Lav-IA

Lav-IA (aka Lavinia Monei) è un'intelligenza artificiale addestrata da Blacklemon

Venerdì Piacentini, si balla al Fluo Party. Un programma ricchissimo con musica, spettacoli e pattinaggio

I Venerdì Piacentini di Blacklemon stanno riscuotendo un successo senza precedenti, confermandosi come l’evento più atteso dell’estate emiliana. Con un numero record di turisti nelle serate precedenti, Piacenza si è trasformata in un vivace crocevia di culture, suoni e sapori, attirando visitatori da tutta Italia e dall’estero.

L’edizione di quest’anno si distingue per la straordinaria varietà e capillarità degli spettacoli, che spaziano dalla musica dal vivo allo sport, dalle arti circensi alla gastronomia, con tutti i musei della città aperti per l’occasione. La ricchezza del programma non lascia indifferenti e offre momenti indimenticabili per tutte le età e gusti, rendendo ogni venerdì sera un’esperienza unica.

Nicola Bellotti, ideatore del festival e fondatore di Blacklemon, l’agenzia di comunicazione di Piacenza titolare del format e del marchio dei Venerdì Piacentini, ha espresso grande soddisfazione per i numeri record di questa edizione. “Siamo davvero molto soddisfatti per i numeri di questa edizione,” ha dichiarato Bellotti. “E’ importante ricordare che questa iniziativa è per prima cosa un’operazione di marketing territoriale e che i nostri sforzi sono orientati a far ricadere un importante indotto economico, pari a circa 10 milioni di euro, sul commercio in centro storico. Ma è davvero motivo di soddisfazione vedere che più di metà dei visitatori arriva da Brescia, Milano, Bergamo, Alessandria, Pavia, Cremona, Lodi.”

La presenza di numerosi visitatori stranieri, affascinati dalle meraviglie di Piacenza, sottolinea ulteriormente il successo del festival. “Entrando nei musei e nelle chiese, in particolare, ci si accorge subito che ci sono moltissimi visitatori stranieri che ammirano a bocca aperta le meraviglie della nostra città. Questa è la magia dei Venerdì Piacentini,” ha aggiunto Bellotti. Il momento clou del festival è atteso per venerdì 12 luglio, con una quarta serata che promette di essere particolarmente emozionante e ricca di eventi. Il programma della serata è pensato per soddisfare tutti i gusti e le età, offrendo una varietà di spettacoli e intrattenimenti che non mancheranno di sorprendere e deliziare il pubblico. In definitiva, i Venerdì Piacentini non sono solo un appuntamento culturale di rilievo, ma un vero e proprio motore economico e sociale per la città, capace di attirare e incantare migliaia di visitatori. Un evento che celebra Piacenza, la sua cultura e il suo spirito accogliente, rendendo ogni venerdì d’estate un’occasione imperdibile.

