parallelamente alla TV lavora ad alcuni film-documentari, creati apposta per il cinema e l’on-demand. “L’Isola Analogica”, su alcune vicende legate al consumo accidentale di LSD nella piccola isola di Alicudi nelle Eolie, vince il Gran Premio del Mediterraneo/Prix Italia, festival a cui partecipano le maggiori emittenti televisive europee. Dopo qualche anno esce al cinema e poi in dvd per Feltrinelli Real, “Tsunami tour”, l’unico documentario che racconta la prima campagna elettorale di Grillo. Con “Looking For Kadija”, mette in scena un picaresco viaggio in una sconosciuta Eritrea, riuscendo a raccogliere numerose testimonianze sulle condizioni di vita nella ex-colonia italiana. Questo documentario, prodotto da RAI Cinema, vince il primo premio al Festival del Cinema di Roma nel 2013. Tra i suoi ultimi lavori c’è la serie “Islam Italia”, ideata e condotta da Gad Lerner per Rai3, attualmente candidata al Prix Italia. Il Parco delle Cinque Terre Il territorio delle Cinque Terre si estende per circa 3800 ettari, superficie protetta dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, istituito con decreto del Presidente della Repubblica nel 1999. Si sviluppa in circa 20 km di lunghezza, lungo la linea di costa tra il Promontorio del Mesco a ovest e Punta Persico a est. L’Ente Parco nasce allo scopo di salvaguardare il paesaggio delle Cinque Terre: un’area che nei secoli passati è stata trasformata dagli abitanti del luogo, sostituendo la vegetazione naturale di questi ripidi declivi, con una fitta tessitura di terrazzamenti coltivati a vite. La finalità del Parco è quella di recuperare e conservare questa testimonianza di valori architettonici, storici, culturali, paesaggistici e ambientali i quali, a causa di complesse ragioni economico-sociali, rischiavano di essere perduti. A questo risultato il Parco vuole giungere attraverso il mantenimento della viticoltura e dell’agricoltura in generale, uniche attività umane in grado di conservare questo paesaggio, e valorizzando un turismo di qualità: attento alla fragilità del territorio, all’autenticità dei prodotti tipici locali e amante di un ambiente ricco di biodiversità, in cui svolgere attività all’aria aperta in ogni stagione dell’anno. La produzione Varese Web Varese Web è l’editore di Varesenews, il quotidiano online della provincia di Varese che nasce nel 1997. Allora la connessione era ancora una condizione di pochi. Il giornale negli anni è cresciuto grazie alla capacità di esser parte delle proprie comunità. È stato un elemento di spinta per diversi territori per far crescere la cultura digitale e oggi ha raggiunto 4 milioni di lettori al mese, 188mila fan sulla pagina Facebook, 20mila follower su Instagram e 15mila su Twitter. La produzione del docufilm DigitaLife è solo una delle iniziative che sono in programma per festeggiare i 20 anni della testata giornalistica.

Coppa America. Il team New Zealand rivoluziona il mondo della vela.

Bermuda, 27 maggio 2017 – Il Gruppo Dainese è “Official Safety Partner” di Emirates Team New Zealand per la Coppa America 2017.

L’equipaggio neozelandese, che per la prima volta ha scelto i pedali al posto dei tradizionali “coffee grinders” per azionare i winch, ha indossato la nuova giacca Sea-Guard ideata e sviluppata da Dainese, che integra protezione e aerodinamicità alle funzioni di galleggiamento. Performance fino ad ora impensabili per i nuovi catamarani “volanti” AC50 che oggi hanno preso il largo nell’iconica cornice di Great Sound (Bermuda) al via alla 35° edizione della Coppa America. Ad oltre 50 nodi di velocità, per l’equipaggio si presentano condizioni estreme, simili a quelle a cui sono esposti i piloti del Motomondiale. La sicurezza a bordo è quindi l’elemento fondamentale che ha dato origine alla partnership tra Dainese e Emirates Team New Zeland. Nasce così SEA-GUARD, il primo dispositivo di protezione appositamente studiato per le competizioni veliche. SEA-GUARD, oltre alla funzione di galleggiamento, offre protezione da impatto e consente la massima libertà di movimento per i grinder di ultima generazione, che usano le gambe – su appositi pedali – e non più le braccia per agire sui verricelli. SEA-GUARD costituisce un’unica soluzione ergonomica e confortevole, pensata per ottimizzare le performance dell’equipaggio. SEA-GUARD integra una gobba aerodinamica di derivazione motociclistica, unitamente all’alloggiamento per la Oxygen tank – una bombola di ossigeno che gli atleti utilizzano in situazioni di emergenza, come in caso di ribaltamento della barca – e per i dispositivi per la comunicazione di bordo. “Un progetto unico nel suo genere, che ci ha permesso di portare la passione Italiana per l’innovazione e la performance a supporto di un partner di eccellenza” ha dichiarato Cristiano Silei, CEO di Dainese Group. “Da sempre Dainese fa della sicurezza negli sport dinamici la propria missione. L’impegno costante dei nostri team di ricerca e sviluppo in questi mesi di preparazione e la partnership con Emirates Team New Zealand ci hanno permesso di superare una sfida nuova per entrambi ed applicare il know-how acquisito in circostanze estreme diverse da quelle che ben conosciamo da 45 anni”. Max Sirena, ex skipper di Luna Rossa, ora Technical Advisor e Membro del Management di Emirates Team New Zealand ha aggiunto: “Con l’avvento negli ultimi anni dei catamarani AC, l’evoluzione del mondo velico ha raggiunto livelli senza precedenti. Ora velocità e sicurezza vanno di pari passo con la partnership con Dainese. E’ la prima volta che vengono combinati sicurezza, galleggiamento, protezione e aerodinamicità, tutti aspetti che contribuiscono al miglioramento della nostra performance sull’acqua. Con i catamarani “volanti”, ciascun dettaglio, dalla barca all’abbigliamento, rende a tutti gli effetti la navigazione più veloce”.

