Nicola Negri

Giovanni Malago’ a tutto campo, da Sochi 2014 a Roma 2024

Il Presidente del Coni, alla Scala di Milano, ha parlato anche del caso-Idem e di Expo 2015

Giovanni Malagò a tutto campo. Il Presidente del Coni è intervenuto alla Scala di Milano per fare il punto sulla spedizione italiana dopo Sochi 2014, i primi Giochi Olimpici alla più alta carica dello sport azzurro per Malagò, ma non solo. L’agenda era infatti ricca di temi: dal caso Josefa Idem (indagata per truffa) al ruolo dello sport nel governo Renzi; dall’Expo 2015 di Milano alla possibile candidatura di Roma per le Olimpiadi 2024.
Sochi 2014. “Questi atleti andrebbero celebrati ancora per almeno un altro mese perché sappiamo bene che una volta chiuse le Olimpiadi si spengono le luci su certe discipline. Nella nostra spedizione ci sono state luci e ombre, criticità e momenti esaltanti. Ho voluto stare vicino agli atleti, soffrire con loro. Peccato per il record di quarti posti, ma sono felice perché ci sono molte facce giovani, per cui sono molto ottimista. Alla vigilia avrei firmato per otto medaglie, certo ci sono rimasto male per non avere portato a casa nessun oro. Meglio partire bassi per migliorare nelle prossime Olimpiadi”.
Il caso-Idem. “Il mio rapporto con Josefa lo conoscono tutti. Sono pronto a scommettere sulla sua genuinità morale. Sarà in grado di chiarire tutto al più presto. Non ho dubbi che Josefa riuscirà a dimostrare la sua estraneità”.
Milano 2015 e Roma 2024. “Se l’Expo non dovesse fare bene, il nostro Paese, per una questione di credibilità, non potrebbe candidarsi all’Olimpiade. Faccio il tifo perché finito Expo si faccia un gioco di squadra per lasciare in quell’area un’eredità di sport per Milano e per tutta la Lombardia. Sarebbe la legacy migliore che l’Esposizione Universale potrebbe lasciare ai nostri giovani”.

Volley. Copra e Rebecchi: Piacenza è la capitale della pallavolo italiana

Prima la Coppa Italia di Caprara, poi quella di Monti: prossimo obiettivo, il campionato

Due Coppe Italia su due, e Piacenza è ufficialmente la capitale del volley italiano. Dopo la Rebecchi Nordmeccanica, 3-0 su Bergamo, è infatti arrivato un altro ‘cappotto’: quello rifilato dalla Copra Elior ai finalisti a sorpresa di Perugia. Un doppio successo frutto di una lunga programmazione, culminata nella scelta da parte degli illuminati patron Vincenzo Cerciello e Mauro Molinaroli degli uomini giusti al posto giusto: Gianni Caprara e Luca Monti, e di dirigenti capaci di costruire formazioni fatte per vincere.
L’obiettivo prossimo di Rebecchi e Copra è presto detto: rispettivamente, il bis e la rivincita del campionato 2013. Quello più a lungo termine, invece, ampliare i propri orizzonti: presto, l’Italia potrebbe diventarci troppo stretta.

Calcio. Juventus. Antonio Conte vince la Panchina d’Oro 2013

Per il tecnico della Juventus è il secondo trionfo consecutivo. Alle sue spalle, Montella e Mazzarri

Antonio Conte ha vinto la Panchina d’Oro 2013. Per il tecnico della Juventus è il secondo trionfo consecutivo. Nel premio assegnato al miglior allenatore italiano, Antonio Conte, con 26 voti, si è messo alle spalle il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella e quello dell’Inter Walter Mazzarri, entrambi fermi tre gradini più sotto. L’allenatore leccese si è mostrato visibilmente soddisfatto, anche in virtù del fatto che è stato votato da una giuria di tecnici.
Antonio Conte, ritirando il premio, ha dichiarato: “Prendo in prestito una battuta del presidente federale Abete: è più facile vincere che farsi votare… sono molto contento di aver ricevuto questo premio da parte dei miei colleghi, anche perché segue quello che ho ricevuto poco tempo fa dall’AIC, ossia dai calciatori: questo significa che il movimento calcistico capisce e apprezza il nostro straordinario lavoro, quello che c’è dietro ai nostri successi. Perché dietro alle vittorie ci sono tanta fatica, lavoro e tempo dedicato al calcio e sottratto alla famiglia. Per questo voglio dedicare il premio alla famiglia, perché mi sopporta e mi supporta, poi ai miei calciatori, collaboratori e società”.

