L’associazione Avis provinciale Piacenza coglie l’occasione per ringraziare tutti i donatori ed augurare loro un felice Natale
Vi proponiamo l’intervista a Laura Bocciarelli, presidente dell’associazione.
Quale scopo si prefigge l’AVIS in generale?
AVIS ha lo scopo di promuovere la donazione di sangue – intero o di emocomponenti – volontaria, periodica, associata, non remunerata, anonima e consapevole.
Quante sono le sedi di Avis sul territorio piacentino?
In provincia ci sono 40 Sezioni Comunali, di queste 21 ospitano un punto di raccolta. Ci sono poi i 3 centri di raccolta degli ospedali di Piacenza, Fiorenzuola e Castel S. Giovanni che sono gestiti da AUSL Piacenza.
Qual è il contatto diretto con AVIS provinciale?
Gli uffici di Avis Provinciale si trovano presso l’Ospedale Civile di Piacenza in via Taverna 49, nel seminterrato del Centro Trasfusionale, tel. 0523 336620, email piacenza.provinciale@avis.it sito www.avis.it/piacenza
Quanti iscritti conta oggi l’AVIS provinciale?
I soci Avis attualmente sono circa 9400.
Qual è l’iter per diventare donatore?
Per diventare donatori bisogna essere maggiorenni, pesare almeno 50 kg ed essere in buona salute. È necessario sottoporsi a una visita di idoneità, che consta di una visita medica, di un prelievo di sangue per alcuni esami preliminari e di un elettrocardiogramma. Questi accertamenti sono gratuiti e si possono effettuare in uno qualsiasi dei punti di raccolta del territorio. In base ai risultati sarà conferita o meno al candidato l’idoneità alla donazione di sangue.
Quanto tempo occupa per un donatore la donazione di sangue e cosa comporta in termini di abitudini?
Il gesto della donazione richiede poco tempo: 5-8 minuti per la donazione di sangue intero, 30-50 minuti per la donazione di plasma. Essere donatori di sangue non comporta grosse rinunce: bisogna essere in buona salute e avere uno stile di vita sano, senza abuso di sostanze o comportamenti sessuali a rischio.
Domanda che tutti gli ipocondriaci temono e magari per questo stanno alla larga dalle donazioni: livello di rischi per chi dona sangue?
Non ci sono rischi di infezioni, perché tutto il materiale usato è sterile e monouso. Dal punto di vista degli effetti collaterali, questi sono piuttosto rari e nella maggior parte dei casi lievi, purché vengano seguite le dovute precauzioni (riposo e reintegro di liquidi). Gli esami di laboratorio dei donatori sono costantemente monitorati per evitare che doni chi non è nelle condizioni di farlo.
Una volta donato, il mio sangue come viene trattato e quale il processo di distribuzione delle sacche?
Le sacche di sangue intero vengono centrifugate nel laboratorio del Centro Trasfusionale e separate in unità di globuli rossi, plasma e piastrine. Il Centro Trasfusionale conserva le unità e si occupa di assegnarle ai pazienti in base alle richieste che pervengono dai reparti degli ospedali e dalle case di cura.
Quali sono le difficoltà principali nella diffusione della vostra attività?
Le difficoltà maggiori nella diffusione della cultura della donazione derivano dalla paura che molti hanno dell’ago o di eventuali disturbi che potrebbero essere causati dalla donazione stessa.
Come risponde Piacenza alla vostra attività? C’è scetticismo o buon seguito?
In generale direi che c’è buon seguito: tramite le iniziative promozionali che organizziamo per farci conoscere e, soprattutto, il passaparola ogni anno parecchie persone si avvicinano alla donazione.
I donatori, infatti, con la loro parola, la loro esperienza, gli stati d’animo legati al gesto e alla pratica della donazione sono i migliori testimonial dei valori della nostra associazione.
A livello statistico, quali obiettivi ha raggiunto oggi l’AVIS provinciale di Piacenza?
Avis Provinciale Piacenza ha concorso, insieme ad AUSL Piacenza, all’obiettivo del raggiungimento dell’autosufficienza relativamente al fabbisogno di emocomponenti per i nostri pazienti. L’autosufficienza, raggiunta negli ultimi anni, è però un equilibrio dinamico, per cui dobbiamo continuamente lavorare per diffondere la cultura della donazione e trovare sempre nuovi donatori che possano sostituire coloro che “vanno in pensione” per limiti di età o motivi sanitari.
Prossimi impegni per il 2014
Avis è impegnata nel percorso di accreditamento delle Unità di Raccolta associative entro il 31 dicembre 2014, termine fissato per completare il processo di conformità del sistema trasfusionale italiano, e in particolar modo del sangue e degli emocomponenti raccolti, alla normativa europea in materia di sicurezza, qualità ed efficienza.