Pallanuoto, Kosmo l’U15 e l’U17 chiudono al 4° posto

Entrambe le squadre giovanili della Kosmo chiudono i rispettivi campionati al 4° posto. Questo fine settimana andava in scena sia per l’U15 che per l’U17 l’ultima partita di campionato e per entrambe le squadre una vittoria avrebbe voluto dire terzo posto. Purtroppo tutte e due le formazioni sono uscite sconfitte di misura, 9 a 8 l’U15 e 11 a 10 l’U17. Punteggio simile ma molto differenti le dinamiche che hanno fatto maturare i risultati finali.

L’ U15 ha mandato in acqua la brutta copia della squadra che ha entusiasmato il suo pubblico per tutta la stagione. Probabilmente l’errata convinzione che il Lugano, batutto largamente all’andata, fosse un avversario facile ha portato i ragazzi di miter Vadim a sottovalutare l’impegno nonostante le raccomandazioni del tecnico. Lugano, invece, si è presentato alla piscina Raffalda con il fermo intento di ben figurare e ha messo in difficoltà i padroni di casa fin dall’inizio del match con un pressing continuo e pronte ripartenze. I kosmos sono apparsi appannati, pochi movimenti in attacco hanno reso difficile il gioco dei portatori di palla e il miglior attacco del campionato non ha punto come al solito. Solo nella prima metà del secondo parziale i piacentini danno la sensazione di poter allungare arrivando al massimo vantaggio di 3 gol (5-2). Ma Lugano replica con determinazione e va al riposo lungo sotto di una lunghezza. Finisce in pareggio, 7 a 7 un terzo tempo all’insegna dell’equilibrio. Quarto tempo in parità fino a due minuti dalla fine quando Lugano va in vantaggio. Ci sarebbe il tempo per pareggiare e anche per vincere, ma gli attacchi della Kosmo sono confusionari e sterili. Migliori in campo: per gli elvetici Ravetta autore di 5 gol e miglior marcatore dell’incontro, per la Kosmo il portiere Mattia Bosi che con le sue parate ha fatto di tutto per evitare alla sua squadra una brutta sconfitta.

Kosmo PN PC – Lugano = 8 – 9 (3-2) (3-3) (1-2) (1-2)

Kosmo PN PC: Bosi, Fox, Rossetti, Farina, Silva, Secchiaroli, Croci, Barilati, Dodici. All. Rojdestvendkyi

Lugano: Casartelli M., Ristanovic, Ravetta, Luis, Casartelli T., Scanlan, Josef Wuiki, Iacono, Casey, Gurneri, Corecco, Giannico. All. Zsolt

 

Nell’ultima partita del campionato U17 Kosmo e Spazio Sport One Osio hanno dato vita ad una bellissima e vibrante partita, con risultato in bilico fino all’ultimo secondo. Partono bene gli ospiti e vanno avanti di due con Greco e Locatelli. Reagisce la Kosmo e chiude il primo tempo in parità grazie alle marcature di Silva e Secchiaroli. Scappa ancora Osio all’inizio della seconda frazione, prima Mostacchi e poi Decò infilano alle spalle di paratici due conclusioni imparabili. Rossetti riporta a meno uno i padroni di casa e subito dopo ha l’occasione per pareggiare su rigore (fallo su Dodici), ma la sua conclusione si stampa sul palo. Capovolgimento di fronte e lo Spazio Sport sfrutta al meglio l’uomo in più a va sul 3 a 5. Situazione di uomo in più per la Kosmo, lungo giro palla e conclusione di Rossetti per il 4 a 5. A 30” dalla fine Colombi è abile a guadagnare un fallo con espulsione del portiere ospite. Batte immediatamente per Rossetti che insacca a porta vuota 5 a 5. Terzo tempo di marca bergamasca, Osio sfrutta con grande abilità le occasioni con l’uomo in più e ne segna 2 con Locatelli , 1 a testa Domenghini e Mostacchi. Replicano per i Kosmos Secchiroli e Dodici, fine terzo tempo e punteggio di 7 a 9. Parte forte lo Spazio Sport nel 4 parziale e con Fontana e Decò raggiunge il massimo vantaggio 7 a 11. I padroni di casa continuano a crederci e con 2 gol di Colombi e 1 di Secchiaroli si riportano a -1. Finale arrembante, ma la traversa due volte e la bravura del portiere Caldara fissano il punteggio sul 10 a 11.