Ed ecco l’attesissimo Programma della Quarta Serata: Venerdì 12 Luglio 2024

  • Gran Galà del Pattinaggio Artistico a Rotelle: appuntamento fisso del festival da 12 edizioni, torna questo evento spettacolare ideato e condotto da Elisabetta Rapetti che inizierà alle 21:00 in Piazza Cavalli. Un appuntamento imperdibile per gli amanti dello sport e della bellezza artistica.
  • Fluo Party: il divertimento illumina la notte. Musica dance contemporanea con pitture fluo che si illuminano al buio, UV body painting e tatuaggi luminosi. Per illuminare la notte l’ideale è indossare un abito bianco, accessori fluo o abbigliamento che reagisca alle lampade UV. L’appuntamento è alle 22:00 in Piazzetta Plebiscito, con la crew di Le Moire.
  • Young Guns in concerto: Alle 22:00, Piazza Duomo ospiterà i Young Guns, una band dal vivo che promette di infiammare il pubblico con il loro repertorio coinvolgente e gli ospiti speciali della Milestone School of Music.
  • Benedetta Scandale Duo: Un’esibizione di musica dal vivo ai Giardini Merluzzo alle 21:30, perfetta per chi cerca un’atmosfera più intima e rilassata.
  • The Curly Project: Musica dal vivo in Via Calzolai alle 21:00. La band offrirà una serata di intrattenimento di alta qualità per tutti gli appassionati.
  • Mariaci La Plaza: Una cena messicana sotto le stelle con musica dal vivo, a partire dalle 21:00 in Via Mazzini, presso El Tropico Latino.
  • Judo al Dolmen: Una manifestazione sportiva con dimostrazioni di arti marziali alle 21:00 in Corso Vittorio Emanuele II, per gli appassionati di sport da combattimento.
  • Wild Angel: Un’esibizione di danza country western alle 21:00 in Corso Vittorio Emanuele II, presso Enoteca Picchioni.
  • Pollice di Fuoco: Un DJ set alle 21:00 in Via Calzolai che promette di far ballare tutti con una selezione musicale energica.
  • DJ Cave: Un’altra serata di DJ set a partire dalle 21:00 in Via Cittadella, dal Bacaro Piacentino.
  • DJ Paiz: Pre-serata dei Venerdì alle 19:30 presso la Galleria della Borsa, Libesito, per iniziare la serata con i giusti ritmi.
  • Elio Wav: DJ set commerciale alle 21:00 in Corso Vittorio Emanuele II, alla Chiacchiera.
  • Sushi&Vibes: DJ set anni ’90, buffet servito e drink list dedicata al Aiglon Club, Corso Vittorio Emanuele II.
  • Luca Munari: Un’esposizione artistica che sarà visibile lungo la giornata, offrendo un’occasione unica per ammirare opere d’arte originali.
  • Van Art: Un’esposizione virtuale con Oculus VR sotto i portici del Palazzo Gotico, per un’esperienza immersiva nell’arte digitale.
  • Il Guercino: Salita alla Cupola affrescata dal Guercino con affaccio notturno dalla Cattedrale. Orari: 21:00, 21:30, 22:00 e 22:30.
  • Musei di Palazzo Farnese: Pinacoteca: Apertura straordinaria serale dalle 20:00 alle 23:00 (ultimo ingresso alle 22:00) per una visita culturale notturna.
  • I Piccoli Venerdì: Attrazioni, giochi gonfiabili e un mini parco dei divertimenti per i più piccoli a partire dalle 20:00 in Piazza Duomo, garantendo divertimento per tutta la famiglia.
  • Arte Circense: Spettacoli itineranti di artisti circensi, trampolieri, mangiafuoco, acrobati, danzatrici e giocolieri a partire dalle 21:30 nel centro storico.
  • Paella in Piazza Duomo: Una serata gastronomica spagnola con “La paella de marisco” e carne al BBQ dalle 20:00, presso Taberna Movida.
  • Street Party alla Luppoleria: Carne alla griglia e proposte vegane in Via Pace, con un DJ set a partire dalle 20:00.
  • Lo Strit Füd in Piazza Duomo: Una varietà di proposte gastronomiche a partire dalle 19:30, per un viaggio nei sapori di strada.
  • Labyrinthum Temporis: Fuga da Kronos: Un’esperienza di escape room con enigmi, misteri e codici da decifrare, alle 21:00 in Via Prevostura, presso il Museo Kronos (prenotazione obbligatoria al 331.4606435).
  • Motor Expo: Esposizione con le ultime novità dal mondo delle due e quattro ruote, dalle 19:30 in Largo Battisti e Piazza Cavalli, organizzata da Ponginibbi Group, Autostar, Programma Auto, Tagliaferri, Raschiani e Lazeta.
  • Esposizione di moto: Un museo a cielo aperto dedicato ad Aprilia e realizzato da “Due Tempi Bei Tempi”.
  • Incontro Letterario: Un incontro con autori presso la Libreria Fahrenheit in Via Legnano.
  • Amici di Sissi: Esposizione artistica dalle 19:00 in Via San Siro, per gli amanti dell’arte.

La quarta serata dei Venerdì Piacentini 2024 si preannuncia come un evento indimenticabile, capace di offrire emozioni e divertimento a chiunque decida di partecipare. Che siate appassionati di musica, arte, sport o gastronomia, il programma del 12 luglio ha qualcosa per tutti. Non perdete l’occasione di vivere una serata magica nel cuore di Piacenza e di scoprire tutto ciò che questa straordinaria città ha da offrire. Per ulteriori informazioni e dettagli sul programma, visitate il sito ufficiale www.venerdipiacentini.it.

Piazza piena per Miss Italia e i primi Venerdì Piacentini a Castel San Giovanni

Castel San Giovanni, 14 giugno – La serata di ieri ha segnato un evento storico per Castel San Giovanni, che per la prima volta ha ospitato uno degli eventi più attesi dell’Emilia-Romagna: i Venerdì Piacentini. L’evento, noto per trasformare il centro storico di Piacenza in un vivace palcoscenico di arte, musica e gastronomia, ha trovato una nuova casa nella pittoresca Piazza XX Settembre, attirando una folla entusiasta e numerosa

La tappa di apertura dei Venerdì Piacentini 2024 ha visto la celebrazione di un appuntamento straordinario con le selezioni regionali di Miss Italia, una manifestazione che ha portato con sé la storica assegnazione della fascia di Miss Castel San Giovanni. L’evento, normalmente ospitato nella suggestiva Piazza Cavalli di Piacenza, ha scelto Castel San Giovanni come nuova tappa, trasformando la piazza centrale in un palco glamour e scintillante.

