Redazione

Piacenza come Roma, fontana con acqua rossa

Un emulatore del "futurista" della fontana di Trevi colora l’acqua in via XXI Aprile

Anche Piacenza ha la sua fontana colorata di rosso. Dopo il caso, ripostato a livello nazionale, della colorazione rossa dell’acqua della fontana di Trevi, qualcuno ha pensato di far si che la nostra città emiliana non fosse da meno della capitale.
Nella mattinata di ieri l’acqua della fontana di via XXI Aprile ha iniziato a zampillare "sporcata" di rosso. Pochi se ne sono accorti, ma una volta dato l’allarme, sono intervenute le forze dell’ordine che ipotizzano un semplice atto gogliardico, di mera emulazione, anche perchè mancano rivendicazioni di sorta. Si tratta anche per la nostra fontana di semplice colorante che non dovrebbe danneggiare la struttura.

Formula 1. Kimi Raikkonen campione del mondo

Un incredibile Gran Premio del Brasile regala la vittoria al ferrarista

Kimi Raikkonen si laurea campione iridato della stagione 2007 di Formula 1. In quella che probabilmente verrà ricordata come la stagione più turbolenta di sempre, la Ferrari riesce in quella che veniva considerata un’impresa quasi impossibile, vincere il titolo piloti.

Il Gran Premio del Brasile ha trasformato in realtà questa missione impossibile. Le Ferrari fanno subito il vuoto dietro di loro, ma Hamilton 4° non avrebbe mantenuto la testa della classifica. Succede poi l’incredibile, prima l’inglese finisce fuori strada perdendo un paio di posizioni e poi un guasto al cambio lo costringe in fondo allo schieramento.
Il rientro in gara del britannico è grintoso, ma non basta e Raikkonen si limita a mantere la prima posizione aiutato dal compagno di squadra Massa. Alla fine Alonso è terzo e Hamilton settimo. La Ferrari può festeggiare.

Codogno. Fulminato sui binari della ferrovia a 13 anni

Il ragazzino di Codogno è salito sul vagone di un merci e ha perso l’equilibrio Istintivamente si è aggrappato a un cavo, tremila volt di corrente l’hanno ucciso

Morire fulminati a tredici anni: immane tragedia a Codogno. Si chiamava Luca Bergamaschi ed aveva quell’entusiasmo e quell’incoscienza che sono il marchio di fabbrica dell’adolescenza: ieri pomeriggio, intorno alle 17, semplicemente per un gioco insieme a quattro amici, il ragazzino si è introdotto su un binario morto a circa un chilometro dalla stazione di Codogno in direzione sud, in una zona completamente isolata ed in mezzo alla campagna. Luca è salito sopra un convoglio merci parcheggiato sul binario e si è introdotto nella cassa vuota di un vagone, di quelli con la forma ad imbuto che vengono utilizzati per il trasporto di polveri o mangimi. Poi, ha cercato di raggiungere la piattaforma posta sulla sommità e che consente di passare da un vagone all’altro: a questo punto, secondo la ricostruzione che potrebbe essere definitiva, Luca avrebbe perso l’equilibrio e, per non cadere, si sarebbe aggrappato d’istinto ad un cavo dell’alta tensione, che scorre poco più in alto. Un gesto automatico, fatto senza pensarci: il cavo era in tensione ed i tremila volt che portava non gli hanno lasciato alcuno scampo. Gli amici, attoniti di fronte all’accaduto, hanno immediatamente lanciato l’allarme, raccolto dal 118: la breve descrizione fornita telefonicamente ha subito dato adito alle peggiori paure, purtroppo rivelatesi fondate. Dopo qualche minuto, una serie di sirene ha attraversato a tutta velocità la circonvallazione di Codogno, per poi imboccare la provinciale 20 in direzione Fombio: i mezzi di soccorso sono giunti sul posto descritto dagli amici di Luca, che si trova poco dopo il sottopassaggio ferroviario. I pompieri di Casalpusterlengo e gli uomini del 118 hanno dovuto abbandonare i mezzi di soccorso sulla strada, salire a piedi per una strada di campagna e lanciarsi in mezzo ai campi: il punto dove è avvenuto l’incidente era piuttosto lontano, a circa 400 metri di distanza, in una zona completamente isolata. Ma la corsa è stata inutile: i sanitari hanno trovato Luca in arresto cardiaco e hanno provato in tutti modi a rianimarlo, purtroppo senza esito. Troppo forte la scossa elettrica subita. Sul posto sono arrivati immediatamente anche i carabinieri della stazione di Codogno, seguiti dal personale di Rete ferroviaria italiana (Rfi) e da un rappresentante della Polfer. L’accesso ai binari era consentito solo alle forze dell’ordine e ai soccorritori, mentre al di là del muro che separa la zona dei treni dai campi (Luca e i suoi amici erano penetrati attraverso una piccola interruzione della cinta) si formava un crocchio di persone, composto soprattutto da teenager. Una commozione fortissima pervadeva tutta la zona: ragazzini in lacrime, soccorritori sconvolti ed affaticati, militari con le facce buie; persino Davide, 15 anni, fratello di Luca, si aggirava forse ancora non ben conscio di quanto fosse accaduto. Un uomo che abita nella zona racconta di aver udito alcuni amici di Luca raccontarsi come era nato quel drammatico pomeriggio: «Un ragazzetto spiegava agli altri di aver cercato di convincere il Bergamaschi a seguirlo al campo da baseball, anziché andare verso i binari. Purtroppo, come spesso fanno, alcuni dei giovani hanno preferito raggiungere il treno». In effetti, pare che quella di rintanarsi nella zona del binario morto fosse un’abitudine frequente nei giochi di questi adolescenti. La notizia del dramma si è diffusa velocemente, grazie ai telefonini: quando tutti i coetanei del gruppo sono tornati sul posto, Luca Bergamaschi non c’era più.