Kosmo PN PC – Spazio Sport One: 10 – 11 (2-2) (3-3) (2-4) (3-2)

Kosmo PN PC: Paratici, Cocconi, Rossetti, Pennini, Silva, Farina, Secchiaroli, Lombardi, Colombi, Dodici, Bosi. All. Rojdestvendkyi

Spazio Sport One: Caldara, Decò, Biondi, Greco, Crippa, Mangili, Fontana, Domenghini, Mostacchi, Mammana, Forlani, Locatelli. All. Guzzi

I cinque passi delle Dolomiti scelti dai bikers

Dal mitico Pordoi allo storico Valparola, gli utenti di TrueRiders hanno selezionato cinque incredibili percorsi d’altura per tutti i motociclisti che non hanno paura delle vertigini.

1.Passo Pordoi (2.239 metri)

Una classifica che si rispetti ha un re assoluto e il primo posto, per una estate 2017 a tutta montagna, è della Cima Coppi per eccellenza, il Passo Pordoi. Suscita ogni giorno oltre duemila reactions, altrettante condivisioni e una pletora di commenti che non smettono mai di stupire. Sono dodici chilometri, una pendenza che arriva fino al 15% e il panorama straordinario del Gruppo del Sella e della Marmolada. Il Pordoi unisce Canazei e Arabba, celebri mete turistiche sia nel periodo invernale che in quello estivo, ed è sicuramente adatto a un viaggio in moto, poiché vi si possono fare numerose escursioni, come quelle sui sentieri della Grande Guerra, o anche semplicemente prendere la Funivia del Sass Pordoi, che sale fino a 2.950 metri, regalando una vista mozzafiato che spazia a 360 gradi sulle vette delle Dolomiti.

2. Passo di Valparola (2.192 metri)

Medaglia d’argento con più di mille condivisioni e reactions al giorno, sempre acclamato dai bikers e il più fotografato è il Passo di Valparola, che molti chiamano ancora con il nome ladino originale, Intrà i Sass, permette di raggiungere la Val Badia e l’Agordino, e dunque di visitare celebri mete come Cortina d’Ampezzo, la Regina delle Dolomiti. Il Werk Tre Sassi, antico forte costruito dal Regio Esercito sul calare dell’Ottocento, resta ancora oggi a imperitura memoria delle lotte per il controllo del Trentino-Veneto, ed è un luogo amatissimo da quei motociclisti che, insieme ai panorami e alle curve, vogliono scoprire anche la storia dei luoghi che percorrono in sella.

3. Passo San Boldo (706 metri)

Terzo posto, anche se in fatto di spettacolarità meriterebbe il primo. Stiamo parlando del San Boldo, ovvero della Strada dei Cento Giorni, costruita a inizio Novecento facilitare gli spostamenti degli agricoltori e completata dall’esercito austro-ungarico, che riuscì a scavare ben cinque gallerie nella dura pietra dolomitica in appena tre mesi. Anche questo passo riscuote sempre un certo clamore social mostrando sempre migliaia di reactions e condivisioni, oltre a innumerevoli interazioni e commenti e anche foto live di questo incantevole itinerario. Ora che le armi tacciono,il San Boldo è diventata una meta di curiosi su due ruote, che vogliono confrontarsi con questa roboante salita tutta curve e tutta trafori, e il rombo predominante è quello dei motori dei bikers più temerari.

4.Passo di Giau (2.236 metri)

Con più di 300 reactions, centinaia di condivisioni e sempre accolto con grande entusiasmo dai nostri riders, il Passo di Giau , universalmente riconosciuto come il Passo cartolina delle Dolomiti, si discosta da poco dal podio. Lo scenario che offre, infatti, è davvero da memoria fotografica, con le vette del Nuvolau e dell’Averau, oltre le quali li estendono le Pale di San Martino, la Marmolada, le Tofane e numerose altre montagne dell’arco alpino. Il Giau è sempre più amato anche dai motociclisti, che possono goderne la pendenza agevole e la lunghezza non eccessiva fermandosi, di volta in volta, ad ammirare gli scorci panoramici che offre al turista.

5. Passo Rolle (1.984 metri)

La Valle del Primiero e la Val di Fiemme sono tra le più belle destinazioni tra il Trentino Alto Adige e il Veneto, luoghi dove la natura da il meglio di sé e dove le vette spiccano su cieli cristallini. Ecco dunque il Passo Rolle, quasi 2.000 metri che parlano italiano e tedesco, con una lunghezza di circa 23 chilometri che percorrono la SS50, la strada delle Pale di San Martino di Castrozza e del Cimon della Pala, anche questo molto apprezzato dagli utenti di TrueRiders con centinaia di reactions , like e commenti. Proseguendo questo itinerario, non si può non passare anche per il Lago di Paneveggio, alimentato dal fiume Travigliolo, e ci si può concedere una pausa rilassante, prima di risalire in sella e dare tutto gas in direzione di Predazzo, il punto turistico più frequentato delle Valli d’Avisio.

Intervento Monte Carevolo. Escursionista colto da malore.