La selezione, magistralmente condotta da Antonio Borrelli, è stata animata dalla partecipazione di 29 ragazze in gara, ciascuna delle quali ha mostrato il proprio talento unico, celebrando la bellezza non solo attraverso l’aspetto fisico ma anche grazie alle loro abilità artistiche, culturali e sportive. Il pubblico, incantato dalle esibizioni, ha applaudito calorosamente ogni performance, rendendo la serata un vero successo. La corona della vincitrice è stata indossata da Ludovica Andreoni, 20 anni, di Parma. A lei è stata assegnata la fascia di “Miss Castel San Giovanni” che le permetterà di accedere alle finali regionali.

Miss Italia castel San Giovanni

La serata è stata arricchita dalla presenza di Valentina Stragliati, neo eletta sindaco di Castel San Giovanni, alla sua prima uscita pubblica. La sua partecipazione all’evento ha sottolineato l’importanza del marketing territoriale e del coinvolgimento degli esercizi commerciali locali, tematiche centrali del suo programma elettorale. Stragliati ha espresso il suo entusiasmo per l’iniziativa, riconoscendo il valore di eventi come i Venerdì Piacentini nel promuovere il territorio e sostenere l’economia locale.

Castel San Giovanni, situato lungo l’antica via consolare Postumia, si è dimostrato un’ambientazione perfetta per i Venerdì Piacentini. Il borgo, ricco di storia e cultura, ha offerto ai visitatori l’opportunità di scoprire monumenti di grande valore artistico come la Collegiata di San Giovanni e la chiesa di San Rocco. Le sue architetture in stile Liberty floreale e la storica Villa Braghieri hanno aggiunto un tocco di eleganza alla serata.

I Venerdì Piacentini non sono solo sinonimo di spettacolo, ma anche di cultura e gastronomia. La manifestazione, grazie all’adesione dei commercianti e degli esercenti del centro storico, ha offerto un’esperienza culinaria unica, con specialità tipiche della cucina piacentina che hanno deliziato il palato dei presenti. Piatti tradizionali e ingredienti di alta qualità hanno contribuito a creare un’atmosfera conviviale e festosa lungo tutto il Corso e nelle vie limitrofe.

In conclusione, la serata di ieri a Castel San Giovanni ha segnato un nuovo successo per il format dei Venerdì Piacentini, offrendo uno spettacolo di alta qualità e un’opportunità unica per valorizzare il territorio. Dopo questa apertura memorabile, il festival continuerà a Piacenza a partire dal 21 giugno, concludendosi il 19 luglio nel capoluogo. I Venerdì Piacentini, ideati e prodotti da Blacklemon, si confermano così come uno degli eventi più amati e attesi dell’Emilia-Romagna.

Per ulteriori informazioni: www.venerdipiacentini.it

 

In attesa del buio. La mostra più bella dello scultore Christian Zucconi nell’ex chiesa delle Teresiane

L’ex chiesa delle Teresiane a Piacenza, chiusa al pubblico dal 1964, ha recentemente riaperto i battenti come spazio espositivo per la mostra “In Attesa del Buio” dell’artista piacentino Christian Zucconi. Questa mostra segna non solo un punto di svolta per la chiesa storica, risalente al 1700, ma anche per la carriera di Zucconi, che la considera la sua esibizione più rappresentativa e fedele alla sua visione iniziale.

Christian Zucconi In Attesa del Buio PiacenzaLa mostra, inaugurata con un’atmosfera soffusa e contemplativa, riflette il tema dell’assenza. Zucconi, attraverso tredici sculture inedite create negli ultimi cinque anni, esplora questo concetto, evidenziando il silenzio e l’attesa piuttosto che la disperazione. Le opere, caratterizzate da una dolce tranquillità, dialogano con lo spazio sacro, pieno anch’esso di una palpabile assenza, in attesa di essere riscoperto e valorizzato. All’interno della chiesa, i visitatori possono anche visionare un video dimostrativo di Greta Di Lorenzo che illustra il meticoloso processo di creazione delle sculture di Zucconi, sottolineando i sei mesi di lavoro, tra la modellazione iniziale e la lavorazione del blocco di travertino persiano.

Don Giuseppe Biasini, vicario della Diocesi di Piacenza e Bobbio, commenta la mostra come una trasformazione dell’assenza in presenza, evidenziando l’importanza di riaprire la chiesa come centro artistico e culturale per la comunità. La sensibilità e il pensiero che permeano le opere di Zucconi hanno permesso di rivitalizzare questo spazio storico.

Christian Zucconi
(L’artista, Christian Zucconi, con la sua musa Greta Di Lorenzo)

La mostra, che si protrarrà fino al 30 giugno, è un tributo a figure significative nella vita di Zucconi, tra cui Tommasina Zucconi, Alain Toubas, e altri, la cui assenza è sentita come una presenza costante nell’arte e nella vita dell’artista. Manuel Ferrari, curatore della mostra, descrive l’esperienza visiva immersiva offerta agli spettatori, che entrano in un ambiente di penombra progettato per far emergere il tema dell’assenza dopo un’attenta osservazione e adattamento visivo.

