Redazione

Piacenza. Scuole chiuse fino all’8 marzo

PIACENZA – Sembra ormai certo che le scuole resteranno chiuse a Piacenza fino all’8 marzo. Si attende solo l’ordinanza del sindaco Patrizia Barbieri, attualmente in Prefettura, che dovrebbe arrivare domani.

In Regione Emilia-Romagna la Giunta Bonaccini, appena insediata, ha parlato apertamente della necessità di riaprire “le istituzioni pubbliche della città, visto che da noi attività commerciali e bar sono sempre rimasti aperti”. Ma dopo un controllo ulteriore ha chiesto altro tempo per le scuole, con un riferimento particolare alle zone più vicine al focolaio lombardo.

Il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo un incontro con il ministero e l’Istituto superiore della sanità, ha chiesto un’altra settimana di misure restrittive. Le università resteranno chiuse fino al 8 marzo.

Katia Tarasconi in Ufficio di Presidenza. Parte il Bonaccini-Bis

BOLOGNA – L’insediamento della nuova Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna è avvenuto per ragioni di sicurezza senza pubblico e senza giornalisti, data l’emergenza sanitaria in corso.
La piacentina Katia Tarasconi è stata eletta Questore della maggioranza di governo dall’Assemblea.
“Sono grata per questa opportunità,” ha commentato la consigliera, “è un ruolo di grande prestigio istituzionale e di responsabilità, che mi consentirà di lavorare di più e meglio per il nostro territorio”.

Nell’Ufficio di Presidenza sono nominati due Questori, uno eletto su indicazione della maggioranza e l’altro su indicazione della minoranza, per redigere la proposta di bilancio e di conto consuntivo dell’Assemblea. “Avrò modo di partecipare attivamente alle Conferenze dei capigruppo,” ha spiegato Katia Tarasconi, ”fungendo da riferimento per i singoli consiglieri”.

#PiacenzaNonSiFerma. Parte la task force per sostenere le imprese del territorio

PIACENZA – “Mentre le istituzioni lavorano per contenere il contagio e tutelare la salute pubblica, vorrei rivolgere un invito agli imprenditori di Piacenza: creiamo insieme una Task Force per proteggere le aziende del nostro territorio. Tiriamoci su le maniche, come abbiamo sempre fatto, e aiutiamoci l’uno con l’altro. Dimostriamo con i fatti di essere in grado di “fare sistema” di fronte ad una crisi”. Sono le parole di Nicola Bellotti, scritte su Facebook nei giorni immediatamente successivi all’inizio della crisi legata al coronavirus. Bellotti è un imprenditore locale che 21 anni fa ha fondato Blacklemon, nota agenzia di comunicazione nata a Piacenza e presente anche a Milano.

“Si pensa subito alle realtà nei settori del turismo, dell’attrattività, dell’hospitality, della ristorazione per cui settimane di fermo possono essere critiche,” scrive Bellotti. “Ma il calo drastico del lavoro è fatale anche per liberi professionisti, partite IVA, artigiani, commercianti e aziende che offrono servizi”.

Le proposte sono chiare:

– creare una sorta di “filiera corta” per sostenere noi stessi le imprese del territorio, preferendo fornitori locali;
– trattare con il Governo, con INPS e istituti competenti in materia di lavoro affinché vengano estese anche a Piacenza le stesse tutele concesse ai territori della “zona rossa” (ad esempio la sospensione degli adempimenti e dei versamenti tributari scadenti) e vengano attivati gli ammortizzatori sociali a sostegno di imprese e lavoratori.

“Bisogna che ci aiutiamo da soli, fin da subito”, ha aggiunto Bellotti. “Per prima cosa abbiamo creato un gruppo su Facebook che si chiama #PiacenzaNonSiFerma dove le imprese possono liberamente comunicare e confrontarsi. Le prime attività che hanno aperto il microfono hanno ricevuto subito una pioggia di commenti positivi e di messaggi di incoraggiamento”.

🟡 A Bosco Gerolo Valtrebbia agriturismo agriturismo troverete uno spaccio più attivo che mai, con cestini da pic-nic pronti per una merenda all’aria aperta. Pranzi di lavoro genuini (si può mangiare anche all’aperto, sotto il portico, con questo bel Sole). E la sera c’è l’agriPIZZA anche da asporto.

🟡 Il Castello di Gropparello è il posto ideale per portare i nostri figli a vivere avventure all’aria aperta, ma non solo. Su www.castellodigropparello.it ci sono mille cose da scoprire. Prenotate online, conviene!

🟡 Twin Fish è il mare di Piacenza. Ha riaperto in piazzetta Plebiscito, la materia prima è di qualità stratosferica, e ci si può andare a pranzo e a cena.

🟡 Da Kzero – Piacenza non si sono mai fermati. Oltre al ristorante a km zero, infatti, c’è il servizio di gastronomia fino alle 22 (pasta fresca, carne di prima qualità, salumi, formaggi, piatti pronti) in via Radini Tedeschi.