MONTE CAREVOLO (FERRIERE – PC) Nella mattina di Domenica 28 Maggio, la Stazione “Monte Alfeo” del Soccorso Alpino di Piacenza è intervenuta in aiuto di un escursionista colto da malore, sulle pendici del Monte Carevolo, nel comune di Ferriere, sull’appennino piacentino. L’uomo, un sessantaduenne residente a Piacenza ma originario dell’appennino Parmense, era in compagnia di amici e stava percorrendo la Lunga Marcia GAEP, storico appuntamento escursionistico delle alte valli piacentine; nel sentiero immerso nel bosco, a quota 1350 metri di altitudine, poco prima della sommità del monte Carevolo, lo sfortunato escursionista partito insieme a tantissimi altri dal Passo del Mercatello, ha accusato un malore. Affaticato, è stato posizionato all’ombra dagli amici e da un medico che casualmente partecipava alla manifestazione. L’evento è però stato notato da un tecnico del Soccorso Alpino che transitava in quel momento lungo il tratto di sentiero, attivando così via radio i colleghi che presidiavano la manifestazione con base mobile al Mercatello e con un posto di assistenza avanzato sulla vetta del Carevolo. Subito sono giunti sul posto due tecnici che hanno predisposto il trasporto dell’uomo verso valle, mentre un’altra squadra del SAER e l’ambulanza della CRI piacentina (con medico a bordo) si avvicinavano lungo il tratto di sentiero carrozzabile. L’uomo, valutato dai sanitari, è quindi stato dapprima imbarellato e poi trasportato al passo del Mercatello, dove è sopraggiunto l’elisoccorso di Parma, che ha provveduto al trasporto all’Ospedale Maggiore del capoluogo emiliano.

Pallanuoto, vincono ancora i Master della Kosmo TRS

La Kosmo categoria  master 30+ coglie un importantissima vittoria nella vasca di Vimercate. Con i tre punti i master piacentini hanno ottime possibilità di ottenere una wild card dalla federazione, che gli permetterà molto probabilmente di partecipare alle finali nazionali di Riccione, progammate per metà luglio. La partita era insidiosa perché il Vimercate è squadra ostica e perché la vasca è molto stretta ed è molto difficile esprimere un gioco ordinato. Ma la Kosmo parte subito determinata e con un uno-due di Dondero e Cagnani si trova subito avanti nel punteggio. Un gol del lombardo Bettini sembra chiudere la prima frazione sull’1-2, ma inaspettatamente e proprio sulla sirena di fine tempo, Pasqualato con un tiro potentissimo a rimbalzo sorprende l’altro portiere Prisco: un episodio che raramente accade in una partita di pallanuoto, merito al sempre bravo estremo difensore piacentino. Ad inizio secondo parziale ancora subito Kosmo: marcano prima Bartiloro con un preciso tiro e poi Uccelli a coronamento di una bella azione in controfuga. Si va al cambio di campo con i piacentini che controllano senza particolare apprensione e avanti nel punteggio per 2 a 6. Nel terzo tempo gli ospiti calano troppo ritmo e concentrazione, e ne approfitta il Vimercate che si porta a -2. Solo un gol di Cagnani con pochi secondi allo scadere del tempo sancisce che i ragazzi in calotta azzurra voglio ancora vendere cara la pelle. La quarta frazione è infatti un monologo bianco-azzurro-verde. Kosmo insuperabile in difesa e cinica in avanti. I 4 gol segnati (0 per la squadra di casa) chiudono il conto. Vittoria strameritata e finali nazionali vicinissime. Fra 7 giorni la sfida alla capolista An Brescia chiuderà il campionato.
Vimercate Nuoto-Kosmo Pallanuoto Piacenza 4-11 (1-3/1-3/2-1/0-4)
Vimercate: Prisco, Laube, Buonaugurio, Fusco, Conforto, Carmagnola, Mussi (2 gol) Barletta(1), Borin, Colucci, Bettini(1), Montesanti.
Kosmo Piacenza: Pasqualato (1gol), Previdi, Mereni, Cagnani, (2), Dondero(3), Uccelli (2), Badini, Lodigiani(1), Simeone, Alessandrini,Lavelli, Bartiloro(2).

Torino-Lione. La nuova linea porterà 5,5 miliardi di lavori in 2 anni

Torino, 24 maggio 2017 – La realizzazione della Nuova Linea Torino Lione porterà in due anni lavori per un valore di 5,5 miliardi di euro e coinvolgerà potenzialmente circa 20mila imprese. Sono i dati più impressionanti della mole d’affari animata dall’opera, le cui prospettive sono state presentate a Torino qualche giorno fa all’inizio di un vero roadshow che toccherà tutta l’Europa. Ad illustrare numeri e prospettive sono stati i vertici di Telt (la società italo-francese che sta realizzando la linea) e in particolare il suo Direttore generale, Mario Virano, insieme al direttore della divisione tecnica, Maurizio Bufalini, e al direttore amministrazione e finanza, Alessandro Jannetti.  “Telt at work”, questo il nome dell’iniziativa, ha vissuto la prima tappa all’Unione Industriale di Torino: dentro la sede l’illustrazione delle prospettive alle circa 230 imprese presenti, fuori una manifestazione di attivisti No Tav.
Come si è detto, i cantieri della nuova ferrovia Torino-Lione daranno lavoro, diretto o indiretto, a 20mila imprese e 8.000 lavoratori attraverso 81 bandi di gara articolati su 12 cantieri operativi, tra Italia e Francia.  Si tratta di un complesso di opere che comprendono lavorazioni civili, servizi di ingegneria, sicurezza, impianti e tecnologie. I primi 63 bandi verranno lanciati tra il secondo semestre del 2017 e il 2019, per un valore di 5,5 miliardi di euro.
“Dopo i 26 anni necessari per le decisioni e le autorizzazioni – ha sottolineato Virano – è cominciato il periodo di 13 anni che si concluderà, nel 2029, con l’entrata in servizio della nuova Torino-Lione”. Con un grande coinvolgimento del territorio e delle persone che vogliono sapere di più dell’opera. Tutti i cantieri, infatti, saranno “parlanti” e “aperti alle visite”.
Ma non si tratta solo di questo. Tra gli obiettivi c’è anche il coinvolgimento di molte imprese che operano nei territori attraversati dalla tratta transnazionale della Tav, che va da Bussoleno-Susa alla francese Saint-Jean-de-Maurienne. Per questo motivo, Telt firmerà con la Regione Piemonte e il Commissario di Governo per la Torino-Lione un protocollo per l’attuazione della legge regionale 4/2011 (chiamata “Cantieri, sviluppo, territorio”), nata sul modello della francese Démarche Grand Chantier. L’accordo prevede, tra l’altro, che nei prossimi mesi siano organizzati corsi di formazione per i profili professionali interessati dai lavori della Torino-Lione.