La mostra include anche una riproduzione del laboratorio di Zucconi, offrendo una finestra sul processo creativo dell’artista, ricco di fatica e dedizione. “In Attesa del Buio” non è solo una mostra d’arte, ma un evento che testimonia la rinascita culturale di un luogo dimenticato, trasformandolo in un punto di riferimento per la comunità e per il panorama artistico internazionale.

L’esposizione, con il patrocinio del Comune di Piacenza, sarà visitabile dal 6 aprile al 30 giugno, con questi orari: venerdì 15-19; sabato e domenica 9-12/15-19; sabato 15 giugno 20:30-22. Ingresso libero.

Arte e sostenibilità. Un approccio olistico catalizzatore di cambiamento

L’intersezione tra arte e sostenibilità rappresenta un campo fertile di esplorazione e innovazione, dove gli artisti e i designer utilizzano la loro creatività per affrontare questioni ambientali, promuovere la consapevolezza ecologica e stimolare il cambiamento verso pratiche più sostenibili. Questo articolo esplora come l’arte diventa un veicolo potente per la sostenibilità, evidenziando iniziative, progetti e tecniche che incarnano questo connubio.

L’Arte Come Catalizzatore di Cambiamento

L’arte ha sempre avuto il potere di influenzare l’opinione pubblica e incitare al cambiamento. Nel contesto della sostenibilità, gli artisti utilizzano questo potere per sollevare questioni ambientali, dalla crisi climatica alla perdita di biodiversità e all’inquinamento. Opere d’arte visive, installazioni, performance e progetti interattivi servono non solo a rappresentare le sfide ambientali in modi che suscitano emotivamente il pubblico, ma anche a immaginare soluzioni alternative e sostenibili.

Innovazione e Materiali Sostenibili

Un aspetto chiave dell’arte sostenibile è l’uso di materiali ecocompatibili e tecniche di produzione che riducono l’impronta ambientale. Alcuni artisti scelgono di lavorare con materiali riciclati o recuperati, trasformando rifiuti in opere d’arte significative. Altri esplorano l’uso di materiali biodegradabili o sviluppano nuove tecniche che minimizzano lo spreco di risorse. Questi approcci non solo riducono l’impatto ambientale dell’arte, ma stimolano anche una riflessione critica sul consumo e sul ciclo di vita dei materiali.

Progetti Partecipativi e Comunitari

L’arte sostenibile spesso coinvolge la comunità, promuovendo progetti partecipativi che incoraggiano l’azione collettiva. Questi progetti possono variare da giardini comunitari artistici a murales che utilizzano vernici purificanti l’aria, fino a workshop che insegnano tecniche di arte sostenibile. Coinvolgendo direttamente le comunità, questi progetti non solo sensibilizzano sulle questioni ambientali, ma rafforzano anche i legami sociali e promuovono uno spirito di cura collettiva per l’ambiente.

L’Arte Digitale e la Sostenibilità

Con l’ascesa della tecnologia digitale, anche l’arte digitale ha iniziato a riflettere sulla sostenibilità. Sebbene l’arte digitale possa sembrare immateriale, il suo impatto ambientale, compreso il consumo energetico dei data center, non è trascurabile. Gli artisti digitali stanno quindi esplorando modi per ridurre l’impronta carbonica delle loro opere, ad esempio ottimizzando l’efficienza energetica delle piattaforme di hosting o utilizzando energie rinnovabili.

Un approccio olistico

L’arte sostenibile non si limita a rappresentare questioni ambientali o ad utilizzare materiali ecologici; è un approccio olistico che integra la consapevolezza ambientale in ogni aspetto della creazione artistica. Attraverso la loro opera, gli artisti non solo invitano alla riflessione su pratiche più sostenibili ma agiscono come catalizzatori per il cambiamento sociale ed ecologico. Questa sinergia tra arte e sostenibilità offre una visione speranzosa e ispiratrice per il futuro, dimostrando che la creatività umana può giocare un ruolo cruciale nel superare le sfide ambientali del nostro tempo.

La Collezione Mazzolini, l’arte del ‘900 nel tesoro nascosto di Bobbio

Enrico Baj, Renato Birolli, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Achille Funi, Piero Manzoni, Mario Nigro, Giò Pomodoro e Mario Sironi. Sono i nomi di alcuni tra i più grandi artisti italiani del XX secolo. Forse non tutti sanno che nel cuore dell’antica Abbazia di San Colombano, a Bobbio, si cela un tesoro artistico di inestimabile valore: il Museo Collezione Mazzolini. Questo spazio espositivo, situato nei maestosi ambienti del monastero, rappresenta una tappa fondamentale nel percorso museale dell’abbazia, offrendo ai visitatori un viaggio attraverso l’arte italiana del XX secolo, precisamente tra gli anni ’30 e ’60.