In mezzo alla palude

Il ricambio della politica è necessario ma non eliminando la politica stessa. Sarebbe come voler guarire un malato staccandogli il respiratore.

Friedrich Nietzsche diceva che “spesso contraddiciamo un’opinione, mentre ci è antipatico soltanto il tono con cui essa è stata espressa.”

E tale massima credo si presti davvero bene a descrivere il clima irreale, e per certi aspetti gravissimo, che il nostro Paese sta vivendo, ancora una volta, e da troppo tempo.

Con l’inchiesta di “Mani Pulite” abbiamo assistito alla distruzione, finemente studiata e scupolosamente realizzata, dei partiti di maggioranza della Prima Repubblica: al grido di “in galera!” e di “a morte il cinghiale!”, il popolo italiano, o comunque una parte ben organizzata di esso, ha giustificato tutto.

In primo luogo, una Procura di Milano che, assolutamente cieca e partigiana nei confronti degli esponenti del Pci/Pds e dei loro reati, determinava quotidianamente la gogna mediatica (e la fine politica) di partiti storici come la Dc, il Psi, il Pli, il Pri ed il Psdi, partiti che, dopo la caduta del Muro di Berlino e dell’Unione Sovietica, avevano paradossalmente vinto la sfida con il Pci sul piano storico, politico e valoriale.

Eppure, di fronte all’assordante silenzio di gran parte dell’opinione pubblica, troppo impegnata a credere a personaggi del calibro di Antonio Di Pietro, la politica italiana fu, da un giorno all’altro, senza tante balle pacifiste e garantiste, decapitata della sua storia e della sua credibilità, disintegrata penalmente e moralmente con l’unico scopo di far spazio a coloro che, comunisti o democratici di sinistra, pur avendo maledettamente indicato per cinquant’anni Mosca ed il socialismo reale come il sol dell’avvenir, rimanevano gli unici non coinvolti volontariamente negli scandali di Tangentopoli. Proprio loro che, tra sindaci, presidenti, assessori, enti pubblici e sindacali, avevano comandato, insieme a socialisti e democristiani, centinaia e centinaia di giunte e di consigli regionali, provinciali, comunali e circoscrizionali.

Ma l’apoteosi di questa gloriosa stagione di manette tintinnanti, di avvisi di garanzia che in realtà erano condanne senza processo e di suicidi illustri (alcuni dei quali avvenuti in carcere) la si ebbe con il passaggio “naturale” dell’eroe nazionale Di Pietro da pubblico ministero inquisitore a ministro di un governo formato proprio da quello stesso Pci/Pds uscito indenne dalla bufera giudiziaria. Incredibile ma vero.

Tutto questo come lo si potrebbe chiamare? Golpe giudiziario? Colpo di stato senza armi convenzionali? Come si potrebbe definire un Paese dove un magistrato abbatte, in un’aula di tribunale, quasi tutti i partiti democratici e il giorno dopo veste i panni del ministro in un governo dove siedono gli esponenti dell’unico partito non abbattuto in quelle stesse aule giudiziarie?

Ebbene, nonostante tale lezione, dal 1993 ad oggi, poco è cambiato. Se non in peggio.