Millennials. Il boom di assunzioni nelle aziende di tutto il mondo spinge le imprese italiane a puntare sui giovani

Da San Francisco a Hong Kong, i giovani nati tra gli anni ‘80 e il 2000 si stanno guadagnando l’attenzione dei datori di lavoro di tutto il mondo. Intraprendenti, Peter Pan curiosi e digital addicted: ecco alcune delle caratteristiche che stanno convincendo grandi aziende e imprenditori ad assumerli. Una tendenza che sta emergendo anche in Italia con alcuni esempi virtuosi.

Estremamente ambiziosi, prediligono posti di lavoro che favoriscono possibilità di carriera, crescita personale e qualità di vita, perennemente immersi nei social media. È questo l’identikit della Generazione Y, ovvero i giovani “Millennials” nati tra gli anni ’80 e il 2000. Un esercito di giovani titolati e motivati, che oltreoceano sta riscuotendo sempre più successo ai colloqui di lavoro: basti pensare che negli Stati Uniti, come riportato da Forbes, i Millennials nel 2020 rappresenteranno ben il 51% del totale della forza lavoro. Una cifra che si scontra con la triste realtà italiana dove, secondo i dati ISTAT 2016, gli occupati tra i 15 e i 34 anni sono 5 milioni, ovvero circa il 22% della forza lavoro totale, con una disoccupazione giovanile superiore al 34%. La situazione sta però lentamente cambiando anche nel Belpaese: la tendenza internazionale a puntare sui Millennials sta condizionando anche le scelte di alcune aziende virtuose, che stanno cominciando a scommettere su di loro. Luxottica, FourStars, Movym, Tanaza e Fluidmesh, sono solo alcune delle imprese in cui l’HR sta abbracciando i giovani. Non solo lavoro: anche la politica sta cambiando marcia sul tema. Basti pensare alla scelta di Matteo Renzi che, rieletto segretario del PD, ha deciso di attorniarsi di Millennials, dai 19 ai 29 anni, per comporre la nuova direzione del partito. Un’attrattiva che deriva, come sottolineato da uno studio condotto dalla UNC’s Kenan-Flagler Business School e dallo YEC, lo Young Entrepreneur Council di Chicago, anche dalla spiccata capacità di comunicare attraverso i social network. È quanto emerge da uno studio condotto su oltre 60 testate internazionali da Espresso Communication per FourStars, nella quale è stato coinvolto anche un panel di 20 imprenditori italiani, per comprendere le ragioni dell’espansione del trend mondiale delle assunzioni di Millennials e se vi è un’effettiva influenza anche sul problematico panorama lavorativo italiano. Chiara Grosso, presidente e CEO di FourStars, agenzia leader nel recruiting e placement di junior profiles, rappresenta un esempio virtuoso in Italia per il numero di assunzioni di Millennials: “I Millennials sono la prima generazione veramente diversa, con logiche relazionali e priorità di vita profondamente differenti rispetto alle generazioni precedenti. Mi piace lavorare con i giovani della Generazione Y perché hanno valori che condividiamo in azienda: lavorano per vivere e non vivono per lavorare, sognano uno stile di vita più che una professione, hanno bisogno di credere in ciò che fanno, sono idealisti, credono nella meritocrazia e riconoscono un capo autorevole, non autoritario. Infatti il nostro staff è composto da circa il 50% di Millennials, e la stragrande maggioranza delle sue risorse interne, il 90%, è composto da donne. Purtroppo l’Italia è ancora molto indietro rispetto le assunzioni giovanili. Addirittura la Cina si sta mostrando in linea con il trend di assumere giovani Net: lo confermano i numerosi candidati che abbiamo inserito a Shanghai e Hong Kong”. Un parere sui giovani confermato anche da Peter Fleming, professore di Business and Society presso la Cass Business School di Londra, il quale afferma che la peculiarità della Generazione Y risiede nel desiderio di far coincidere valori personali e lavoro come connubio esistenziale. Anche Christopher W. Cabrera, founder e CEO di Xactly Corp, afferma su Businesswire.com che i Millennials cercano nel lavoro qualcosa più di uno stipendio: vogliono lavorare in un ambiente in cui possano partecipare attivamente e offrire un contributo concreto e riconosciuto. Basti pensare che alla Silicon Valley, la competizione per questi giovani talenti è motivo di orgoglio, e il fatto che l’azienda ponga il focus sulla persona rende il luogo di lavoro il posto ideale per esprimere se stessi. Anche il Dayton Daily News, facendo riferimento al report del Center for Generational Kinetics, ha affermato che il 60% dei Millennials sceglie di lavorare in un’azienda piuttosto che in un’altra in base agli intenti dell’organizzazione. Per conquistare la loro fedeltà, è indispensabile che le aziende