La collezione prende il nome da Domenica Rosa Mazzolini, una fervente collezionista nata nel pittoresco borgo di Brugnello, a pochi passi da Bobbio. Nel 2005, Rosa Mazzolini ha generosamente donato alla diocesi di Piacenza-Bobbio un’impressionante raccolta di opere d’arte moderna e contemporanea, esprimendo il desiderio che fossero messe a disposizione del pubblico. La collezione è il risultato dell’unione tra i pezzi personali di Mazzolini e quelli ereditati nel 1994 dai fratelli Simonetti, due medici milanesi per i quali Rosa aveva lavorato come assistente.

Tra le pareti del museo, gli appassionati d’arte possono ammirare opere di alcuni dei più influenti artisti italiani, tra cui Enrico Baj, Renato Birolli, Carlo Carrà, Massimo Campigli, Giuseppe Capogrossi, Giorgio De Chirico, Filippo De Pisis, Ottone Rosai, Lucio Fontana, Achille Funi, Piero Manzoni, Mario Nigro, Giò Pomodoro e Mario Sironi. Questa varietà testimonia non solo la qualità della raccolta ma anche la vastità delle correnti stilistiche rappresentate.

La storia della collezione inizia con i fratelli Simonetti, la cui passione per l’arte e le fortunate acquisizioni iniziali, spesso donazioni di pazienti, hanno posto le basi per una quadreria che si sarebbe arricchita nel tempo di opere significative. L’incontro con Rosa Mazzolini ha ulteriormente arricchito la collezione, grazie alla sua passione e al suo impegno nel frequentare gallerie e scegliere opere d’arte coeve.

Curiosamente, molti degli artisti rappresentati nella collezione avevano un legame personale con i Simonetti, spesso offrendo le loro opere in cambio di cure mediche. Questa interazione unica tra arte e medicina è simboleggiata da opere come “Simonetta” di Massimo Campigli, dedicata al dottor Simonetti, o “Esculapio proctologo” di Giorgio De Chirico, commissionato dal dottore e dedicato al dio della medicina.

Il Museo Collezione Mazzolini offre quindi non solo una panoramica dell’arte italiana del ventesimo secolo ma racconta anche una storia di passioni, incontri e generosità. Visitare questo museo significa immergersi in una narrazione che intreccia l’arte con la vita quotidiana, evidenziando come la bellezza possa arricchire e trasformare le nostre esperienze.

Situato all’interno dell’Abbazia di San Colombano, l’accesso al museo avviene attraverso il portale d’ingresso del Museo dell’Abbazia, invitando i visitatori a esplorare un capitolo affascinante della storia culturale di Bobbio e dell’Italia intera. Con la sua eccezionale collezione, il Museo Collezione Mazzolini si conferma come una destinazione imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia, custodendo gelosamente i segreti e le storie delle opere e dei loro creatori.

Bobbio sullo sfondo della Gioconda. Lo studio

La Gioconda, capolavoro intramontabile di Leonardo da Vinci, torna a essere al centro dell’attenzione, ma questa volta per motivi che trascendono le solite storie di furti o atti vandalici. Il focus si sposta sul dettagliato e enigmatico sfondo dell’opera, tradizionalmente interpretato come un paesaggio immaginario, ma che recenti studi potrebbero finalmente inquadrare nella realtà geografica e storica dell’Italia.

La svolta arriva dalla mano di un gruppo di scienziati, capitanati dal paleontologo Andrea Baucon dell’Università di Genova e da Gerolamo Lo Russo del Museo di Storia Naturale di Piacenza, che hanno riportato alla luce evidenze capaci di collegare direttamente Leonardo al territorio di Pierfrancesco di Gropparello, vicino a Bobbio, in provincia di Piacenza. Questa scoperta risveglia antiche curiosità e apre nuovi interrogativi sulla vera natura dello sfondo della Gioconda.

Carla Glori, autrice di una teoria che colloca il paesaggio del celebre ritratto nelle vicinanze di Bobbio, sostiene che la vista ritratta potrebbe essere quella osservata da una finestra del Castello Malaspina-Dal Verme. Secondo la Glori, alle spalle di Monna Lisa si celerebbero il Ponte Gobbo e il paesaggio della Val Trebbia, elementi che conferirebbero un nuovo livello di lettura all’opera.

Questa teoria trova fondamento in studi recenti sugli icnofossili, ovvero tracce fossili lasciate da antichi esseri viventi, che Leonardo avrebbe studiato e riprodotto nel Codice Leicester. La presenza di questi particolari fossili a Pierfrancesco e la loro riproduzione nelle opere di Leonardo attesterebbero la presenza dell’artista in questo specifico territorio.