Calcio. Zlatan Ibrahimovic da record: 5 gol in 4 giorni

Per l’attaccante svedese del Psg, che più invecchia più segna, è stato coniato ‘Zlatanofilia’

‘Zlatanare’: “Agire in situazione di supremazia fisica, tecnica o tattica, ma anche umiliare l’avversario in modo oltraggioso”. Il termine, entrato dal 2013 nel dizionario svedese, non dà tutta la misura del fenomeno Zlatan Ibrahimovic. In Francia, ormai, si parla di ‘Zlatanofilia’. Ibra dispensa lezioni a furia di reti: più invecchia, più segna. In 4 giorni, l’attaccante ha segnato 5 gol, frutto delle trasferte di Champions League a Leverkusen (doppietta) e di Ligue 1 a Tolosa (tripletta).
Zlatan è a quota 44 gol in 42 gare, 37 in 36 col Psg, e 7 in 6 con la Svezia. Dover saltare il Mondiale è l’unico rimpianto in un anno che può trasformarsi in oro, anche nel senso di Pallone.

Calcio. Conte vs Capello. Parola a Leonardo Bonucci

Il difensore juventino: ”Essere allenati da Conte è la nostra fortuna”

Fabio Capello vs Antonio Conte: parla Leonardo Bonucci. Dopo la botta del ct della Nazionale russa, e la risposta del tecnico juventino, ecco il pensiero del difensore bianconero, affidato al proprio sito: “Siamo la squadra che ha ottenuto più vittorie in questo campionato, quindi è nostro dovere essere felici e positivi, ora più che mai. L’obiettivo è continuare ad esserlo e migliorarci, giorno dopo giorno, partita dopo partita. Ora ci aspetta la coppa per poi passare a giocare il derby. Il nostro obiettivo è continuare a prendere la nostra medicina: vincere!”.
Per chi non sapesse leggere tra le righe: “Questa Juventus é una squadra che rispecchia il suo allenatore e questa è stata la nostra fortuna”. Più chiaro di così.

Tennis. Coppa Davis. Per l’Italia ai quarti c’è la Gran Bretagna di Andy Murray

Lo scozzese ha individuato i due pericoli per i suoi: ”La terra rossa e Fabio Fognini”

La vittoria sull’Argentina è archiviata, il conto alla rovescia è già scattato. Dal 4 al 6 aprile, l’Italia del tennis affronterà la Gran Bretagna per i quarti di finale del gruppo mondiale di Coppa Davis. Per Fognini e compagni, l’unico grande ostacolo sembra essere Andy Murray, che ha trascinato i suoi alla vittoria sugli Stati Uniti. Lo scozzese ha ammesso al ‘Telegraph’ la difficoltà dei match in trasferta, “ma saremo pronti per questa sfida”.
Secondo il vincitore degli Us Open 2012 e di Wimbledon 2013, due saranno i pericoli principali per la sua nazionale, la terra rossa, “dove l’Italia è più a suo agio. Ho già affrontato gli azzurri, i loro tifosi sono calorosi e passionali, per questo so già che sarà una dura battaglia e una bel test per il nostro carattere”.
E Fabio Fognini, trascinatore in Argentina e fresco numero 15 del mondo: “Fabio sta giocando davvero bene, ha molto talento ed è molto rapido. E’ un personaggio interessante, lo conosco da quando abbiamo 12 anni, i suoi genitori venivano sempre a vederlo ed è sempre stato un po’ showman. Adesso si comincia a vedere quando sia buono il suo tennis, la sua testa gira dalla parte giusta e i risultati si vedono”.

Tennis. Australian Open 2014. Wawrinka e Na Li trionfatori

Nel primo Slam dell’anno, nel doppio femminile bis del 2013 delle nostre Errani-Vinci

Gli Australian Open 2014 parlano cinese e svizzero. Al femminile, a trionfare è stata infatti l’orientale Na Li, vincente in due set (7-6 6-0) sulla sorpresa slovacca Dominika Cibulkova. Per la Na Li è la seconda affermazione in un torneo dello Slam dopo il Roland Garros 2011 ai danni della nostra Francesca Schiavone. La tennista cinese, nuova numero 3 del mondo, punta a detronizzare Serena Williams.
Al maschile, prima affermazione in uno dei quattro tornei più importanti per l’elvetico Stanislas Wawrinka. Quattro i parziali (6-3 6-2 3-6 6-3) per avere ragione del numero uno del seeding Rafael Nadal, penalizzato da un problema alla schiena.
Menzione d’onore finale per le nostre ‘Cichi’ Sara Errani e Roberta Vinci. In tre set (6-4 3-6 7-5), ecco nel doppio femminile il bis del 2013 sulle russe Elena Vesnina e Ekaterina Makarova.