possiedano una corporate culture desiderabile, rispettino principi etici ed ecosostenibili, e forniscano opportunità di formazione e crescita. Ma non sono tutte rose e fiori. “I Millennials sono molto sfidanti per chi li assume, perché possono essere difficili da governare: possono essere molto fragili e di facile demotivazione, e questo accresce la sfida a non deluderli – prosegue Chiara Grosso – Tra i loro apporti maggiori all’azienda vi è ovviamente la nascita di nuove idee. Tra le loro mancanze invece vi è la debolezza in disciplina e fedeltà: temo non vivano il meraviglioso dilemma tra ubbidienza e ribellione. Purtroppo non conoscono più il posto fisso, ma anche per l’azienda ‘trattenerli’ significa dargli contenuto. Vivono costantemente connessi, e questo fa circolare l’informazione. Non hanno il tempo di desiderare: pensano, cliccano, ricevono. Questo indebolisce la loro capacità di attesa, la loro tenacia. Ed è tutto questo che li rende una sfida per le organizzazioni”. Dettagli sottolineati anche da uno studio condotto da Scout Exchange e Oracle HCM Users Group e riportato sul Chicago Tribune, ha rivelato che, nonostante le ricorrenti connotazioni negative, numerosi HR Manager intervistati ripongono speranza nei giovani nati tra la metà degli anni ’80 e la fine dei ‘90. Sebbene tendano ad abbandonare l’azienda per cui lavorano dopo qualche anno, i motivi per cui vale la pena investire sulla loro assunzione sono molteplici: i giovani NET sono in grado di supportare l’azienda ad affrontare il cambiamento, individuare le tendenze in corso, integrare tradizione e innovazione soprattutto mediante la loro specializzazione nelle tecnologie, favorendo quindi una maggiore competitività sul mercato. I Millennials sono “digital natives”: secondo uno studio riportato dall’Harvard Business Review, si aspettano che le tecnologie che migliorano le loro vite personali guidino l’innovazione e la comunicazione nell’ambiente di lavoro. Infatti l’uso dei social media in azienda incide positivamente sia sull’innovazione sia sul coinvolgimento dei lavoratori. A tal riguardo, concorda anche Valeria Magoni, Marketing Manager di Tanaza, che ha fornito le motivazioni secondo cui le imprese dovrebbero assumere i Millennials: “Innanzitutto, perché sono giovani e portano nuove idee e nuovi modi di pensare all’interno del luogo di lavoro. Il dialogo tra dipendenti più esperti e le “nuove reclute” è estremamente fruttuoso e permette alle aziende di individuare opportunità e sfide che altrimenti sarebbe difficile cogliere e affrontare. In secondo luogo, i Millennials sono estremamente abili nell’usare (e nell’apprendere l’uso di) nuove tecnologie: in questo modo trainano l’azienda verso il futuro, rendendola in grado di interagire con i clienti – soprattutto con i più giovani – attraverso nuovi canali, quali ad esempio i social networks. Infine, dalla mia esperienza posso dire che i Millennials portano “nuova linfa” e una rinnovata energia nell’ambiente di lavoro, e che risultano molto propensi a imparare e a migliorarsi professionalmente.” Ma le qualità dei Millennials non finiscono qui. Da una ricerca condotta da Project:Time Off e GfK, citata su Harvard Business Review, ai Millennials piace definirsi orgogliosamente dei lavoratori incalliti, o più precisamente “work matyrs” in quanto “obsessed” e dediti al lavoro. I dati mostrano un stupefacente numero di Millennials che ha raggiunto in breve tempo posizioni manageriali e preferisce lavorare piuttosto che usufruire delle ferie maturate per una vacanza. Perché i Millennials sono spesso “work martyrs”? Tomas Chamorro Premuzic, CEO di Hogan Assessments e professore di Business Psychology alla University College London e alla Columbia University, scrisse su The Guardian, che la determinazione e la diligenza della Generazione Y è avvalorata dal forte sentimento di autorealizzazione che sperimenta nello svolgimento del proprio lavoro, confinando spesso nel narcisismo. I Millennials si sentono insostituibili: l’ambizione e il desiderio di apprendere e avanzare velocemente all’interno dell’organizzazione richiede una certa attenzione da parte dei datori di lavoro, i quali devono essere sempre presenti, disponibili a donare feedback, accogliere nuove idee e promuovere una cultura aziendale flessibile e stimolante. Inoltre una ricerca riportata dal Financial Times, sostiene che le donne Millennials, in particolare, siano convinte di poter conquistare maggiori posizioni di leadership all’interno delle organizzazioni rispetto alle loro madri e alle donne delle generazioni precedenti.

Elezioni. Sette giovani candidati a Piacenza e provincia.