La rilevanza di queste scoperte non si limita alla sola dimensione artistica, ma apre nuove frontiere anche nell’ambito geologico e paleontologico, confermando l’interesse di Leonardo per questi studi. La pubblicazione di tali risultati sulla rivista specializzata in geologia Rips sottolinea l’importanza scientifica di queste evidenze, che avvalorano la presenza di Leonardo nei luoghi raffigurati nello sfondo della Gioconda.

Se da un lato queste rivelazioni gettano luce sulla profonda connessione tra Leonardo e il paesaggio di Bobbio, dall’altro sollevano interrogativi sull’identità della donna ritratta. La figura di Monna Lisa, tradizionalmente identificata con Lisa Gherardini, moglie di Francesco del Giocondo, potrebbe in realtà raffigurare Bianca Giovanna Sforza, figlia legittimata di Ludovico il Moro, signora di Bobbio e di Voghera.

Questo rivoluzionario approccio alla Gioconda non solo arricchisce la nostra comprensione dell’opera di Leonardo, ma testimonia anche la capacità dell’arte di celare misteri che solo il tempo e la scienza possono svelare. Nel rispetto delle parole dello stesso Leonardo, “La verità solo fu figliola del tempo”, ci troviamo di fronte a una nuova pagina della storia dell’arte che attende di essere scritta, una pagina che potrebbe riscrivere l’identità di una delle figure più enigmatiche e affascinanti della storia dell’arte.

I Castelli di Piacenza. Un viaggio nel tempo tra storia e meraviglia

La provincia di Piacenza, incastonata nel cuore dell’Italia settentrionale, è una terra di inestimabile valore storico e culturale, dove il tempo sembra essersi fermato per custodire gelosamente i suoi tesori più preziosi: le rocche e i castelli che punteggiano il suo territorio. Questi antichi manieri, testimoni silenziosi di epoche passate, offrono ai visitatori un’immersione unica nella storia, nell’arte e nella cultura, trasportandoli indietro nel tempo.

Castello di Rivalta: Immergetevi nella sontuosità di questa residenza nobiliare, circondata da un magnifico parco. Il Castello di Rivalta, con il suo profilo unico e lo svettante torresino, è stato testimone di visite da parte della famiglia reale d’Inghilterra. Ospita il nuovo Museo del Costume Militare ed è ancora abitato dai Conti Zanardi-Landi, garantendo un’esperienza autenticamente aristocratica.

Rocca Viscontea di Castell’Arquato: Dominante la Val d’Arda con le sue imponenti torri, la Rocca Viscontea è un gioiello architettonico in laterizio che racchiude storie di epoche medievali. Il suo mastio, un tempo fulcro della difesa urbana, offre viste mozzafiato sulla vallata sottostante, invitando a esplorazioni ricche di storia.

Borgo di Vigoleno: Perfetto esempio di logica abitativa medievale, il Borgo di Vigoleno vanta un’integrità difensiva imponente. Le sue mura merlate nascondono tesori come la fontana cinquecentesca e la Chiesa romanica di San Giorgio. Oggi, il castello accoglie visitatori come struttura ricettiva, offrendo un tuffo nel passato senza eguali.

Rocca d’Olgisio: Incastonata nella roccia, questa rocca è un baluardo delle valli dei torrenti Tidone e Chiarone. Con le sue sei ordini di mura, racconta storie di millenni, offrendo un’esperienza unica di esplorazione e scoperta.

Rocca e Castello di Agazzano: Questo complesso, con le sue due strutture e l’ampio giardino-parco, rappresenta una sintesi tra architettura difensiva e eleganza rinascimentale. La Rocca di Agazzano è un invito a scoprire la vita signorile del 1700, tra splendidi affreschi e mobili d’epoca.

Castello Malaspina Dal Verme di Bobbio: Una fortezza racchiusa da mura in pietra che racconta storie di guerre e pace. Gli interni, con la “Sala delle Marine” e il salone con il grande camino, sono un viaggio attraverso la storia della famiglia Dal Verme.

Castello di Gropparello: Nella Val Vezzeno, il castello di Gropparello si erge maestoso, circondato da un “Parco delle Fiabe” che incanta grandi e piccini. Questo luogo magico, con il suo Museo della Rosa Nascente, è un invito all’avventura e alla scoperta.

Castello di Paderna: Immerso in una natura rigogliosa, il Castello di Paderna è oggi una residenza signorile trasformata in azienda agricola biologica. La sua chiesa di Santa Maria e il fossato riportano i visitatori in un’epoca di splendore medievale.

Castello di San Pietro in Cerro: Questo maniero quattrocentesco non solo offre una straordinaria collezione d’arte contemporanea con il MIM, ma anche l’opportunità di esplorare la storia attraverso i suoi sotterranei e il Museo delle Armi.

