Jessica Scaglione

Abbonamenti autobus studenti: scongiurata la minaccia dei rincari

Sarà la provincia stessa a stanziare i fondi necessari a impedire il rincaro

Preoccupava in tanti la possibilità di un rincaro per gli abbonamenti degli autobus per gli studenti: un rincaro che sarebbe potuto giungere persino al 30%, cifra assai importante, e sufficiente ad allarmare diverse famiglie, che a metà del mese hanno protestato, per attirare l’attenzione sul problema. Oggi l’assessore provinciale ai trasporti, Pierpaolo Gallini, dopo un incontro tenutosi questa mattina con i sindacati e i genitori dei ragazzi interessati, ha garantito che questo rincaro non peserà sulle famiglie: sarà la provincia a stanziare 150mila euro, sufficienti a permettere la vendita degli abbonamenti allo stesso prezzo degli anni precedenti. Questo, secondo Gallini, grazie all’impegno dell’amministrazione, che si è adoperata alla ricerca di una soluzione accettabile.

Bus precipita da un viadotto: proclamato il lutto nazionale

L’incidente è avvenuto sulla A16. Non c’è ancora nessuna certezza sulle cause della tragedia

Sono 38 le vittime accertate della tragedia che ha avuto luogo in un viadotto della A16 in zona Monteforte Irpino (Avellino): 10 invece sarebbero i feriti, alcuni dei quali molto gravi, e tra i quali si trovano anche 6 bambini. Sono invece 14 i feriti lievi, che non sono rimasti coinvolti nella caduta, ma sono stati urtati dall’autobus mentre procedeva senza apparente controllo. Le dinamiche dell’incidente ancora non sono chiare, ma fonti qualificate riportano che il veicolo si sia appoggiato alla barriera laterale destra, forse per cercare di rallentare dopo aver perso il controllo del mezzo: alcuni testimoni sostengono di aver visto l’autista sterzare per evitare auto incolonnate vicine ad un cantiere, mentre altri riportano di aver visto una gomma scoppiare.
Difficile capire esattamente cosa sia andato storto, almeno per il momento. Alcuni pezzi che componevano il sistema di trasmissione dell’auto sono stati trovati ad un chilometro di distanza dall’incidente, cosa che suggerisce che il mezzo avesse già subito danni prima di imboccare un tratto in forte pendenza: infatti alcuni testimoni sostengono che il mezzo stesse procedendo ad alta velocità, con la porta anteriore fosse aperta o forse mancante, anche se non è ancora chiaro quando sia stata danneggiata.
L’autobus era in viaggio verso Napoli, dopo una gita tra amici a cui avevano partecipato una cinquantina di persone. Al momento non viene esclusa alcuna ipotesi: si svolgerà un’autopsia sul corpo del conducente, ma sono in corso anche indagini sulle condizioni del mezzo e del tratto autostradale. La procura di Avellino ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e disastro colposo: il premier Letta, commentando sull’accaduto, ha deciso di proclamare lo stato di lutto nazionale.

Ragazzo disabile perso a Piacenza: è stato riconosciuto

La diffusione delle foto sul web ha permesso alla famiglia di ritrovarlo

Sedeva da ore in un bar di Sant’Antonio: il suo modo di fare confuso ha preoccupato i gestori, che, dopo aver appurato che il ragazzo non parlava ed era affetto da gravi problemi cognitivi, hanno avvertito il 118. Subito la Questura ha dato l’allarme, diffondendo le foto del ragazzo minorenne in cerca di notizie sulla sua provenienza e la sua famiglia: finalmente oggi un’amica di famiglia ha riconosciuto il giovane, ed ha avvertito i genitori, che si sono affrettati a riportarlo a casa a Reggio Emilia. Il ragazzo amava molto i treni, ma questa volta non si era limitato ad osservarli, ed era salito su un treno che viaggiava verso Milano. Sceso alla stazione di Piacenza, ha vagato fino a raggiungere il locale di via Emilia Pavese, dove si è fermato.