PIACENZA, 22 MAG. – Sono sette gli esponenti del Movimento Giovani Padani piacentino candidati ad un posto in consiglio comunale per le elezioni amministrative del 9 giugno. Cinque in a Piacenza e uno in provincia. «Anche in quest’occasione – afferma Davide Garilli, coordinatore provinciale del Movimento Giovani Padani – diamo l’effettiva dimostrazione di essere il movimento politico giovanile più attivo nel Piacentino. È un bene che in città concorrano due liste composte esclusivamente da giovani, ma chi scende in campo a solo un mese dalle elezioni o si interessa di politica esclusivamente in questo frangente non ama davvero Piacenza. Noi, al contrario, facciamo politica attiva sul territorio tutto l’anno». Oltre a Garilli (22 anni, studente di Fisioterapia), a Piacenza saranno in lizza con la Lega Nord Luca Zandonella (28 anni, ingegnere), Chiara Reboli (22 anni, studentessa di Architettura), Ilaria Repetti (21 anni, studentessa di Giurisprudenza), Marco Montanari (27 anni, geometra), Jacopo Freschi (25 anni, studente di Scienze politiche) e Marvin di Corcia (21 anni, impiegato). Aggiunge Zandonella, capolista della Lega Nord: «Sono orgoglioso di vedere questi ragazzi mettersi in gioco per cambiare il destino della città. La candidatura è il giusto riconoscimento ad un impegno e ad una militanza che non sono mai venuti meno». A Monticelli d’Ongina parteciperà Riccardo Giarola (27 anni, tecnico commerciale) con la lista civica Cambiamo Monticelli, sostenuta dal centrodestra unito. «La nostra formazione – precisa – ha comunque una natura civica in quanto intende offrire a tutti i cittadini l’occasione per fermare il declino e l’immobilismo di questi anni, valorizzando il paese che a tutti noi sta a cuore. Amo Monticelli e mi spiace constatare lo stato di degrado in cui versa oggi. Per questo abbiamo formato una squadra di persone competenti e volenterose, giovani e donne provenienti dal mondo dello sport, dell’associazionismo, del volontariato e delle attività produttive del paese. Realtà, queste, penalizzate e trascurate dalle ultime amministrazioni».

Pallanuoto, 3 vittorie nel fine settimana della Kosmo

MASTER

Kosmo Pallanuoto Piacenza-Pallanuoto Milano +40 =  8-4(2-2/1-0/3-1/2-1)

Kosmo Pallanuoto Piacenza: Pasqualato, Sgorbati(2 gol), Mereni, Cagnani(1), Dondero(1), Uccelli, Badini, Perani, Lodigiani, Simeone, Alessandrini(1), Bartiloro(2), Rojdestvensky(1), Previdi, Lavelli.

Pallanuoto Milano: Gerosa, Calzi, Deantoni, Bascaran, Capra, Cenati(1 gol), Caccamo(1), Magni(2), Benedetti, Arioli.

Altra vittoria per i master della Kosmo che si impongono sulla Pallanuoto Milano 40. Questa volta i tre punti sono arrivati ma con qualche lacuna a livello di gioco. Evidentemente i piacentini hanno bisogno di grandi stimoli per esprimersi al meglio, come successo 7 giorni prima contro i campioni d’Italia del Metanopoli. Nei primi due tempi la squadra di casa stenta ad imporsi e gioca con poca attenzione. Si va quindi al cambio di campo con l’incerto parziale di 3-2.  Nel terzo tempo la Kosmo finalmente spinge sull’acceleratore e si porta a più tre, grazie ad alcune incisive controfughe. Il risultato è in cassaforte e nell’ultimo tempo i piacentini non resta che difendere con ordine controllare il gioco con lunghe azioni in attacco. Mercoledì 24 maggio importante match in funzione della qualificazione alla fase finale di Riccione. La Kosmo sarà ospite del Vimercate.

U15

KOSMO PN PIACENZA TRS – SPAZIO SPORT ONE OSIO = 21 – 10 (3-3) (4-0) (8-5) (6-2)

KOSMO PN PIACENZA TRS: Bosi, Fox (3), Rossetti (2), Farina (1), Silva (3), Mantovani, Secchiaroli (3), Croci, Barilati, Dodici (9).

SPAZIO SPORT ONE OSIO: Ferri, Capelli (3), Fumagalli, Bruganetti, Locatelli (1), Abbiati (1), Guarnerio (1), Biondi (1), Giavazzi, Recchia, Rodio (3), Ambrosini, Galli, Colombo, Petro.

L’impegno della squadra U15 era sulla carta una partita semplice dopo la rotonda vittoria per 32 a 3 dell’andata. Ma la Kosmo che entra in acqua il primo tempo è la brutta copia di quella vista per tutto il campionato e i bergamaschi ne approfittano e a 1’ e 30” dalla fine del parziale sono in vantaggio 3 a 0 con le reti di Rodio (2) e Biondi. Finalmente entrano in partita anche i padroni di casa e con Fox, Secchiaroli e Silva (su rigore) si portano sul 3 a a3. Secondo tempo di marca piacentina con parziale di 4 a 0, segnano ancora Fox e Secchiaroli cui si aggiungono Rossetti e Dodici. Il terzo tempo viaggia al ritmo di due marcature al minuto, il risultato è ancora a favore della Kosmo per 8 a 5. Mattatore Federico Dodici con 5 centri (sarà il miglior realizzatore della gara), segnano anche Rossetti, Secchiaroli e Silva. Per gli orobici i gol portano la firma di Capelli (2), Locatelli, Abbiati e Rodio. Risultato sul 15 a 8 e match che si tinge sempre più dei colori azzurroverde della Kosmo. I padroni di casa legittimano il successo nel quarto tempo con un parziale di 6 a 2, segna ancora 3 volte Dodici e, una a testa, Fox, Farina e Silva. Per Osio segna ancora Capelli e Guarnero. Kosmo al terzo posto solitario ma con una partita in più rispetto all’inseguitrice Legnano. Decisiva l’ultima partita in casa con Lugano sabato 27 maggio.