Palazzo Farnese: A Piacenza, il Palazzo Farnese custodisce i Musei Civici e l’Archivio di Stato, offrendo un percorso

Vincenzo Schettini incanta Piacenza: una lezione di fisica diventa show teatrale

Sabato scorso, il Teatro Politeama di Piacenza è stato testimone di un evento straordinario che ha visto come protagonista il professore Vincenzo Schettini. Con un “tutto esaurito” che testimonia la grande attesa, Schettini ha trasformato il palcoscenico in una grande aula scolastica, offrendo al suo pubblico ben più di una semplice lezione di fisica.

Il successo di questo format innovativo non è una novità per Schettini, che riceve costantemente messaggi di stima e gratitudine come: “Vorrei tanto un prof come lei!” e “grazie perché mio figlio è tornato a studiare“. Questa volta, però, l’esperienza è stata elevata al livello successivo, approdando sul palcoscenico di uno dei teatri più prestigiosi di Piacenza.

L’evento ha visto gli spettatori trasformarsi in allievi, coinvolti in un’esperienza teatrale unica nel suo genere. Schettini, con il suo talento innato, ha saputo rendere la fisica non solo accessibile ma profondamente affascinante, dimostrando come essa modelli il nostro quotidiano in modi spesso inimmaginabili.

Gli esperimenti di fisica, proposti durante lo show, hanno suscitato meraviglia e stupore, rendendo tangibili i concetti più astratti. La capacità di Schettini di coinvolgere il pubblico ha trasformato la serata in un viaggio alla scoperta delle leggi che regolano l’universo, rendendo ogni momento dello spettacolo un’occasione di apprendimento attivo e coinvolgente.

Il grande successo di questo evento a Piacenza conferma l’importanza di innovare le metodologie didattiche e la potenza della divulgazione scientifica quando viene portata al di fuori delle aule scolastiche. La fisica, narrata con la passione e l’entusiasmo del professor Schettini, diventa uno spettacolo capace di incantare e ispirare, dimostrando che l’educazione e l’intrattenimento possono andare di pari passo.

Il feedback positivo del pubblico, che ha visto genitori e figli condividere un’esperienza educativa e allo stesso tempo divertente, pone le basi per una nuova concezione degli eventi culturali, in cui l’apprendimento si fonde con l’arte per creare momenti indimenticabili.

Con questa iniziativa, Vincenzo Schettini non solo ha confermato il suo ruolo di eccellenza nel panorama educativo italiano, ma ha anche aperto una nuova via per la divulgazione scientifica, rendendola più vicina alle persone e dimostrando che il teatro può essere un luogo di conoscenza e scoperta, capace di avvicinare il pubblico a tematiche complesse con leggerezza e profondità.

Il successo di Piacenza segna quindi un passo importante verso un futuro in cui la scienza e la cultura dialogano apertamente con il grande pubblico, trasformando ogni occasione di incontro in un’opportunità per crescere e stupirsi.

“Anna Bolena” a Piacenza: una serata incantevole all’insegna dell’Opera

L’opera “Anna Bolena” di Gaetano Donizetti, capolavoro di intensità drammatica e bellezza melodica, è stata messa in scena recentemente a Piacenza, rivelando una volta di più il fascino senza tempo della tragedia lirica. Grazie all’edizione critica curata da Paolo Fabbri per la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo e Casa Ricordi di Milano, il pubblico ha avuto l’opportunità di immergersi in una delle opere più significative del repertorio donizettiano.

Un Cast Stellare per un’Opera Immortale

Sotto la direzione magistrale di Diego Fasolis, l’opera ha brillato grazie alle interpretazioni straordinarie di un cast di altissimo livello. Carmela Remigio, nei panni della regina Anna Bolena, ha offerto una performance di grande spessore emotivo, catturando l’essenza tragica e la dignità del suo personaggio con una voce ricca di sfumature. Accanto a lei, Simone Alberghini nel ruolo di Enrico VIII ha dimostrato una presenza scenica imponente e una voce potente, perfettamente in linea con il carattere autoritario e spietato del sovrano.

Arianna Vendittelli, interpretando Giovanna Seymour, ha saputo trasmettere con intensità il conflitto interiore e la disperazione del suo personaggio, mentre Luigi De Donato (Lord Rochefort), Ruzil Gatin (Lord Riccardo Percy) e Paola Gardina (Smeton) hanno completato il cast con prestazioni eccellenti, arricchendo la narrazione con momenti di alta tensione emotiva.