Mago piacentino catturato ad Ibiza dopo anni di latitanza: sconterà 6 anni

Aveva truffato decine di persone con la cartomanzia, poi era fuggito per evitare il carcere

Le sue truffe prendevano di mira soprattutto donne disperate per i propri problemi sentimentali o familiari: ma Stefano Anselmi (44), detto il Mago di Oz, non si limitava a vendere i suoi servizi di sedicente mago attraverso tv locali e riviste. Si tratterebbe infatti del leader di un’organizzazione di truffatori che operavano in Italia, Svizzera e Spagna, che, dopo aver operato indisturbato tra il 2001 ed il 2003, è stato messo sotto accusa. Era tuttavia riuscito a scomparire nel 2009, pochi mesi prima che la cassazione si pronunciasse sulla sua condanna. Da allora la sezione Catturandi dei carabinieri piacentini si è attivata per scovare il fuggitivo, ed è finalmente riuscita ad individuarlo ad Ibiza, dove risiedeva da alcuni anni.
A Ibiza aveva aperto un negozio di oggettistica esoterico, e si presentava con lo pseudonimo di Mago Serghio. A tradirlo, un grave incidente stradale ed il matrimonio con una donna genovese: quando la polizia spagnola si è presentata a casa sua, si è trovata di fronte ad una lussuosissima villa con tanto di piscina. Anselmi risiede ora nel carcere di Madrid, in attesa dell’estradizione.

Pescara. Esplode fabbrica di fuochi artificiali: quattro i morti

La fortissima esplosione ha quasi raso al suolo mezza collina

Quattro le vittime della deflagrazione, tutti membri della famiglia Di Giacomo, che mandava avanti già da tempo l’azienda di produzione di fuochi artificiali da cui è originata l’esplosione a Villa Cipressi di Città Sant’Angelo: il giovane Alessio (22 anni), con il padre Mauro (45), lo zio Federico (50) e Roberto (39), un altro membro della famiglia. Sono riusciti a salvarsi alcuni altri membri della famiglia, gettandosi appena in tempo nel bunker di salvataggio; la nonna 92enne, con la badante, si trovava negli appartamenti lì vicini, ed è riuscita a salvarsi per miracolo. Sarebbero otto i feriti, due dei quali sono in prognosi riservata e al momento si trovano nell’ospedale di Pescara.
Uno dei fratelli, sopravvissuto perché non si trovava sul luogo al momento dell’esplosione, ha affermato, nello sconforto, di non capacitarsi della tragedia, in quanto la fabbrica era stata risistemata da poco, e funzionava perfettamente.

Precipita da una scogliera e muore un piacentino all’Isola d’Elba

Era sua abitudine nuotare ogni giorno in quel punto. Forse una distrazione o un malore a provocare la fatale caduta

Era in vacanza all’Isola d’Elba il 49enne di Fiorenzuola d’Arda che oggi ha perso la vita, precipitando da una scogliera in un profondo canalone in località Calone a Capoliveri. Come ogni mattina, si era allontanato all’alba per nuotare da solo nella zona in cui è avvenuto il tragico incidente, ma la moglie, non vedendolo tornare, si è preoccupata e ha denunciato la sua scomparsa: è stato ritrovato, ma la zona impervia ha reso difficili le operazioni di recupero. Anche la Capitaneria di porto di Portoferraio è intervenuta con un gommone per recuperare il corpo: non sono ancora state verificate le cause dell’incidente, ma si sospetta un malore o una distrazione.