Assistiamo, ora, alla patetica quanto grottesca messinscena della nascita “partecipata” di un Partito Democratico che altro non è che la sommatoria delle nomenklature degli ex Pci/Pds/Ds in cerca di un’identità che nemmeno loro sanno più dove stia con quella sinistra democristiana che, dietro alle facce spendibili di Letta e Franceschini, giocano ancora una volta con il voto dei cattolici su temi fondamentali quali la vita e la famiglia.

E sul fronte del centrodestra, al quale molti italiani oggi tornano a rivolgere il loro sguardo desolato nella speranza che Prodi, Padoa e Visco facciano definitivamente le valige, si continua a giocare a nascondino con politiche incomprensibili e spesso suicide: con Berlusconi (che, dicano quel che vogliono, è ancora l’unico a rappresentare il sentimento popolare del centrodestra) troppo tifoso della valida ma ancora acerba Brambilla; con Fini che parla sempre molto bene ma che è mal consigliato sui tempi e sui modi di prendere i treni che passano; con Bossi che dovrebbe decidersi, per il bene del suo movimento politico, a nominare un suo successore e con Casini che, non me vogliano gli amici dell’Udc, riscuote sempre meno simpatie in un elettorato esasperato dove il centrismo, inteso come eccessiva moderazione e anticamera permanente di eventuali inciuci, non ha più senso.

In questa palude, tra sinistre trasformiste ed illiberali (oggi vige un vero stato di polizia fiscale) e destre sempre in bilico tra la rissa ed il litigio, ci stanno gli Italiani.

E’ da qui che muove i suoi passi, fin troppo chiari e clamorosi, il predicatore appesantito dagli anni e dai chili che risponde al nome di Beppe Grillo.

La sua ricetta? Semplice. A morte i partiti, i politici e tutto ciò che ha il sapore della politica. Non importa se di destra o di sinistra.

Ce n’è per tutti: il Grillo nazionale del V-Day (dove “V” sta per vaffan….) dispensa qualunquismo a volontà e frasi ad effetto tanto gradite da quel popolo italiano che, a cicli storici, ama riempire le piazze per inneggiare al Messia di turno salvo poi, qualche anno dopo, appenderlo a testa in giù in mattanze fisiche o mediatiche a seconda dei tempi e delle abitudini.

Ma, stavolta, la faccenda si mette male. Già, perchè un conto è chiedere a gran voce, e legittimamente, un ricambio generazionale della politica (chi scrive ha 33 anni ma nel centrodestra non ha mai avuto tappeti rossi e porte aperte, anzi…); un conto, invece, è indurre un popolo, stanco ma anche decisamente superficiale nel saper analizzare i fatti (del resto, oggi, il programma televisivo più seguito è “L’isola dei famosi”), a disprezzare l’ordinamento democratico e i partiti politici che, la storia insegna, sono invece elemento vitale di libertà e di partecipazione alla vita pubblica di uno Stato.

In sostanza, il ricambio della politica è necessario ma non eliminando la politica stessa. Sarebbe come voler guarire un malato staccandogli il respiratore.

Questa, però, è la situazione attuale, amici miei. Chi non sta con Beppe Grillo è un corrotto ed un complice e, come tale, nelle piazze viene additato come nemico del vero ed unico rinnovamento.

Non a caso, uno dei primi politici a spendere parole di sostegno e di stucchevole contemplazione alla “grillite acuta” è stato, ma guarda un pò, l’ex pm ed ora ministro, Antonio Di Pietro.

Meditiamo, gente, meditiamo. Prima che sia troppo tardi.

Jennifer Lopez non solo incinta, ma anche di due gemelli

La notizia spopola dappertutto

Qualcosa era già trapelato, ma nelle ultime ore in America la notizia ha raggiunto ogni ascoltatore radiofonico:la cantante di origini portoricane Jennifer Lopez e il marito Marc Anthony sarebbero in attesa di due bei gemellini.
Si era già intuito qualcosa dalle dolci rotondità di JLo, ma la notizia si è diffusa solo nella giornata di oggi, anche se lei non ha ancora del tutto confermato.
In ogni caso, facciamo tanti auguri a una delle coppie piu’ stabili di Hollywood.