PROMOZIONE

Dynamic Sport Biella-Kosmo PN Piacenza: 6-10 (1-3/2-3/3-2/0-2)

D.Biella: Cavallari, Mariuzzo(1 gol), Casanova P., Casanova L.(2), Marasco(1), Rivoli(1), Massaro(1), Tabiani,Blotto, Benna, Rosa, Filoni, Lauro. All.: Musso

Kosmo PC: Pennini M., Asti A.(1 gol), Pennini(1) L., Covati, Raguseo(1), Asti M., Marzullo(1), Colombi G.(4), Colombi M.(2), Lombardi, Paratici. All. Cagnani

Grande giornata per la Kosmo nella sesta giornata del campionato di Promozione: tre punti incamerati e la consapevolezza di una crescita che matura partita dopo partita. I ragazzi di Cagnani (oggi ancora lui in panchina visto il concomitante incontro dell’under 15 che impegnava Rojdestvensky), partono male. Pennini si lascia sorprendere sul primo palo da un forte tiro di Massaro. Dopo poco però una ordinata azione corale porta alla conclusione Marzullo che pareggia il conto. Nel primo parziale ancora gloria per gli attaccanti biancoverdeazzurri che colpiscono ancora con Pennini (bella conclusione dal centro) ,e con Giovanni Colombi, alla fine di una caparbia azione personale. La Kosmo continua a giocare con ordine e si difende brillantemente grazie alle palle rubate da Andrea Asti e a Pennini che si fa sempre trovare preparato. Si va al cambio di campo in vantaggio di tre reti (3-6). Nel terzo parziale (unico ad appannaggio dei piemontesi) complice un po’ di stanchezza ed alcuni fischi discutibili dell’arbitro Suozzi, i piacentini vanno un po’ in affanno e permettono alla squadra di casa di riportarsi a -1. Un bel gol di Raguseo riporta la Kosmo avanti di due a dodici secondi dalla fine del terzo. Nel quarto parziale prima Andrea Asti e poi Giovanni Colombi marcano il tabellino e permettono ai ragazzi in calottina azzurra di chiudere il conto. Sono queste le vittorie che fanno crescere e portano entusiasmo. Avanti così. Prossimo impegno, dopo il turno di riposo, il 3 giugno alla Raffalda contro Pavia.

U17

VIGEVANO NUOTO – KOSMO TRS PIACENZA = 6 – 2 (1-0) (2-1) (1-1) (2-0)

VIGEVANO NUOTO: Lippolis, Brustia, Bonacossa 1, Ciardo 1, Coscia 1, Sozzi, Catania 2, Avanza, Raina, Milan 1, Bova, Caresana, Conte. All. A. Ricciardo

KOSMO TRS PIACENZA: Paratici, Fox, Cocconi, Rossetti, Nicolini, Pennini, Silva 1, Mantovani, Secchiaroli 1, Lombardi, Colombi, Dodici, Farina. All. V. Rojdestvenskyi

Non riesce l’impresa all’U17 della Kosmo che viene sconfitta a Vigevano dando l’addio alle speranze di secondo posto. Match equilibrato con Vigevano che in vantaggio con Coscia dopo oltre 2 minuti di alterni attacchi senza esito anche per la bravura dei portieri. 1 a 0 alla fine del primo tempo. La Kosmo raggiunge il pareggio nel secondo tempo con Secchiaroli e si getta all’attacco cercando il sorpasso. I legni e due decisivi interventi di Lippolis negano il gol ai ragazzi di mister Vadim, mentre non sbagliano Bonacossa e Ciardo portando i padroni di casa sul 3 a 1. Terzo tempo con i vigevanesi che sfruttano la situazione di uomo in più e si portano sul 4 a 1. Reazione Kosmo, Mantovani serve l’assist per Silva che con un preciso diagonale segna il 4 a 2. Paratici e Lippolis danno il meglio con interventi decisivi. Doppia occasione per la Kosmo per accorciare ulteriormente le distanze, ma prima l’incrocio dei pali su tiro di Secchiaroli e poi un lancio fuori misura che non premia Rossetti solo davanti al portiere vanificano gli sforzi ospiti. Il Vigevano è più cinico e in controfuga segna il 5 a 2 con Catania ad inizio quarto tempo. I piacentini non si arrendono, ma la girata di Colombi colpisce la traversa. Kosmo sbilanciata in avanti e solo il palo e gli interventi di Paratici evitano il gol. Bova segna il definitivo 6 a 2 con cui si chiude l’incontro.

Molto buono l’arbitraggio della signora Fontana, sicuramente all’altezza di un bellissimo incontro.

Ultimo incontro di campionato domenica 28 maggio alla Raffalda con lo Spazio Sport One, in palio il terzo posto.