Caso marò. L’ambasciatore Daniele Mancini ”ostaggio” in India

Tensione alle stelle tra Italia e India. I due militari restano in Patria

Dopo rifiuto del Governo Monti di far rientrare a Nuova Delhi i due marò italiani accusati di aver ucciso due pescatori, l’India sta valutando l’ipotesi di ridimensionare la sua missione diplomatica in Italia. La tensione tra i due Paesi è alle stelle. L’ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini, è sostanzialmente “in ostaggio”. Pur godendo dell’immunità diplomatica, la direttiva della Corte suprema gli intima di non lasciare il Paese e tutti gli aeroporti sono stati allertati in modo che l’italiano non possa rientrare in Patria.
Secondo il Sindacato dei diplomatici italiani SNDMAE, con questo comportamento l’India starebbe violando la Convenzione di Vienna, e in particolare l’art.44, che ha la funzione di evitare che gli agenti diplomatici “siano presi in ostaggio nell’adempimento del proprio dovere, come sta accadendo all’Ambasciatore Mancini”.

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