Pamela Anderson si sposa per la terza volta a Las Vegas

Secondo indiscrezioni si tratterebbe di un matrimonio riparatore

Nuovo uomo per la sempre biondissima Pamela Anderson, e anche stavolta sono seguite dopo soli pochi mesi di frequentazione le nozze.
Secondo le malignità sarebbe solo un matrimonio riparatore, in quanto super Pam sarebbe in attesa di un figlio, ma si preferisce credere che abbia trovato l’uomo giusto in Rick Salomon, già ex di di Shannen Doherty e di Paris Hilton.
Speriamo che sia per lei l’ultimo matrimonio.

Thais Wiggers racconta il suo infinito amore per Teo Mammuccari

Li avevamo lasciati ai ferri corti, ora è tornato il sereno

Non si vedeva da un po’ di tempo cosi’ gioiosa la bella Thais, velina bionda di "Striscia la notizia", riconfermata anche quest’anno.
Durante la primavera scorsa le due giovani star della nostra tv si erano lasciate in malo modo, causa principale la partenza improvvisa di Teo per Miami.
Ora però tra i due va a gonfie vele, e Thais è piu’ felice che mai.
Beati loro.

La democrazia (o presunta tale) di Beppe Grillo

La democrazia per sua natura e per sua dinamica intrinseca non permette a niente e a nessuno di sostituirsi alla volontà popolare; se questo accade, non è più democrazia.

Grillo e i suoi piccoli "grillini" locali raccolgono firme (anche)
perché chi è condannato non possa candidarsi alle elezioni.
A prima vista, sembrerebbero ignorare una conseguenzialità delle più
logiche, ovverosia la seguente, e mi si corregga se sbaglio: le leggi,
quelle penali comprese, in una democrazia che sia appena degna di
questo nome le fa il parlamento; in Parlamento ci va chi è eletto,
cioè chi ha i voti sufficienti; se io impedisco a chi è eletto di
andarci, pur con tutte le più apparentemente nobili giustificazioni,
di colpo trasformo la mia democrazia in qualcosa che democrazia non è,
perché permette di entrare alle camere non TUTTI quelli che hanno
preso i voti, ma solo ALCUNI tra essi. La democrazia per sua natura e
per sua dinamica intrinseca non permette a niente e a nessuno di
sostituirsi alla volontà popolare; se questo accade, non è più
democrazia.
Un altro aspetto che gli amici di Grillo mostrano di ignorare è la
somma volubilità cui sono sottoposte le leggi, in quanto emanazione
dell’arbitrio umano. Un tempo l’omosessualità era reato penale
passibile in certi stati di pena di morte (e in certi "paradisi
terrestri" lo è tuttora), oggi non lo è piu. Se una sventurata
maggioranza decidesse un giorno di condannare a morte i calvi (come
viene attribuito all’imperatore Caligola), l’unico strumento legale
che questi avrebbero a disposizione sarebbe l’elezione in parlamento,
semprecché abitassero in un paese abbastanza civile da avere ancora
l’immunità parlamentare, e non tanto bestialmente poliziesco da
abolirla.
Ma possibile che loro veramente ignorino tutto questo? Credo di no;
credo semplicemente che loro siano a favore di qualcosa che stia sopra
la volontà popolare; penso, in pratica, che (legittimamente) non siano
democratici. Ma allora, perché non dirlo chiaramente; perché non
affermano a chiare lettere di essere a favore di un disegno
aristocratico, per cui solo ad alcuni è riservata la cosa pubblica? Da
persone tanto integerrime e moralmente superiori è lecito attendersi
un po’ di sincerità, o no?

Immensa felicita’ per Alena Seredova e il suo bel pancione

La giovane racconta la sua gravidanza

La bella show girl Alena Seredova ha mostrato durante un défilé la sua bella pancia e il suo fisico ancora perfetto, anche piu’ di prima.
Sembra incredibile che non si sia ancora fermata un attimo, nonostante la gravidanza avanzata.
"Mi senti in forma, ho preso solo 4 Kg e il sesso con Gigi va alla grande, speriamo continui cosi’" ha rivelato la bella Alena.
Che, dopo queste rivelazioni, sarà ancora piu’ invidiata.

Federica Fontana ha dato alla luce il suo primogenito

Grande gioia per la show girl e il marito

Di certo non se l’aspettava con qualche giorno di anticipo, e invece la bella star di "Controcampo"ha dato alla luce il primogenito Noè, nome curioso ma di sicuro non casuale, poichè corrisponde al nome del padre di Felice Rusconi, suo marito.
Bella, giovane e felice, ora la soubrette nota per i suoi occhi azzurro cielo ha un motivo in piu’ per far luccicare quel suo sguardo ammaliante.
Auguri ad una delle coppie piu’ felici del piccolo schermo, e naturalmente al nuovo arrivato.