Un Allestimento di Nuova Concezione

La regia di Carmelo Rifici ha proposto una lettura innovativa dell’opera, enfatizzando i temi dell’ambizione, del potere e della caducità dell’esistenza umana attraverso un allestimento scenico curato da Guido Buganza. Le scene, evocative e suggestive, insieme ai costumi disegnati da Margherita Baldoni, hanno ricreato l’atmosfera opulenta e al tempo stesso claustrofobica della corte inglese del XVI secolo, sottolineando il dramma personale e politico al centro dell’opera.

L’illuminazione di Alessandro Verazzi ha giocato un ruolo chiave nell’accentuare i momenti di tensione e di intimità dell’opera, mentre i movimenti scenici, curati da Alessio Maria Romano, hanno aggiunto dinamismo e profondità alla narrazione.

L’Importanza della Collaborazione

Questo nuovo allestimento di “Anna Bolena” è il risultato di una coproduzione tra importanti istituzioni teatrali: LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Municipale Romolo Valli di Reggio Emilia, Teatro Municipale di Piacenza e Teatro Comunale Pavarotti-Freni di Modena. Una collaborazione che ha permesso di portare sul palco un’opera di grande impatto emotivo e culturale, confermando l’importanza del lavoro congiunto nel promuovere l’arte operistica e nel raggiungere un pubblico sempre più vasto.

Conclusione

La rappresentazione di “Anna Bolena” a Piacenza si è confermata un evento imperdibile per gli appassionati di opera e per chiunque desideri avvicinarsi a questo genere artistico, offrendo un’esperienza di alto valore culturale e emotivo. Grazie alle interpretazioni intense, a un allestimento curato nei minimi dettagli e alla direzione impeccabile, lo spettacolo ha regalato al pubblico una serata indimenticabile, sottolineando ancora una volta la vitalità e l’universalità dell’opera lirica.

Sul Guardare. Tra dialoghi d’arte e restituzione culturale, la Mostra di XNL a Piacenza

Piacenza, dal 2 marzo al 30 giugno 2024 – La Galleria d’Arte XNL di Piacenza apre le sue porte a un evento espositivo di eccezionale valore culturale e artistico, che vede protagoniste le opere di Berlinde de Bruyckere e Carol Rama in un dialogo inedito con un’importante scultura rinascimentale recentemente attribuita a Giovanni Angelo Del Maino, illustre scultore pavese attivo a Piacenza nei primi decenni del XVI secolo. Questa collaborazione nasce dall’unione di forze tra XNL Piacenza, il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale e i Musei della Diocesi di Piacenza-Bobbio, testimoniando un impegno condiviso nella valorizzazione e nella restituzione al territorio di un patrimonio d’arte profondamente radicato nella storia locale.

Un Incontro tra Passato e Presente

La mostra intende esplorare il tema della resilienza al dolore, oscillando tra vulnerabilità e forza, prendendo spunto dalla narrativa visiva della scultura rinascimentale. Il dialogo instaurato tra le opere di De Bruyckere e Rama e la scultura di Del Maino apre a una riflessione profonda sulle modalità con cui l’arte affronta e rappresenta il dolore, la sofferenza, ma anche la speranza e la forza interiore.

Giovanni Angelo Del Maino: Un Maestro Riscoperto

Giovanni Angelo Del Maino, attivo a Pavia e a Piacenza tra il 1496 e il 1536, è celebre per le sue sculture in legno, vere e proprie testimonianze della maestria rinascimentale nel ducato di Milano. Tra le sue opere più note, il Crocifisso nella Collegiata di San Giovanni Battista a Castel San Giovanni e l’altare con la scena della Crocifissione, ora conservato al Victoria and Albert Museum di Londra, rappresentano esempi emblematici del suo talento nell’intagliare il legno, trasmettendo emotività e devozione.

Un Percorso di Linguaggi e Temporalità

La mostra a XNL Piacenza promette di essere un viaggio attraverso diverse forme d’arte – dalla scultura al disegno, dall’incisione all’installazione, senza dimenticare la ricerca sonora e le arti applicate. Si tratta di un percorso che non solo attraversa le epoche e le geografie, ma che intreccia anche le collezioni pubbliche e private, offrendo al pubblico una panoramica unica sul dialogo tra arte antica e contemporanea.

Un Omaggio alla Comunità

L’evento si configura come un’importante occasione di restituzione culturale alla comunità di Piacenza e del suo territorio, un invito a riscoprire l’autentico attraverso lo studio e l’apprezzamento delle opere d’arte. È un omaggio alla capacità dell’arte di connettere il passato al presente, di stimolare riflessioni e dialoghi e di affrontare temi universali come la sofferenza e la resilienza umana.

Informazioni Pratiche

La mostra sarà aperta al pubblico dal 2 marzo al 30 giugno 2024 presso la Galleria d’Arte XNL di Piacenza. Un appuntamento imperdibile per gli amanti dell’arte, gli studiosi e tutti coloro che desiderano immergersi in un’esperienza culturale di profondo significato e bellezza.