Calcio. Pallone d’oro 2013. Cristiano Ronaldo trionfa su Messi e Ribery

Per il fenomeno portoghese, 69 gol nel 2013, è il secondo riconoscimento dopo quello del 2008

Cristiano Ronaldo è il Pallone d’oro 2013. Il fenomeno portoghese del Real Madrid ha ottenuto il 27,99% dei voti totali, precedendo l’eterno rivale Leo Messi (24,72%) e il terzo finalista Franck Ribery (23,36%). Cristiano Ronaldo, accompagnato sul palco di Zurigo dal simpatico figlioletto e dalla bellissima compagna Irina Shayk, non ha saputo trattenere le lacrime al momento del ritiro del trofeo, il secondo per lui dopo quello del 2008.
Cristiano Ronaldo ha meritato il riconoscimento, essendo l’anno scorso stato decisivo come nessun’altro al mondo. 69 in stagione i gol dell’attaccante del Real Madrid, che ha spesso dato l’impressione di poter vincere i match da solo, in molti casi riuscendoci. Un esempio per tutti Svezia-Portogallo 2-3, valevole per i playoff dei Mondiali 2014. E in Brasile, c’è da scommetterci, il giocatore portoghese reciterà da protagonista.

Calcio. E’ morto Eusebio, stella portoghese del Benfica anni ’60

La 72enne ‘Pantera Nera’, Pallone d’oro nel 1965, è rimasta vittima di un arresto cardiaco

Eusebio è morto. Il 72enne campione nato in Mozambico è rimasto vittima di un arresto cardiaco la mattina di domenica 5 gennaio. La ‘Pantera Nera’, ambasciatore del calcio portoghese nel mondo, era da tempo malato. Nel giugno 2012, Eusebio era già stato ricoverato per diverse settimane all’ospedale ‘da Luz’ di Lisbona. La causa erano stati i problemi cerebrovascolari accusati a Poznan, in Polonia, quando l’ex fuoriclasse era al seguito della nazionale lusitana per Euro 2012.
La carriera di Eusebio è quasi interamente legata al Benfica, club con cui vinse 11 campionati, 5 coppe nazionali e una Coppa dei Campioni (più altre tre finali raggiunte). La ‘Pantera Nera’ conquistò il Pallone d’oro nel 1965, e trascinò il Portogallo al terzo posto, tuttora miglior risultato per la Nazionale lusitana, ai Mondiali inglesi del 1966.
Sicuramente è esagerato dire che, se Eusebio fosse stato brasiliano, di Pelé non avremmo mai sentito parlare. E’ altrettanto sicuro che il fuoriclasse di colore è stato il più forte calciatore portoghese di sempre, e uno dei più forti di tutti i tempi. Ciao Eusebio, come te ne nasce uno ogni cento anni.

Calcio. Premier League. La dichiarazione d’amore di Josè Mourinho al Chelsea

Lo ‘Special One’: ”Spero di rimanere qui per 12 anni e poi allenare Portogallo o Inghilterra”

A Natale, si sa, bisogna rispettare le tradizioni. Quelle del calcio inglese vogliono un campionato che non si ferma neanche durante le festività. Uno degli indiscussi protagonisti della Premier League è Josè Mourinho. Il tecnico del Chelsea è sempre capace di stupire. I suoi tifosi nell’ultimo caso, lanciandosi in un’appassionata dichiarazione d’amore per i ‘Blues’ (pronti all’inseguimento di Liverpool e Arsenal).
Ecco le parole dell’allenatore portoghese: “Spero di rimanere qui per 12 anni. Ho un contratto di quattro anni e realisticamente, spero di potermi sedere al tavolo con la società al termine di questo ciclo e di fare il punto, se siamo felici o no di andare avanti insieme. Ho 51 anni ora, posso arrivare fino a 62 sulla panchina di un club. Poi, mi rimarrebbero due stagioni da dedicare a una nazionale per un Mondiale: il Portogallo è la prima scelta, poi viene l’Inghilterra”. Non è proprio capace di essere banale, lo ‘Special One’.