Ubriaco molesto: rifiuta le cure, ma al ritorno aggredisce la madre

La donna per il momento non ha sporto denuncia contro suo figlio

Piacenza. È successo ieri sera, di fronte ad un locale di via Panini. Un giovane piacentino di 24 anni, in visibile stato di ebbrezza, ha provocato abbastanza fastidi da spingere i gestori e i clienti a richiedere l’intervento delle forze di polizia. Anche il 118 è intervenuto, ma il ragazzo, dopo aver rifiutato le cure, ha accettato di allontanarsi. Non è però bastato l’avvertimento dei poliziotti: una volta tornato a casa, infatti, si sarebbe scagliato contro la madre, con abbastanza violenza da spingerla a rivolgersi al pronto soccorso, dove le sono state riscontrate numerose contusioni e un trauma cranico.
Al momento, tuttavia, la donna ha rifiutato di sporgere denuncia, ed è stata riaccompagnata a casa dall’altro figlio dopo aver ricevuto le cure.

Spagna. Treno deragliato a Santiago de Compostela: almeno 80 i morti

Non è ancora al termine il conteggio delle vittime. I soccorsi sono ancora sul posto

È avvenuto proprio all’alba dell’inizio delle celebrazioni per il giorno di San Giacomo, patrono della Spagna e della Galizia: un treno ad alta velocità in arrivo nella città di Santiago de Compostela è deragliato, scatenando il caos nella stazione. Tredici i vagoni che si sono schiantati o ribaltati, uno dei quali ha anche preso fuoco. I soccorsi sono intervenuti prontamente, ma si sono trovati di fronte a scene “da girone dantesco”; il conteggio delle vittime non è ancora terminato, ma al momento si contano 80 morti, più decine e decine di feriti. Inizialmente si è temuto potrebbe trattarsi di un attacco terroristico, ma poco fa è stata ricevuta la conferma che all’origine dell’incidente sia stato l’errore umano. Il treno infatti viaggiava ben al di sopra dei limiti di velocità consentita.

Aveva ingerito ovuli di cocaina: è ancora vivo il corriere

Si era presentato al pronto soccorso lamentando forti dolori

Erano stati i fortissimi dolori all’addome ad allarmare il serbo di 55 anni che quest’oggi si è presentato al pronto soccorso: dolori causati dalla presenza di dieci ovuli ripieni di droga nel suo stomaco, e dalla rottura di uno di essi. L’uomo, che era forse di passaggio a Piacenza, anche se non è chiaro se fosse qui per effettuare una consegna, è riuscito alla fine ad espellere il pericoloso carico, contenente cocaina purissima. Dopo essere rimasto per breve tempo ricoverato, è stato preso in consegna dalla squadra mobile di Piacenza ed arrestato.

Omicidio Casella. Uccide il padre nel sonno per riscattare una prostituta

Avrebbe forse pianificato l’omicidio per poter ottenere i soldi necessari a liberare la ragazza

Confermato il sospetto avanzato nei giorni scorsi riguardo al movente dell’assassinio dell’anziano Francesco Casella da parte di suo figlio Adriano, 36enne: si tratterebbe di un bisogno disperato dai soldi, sembra proprio a causa di una donna, vittima di sfruttatori che la costringevano a prostituirsi, e che al momento non sarebbe ancora stata identificata. Così è stato dichiarato durante gli interrogatori dall’uomo, che già in passato era stato ridotto sul lastrico nel tentativo di riscattare la ragazza, dopo aver consegnato la somma di 10mila euro richiesti. Ma non erano stati sufficienti, e probabilmente Adriano Casella sperava di ottenere i soldi rimanenti dalla vendita di attrezzi agricoli, attività di cui si occupava in precedenza il padre.
Aveva già tentato in passato di ottenere un finanziamento dalla banca pari a 15mila euro, che non solo gli era stato negato, ma aveva destato abbastanza sospetti da spingere i funzionari a informare i carabinieri. Sospetti altrettanto forti erano stati causati nell’acquirente degli attrezzi agricoli. Dopo un lungo interrogatorio, in cui Casella ha spiegato di aver ucciso il padre dopo avergli somministrato dei sonniferi, con una sparachiodi, è stato possibile trovare anche l’arma del delitto, che si trovava nella cantina di casa come era stato confessato dall’assassino stesso.