🟡 Trattoria Il Pollo è l’osteria di Pittolo, gestita dalle benedette manine di Romina ed Elisa, famose anche per il loro CafeBlanco Piacenza. Riaprono il 2 marzo e hanno approfittato dello stop per fare qualche ritocchino (non loro, il locale!).

🟡 Cà dell’Orso è una location famosa per i matrimoni, ma non solo. Il ristorante è a Ponte dell’Olio e su www.casadellorso.it potete trovare tutti i riferimenti. Anche qui si sta all’aria aperta, in collina, bei sereni.

🟡 In viale Martiri della Resistenza è sempre aperto (fino alle 18) anche il BAR LUPIN 3.0 che a pranzo propone le sue nuovissime poke bowl.

Tommaso Foti in Parlamento difende i medici di Codogno

Il deputato piacentino Tommaso Foti è intervenuto in Parlamento sul tema della crisi legata al coronavirus, con un plauso agli operatori sanitari dell’Ospedale di Codogno.

“Penso di poter dire,” ha detto Foti, “che, a fronte delle tante cose che sono state dette noi non possiamo non esprimere innanzitutto il plauso per gli operatori, i medici dell’ospedale di Codogno e per il personale di Piacenza, che hanno supplito, nei primi due giorni, a ciò a cui nessuno aveva pensato. Perché è inutile che si faccia finta di non saperlo: questo decreto-legge è un decreto-legge che dà alcune indicazioni, io mi permetto di dire anche che occorrono alcuni chiarimenti, perché per i primi due giorni, quando, cioè, non vi è stata alcuna misura adottata di “zona rossa”, ma già la questione si era diffusa, non è cambiato assolutamente nulla. E vedete, è una “zona rossa” di 50 mila abitanti, dei quali i comuni di Codogno e Casalpusterlengo rappresentano il 60 per cento dell’intera zona. Allora, mi pare di poter e dover dire molto serenamente che tutti quegli operatori sanitari, medici, che oggi sono stati contaminati dal virus, alcuni dei quali sono in isolamento, hanno dato una prova di altruismo e di professionalità che, da sola, merita la nostra piena condivisione”.

Foti ha poi espresso dubbi sulla pioggia di ordinanze che creano confusione e alimentano dubbi. “Noi non possiamo avere sindaci che, giustamente, preoccupati per la salute pubblica, vietano lo svolgimento dei mercati e, a due chilometri, altri sindaci che, invece, consentono lo svolgimento dei mercati, perché mi pare che non sia una cosa nuova nel momento in cui dico che le persone si muovono in questo Paese; si muovono e, muovendosi, ovviamente, hanno il diritto di avere le stesse garanzie in tutti i luoghi ove vanno. Non solo. Le tante ordinanze che sono state assunte rischiano anche di creare enorme confusione e, aggiungo, allarme, quando non panico. Del resto, nessuno si riesce a spiegare una ragione logica per la quale, ad esempio, vi sia stato l’assalto ai supermercati in zone dove tanto l’ordinanza prevedeva che non sarebbe potuto uscire o entrare nessuno, se non gli automezzi per i rifornimenti delle persone. Ma questo effetto ha contaminato, poi, altri, sicché, addirittura in una città come Milano, ieri, si è potuta vedere una situazione quasi assurda di supermercati ormai svuotati di ogni genere di prima necessità, quando, invece, sarebbe stato molto più opportuno che qualcuno si assumesse la responsabilità di evitare la speculazione dei prezzi sui presidi ospedalieri e sui prodotti che servono a disinfettarsi, che sono diventati oggi quasi un bene prezioso da trovare. Quante farmacie ho visto nella mia zona con scritto: “mascherine esaurite”. C’è stato l’assalto alle mascherine e, anche sotto questo profilo, non vorrei ricordare male, ma l’Italia ha un Ministero della difesa e, aggiungo, il Ministero della difesa ha delle strutture di eccellenza, tra cui quella del laboratorio chimico di Firenze. Perché nessuno pensa ad una sua utilizzazione in un momento come questo?”

Coronavirus. Domani la nuova giunta deciderà sulle scuole

Dovremo attendere la giornata di domani e l’insediamento della nuova giunta regionale per sapere se la chiusura delle scuole sarà prolungata o meno. Il nuovo assessore Raffaele Donini competente in materia di sanità entrerà formalmente in carica nella giornata di domani, durante la prima seduta dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna.

“Ci rendiamo tutti conto che non siamo di fronte a una situazione che desta preoccupazione sulla pesantezza della malattia – ha dichiarato Sergio Venturi, l’assessore uscente. “Sono il primo ad auspicare che l’allentamento delle protezioni possa servire per dare un segnale alle famiglie e ai ragazzi”. venturi si è espresso anche sul tema della sanificazione delle scuole, provvedimento ritenuto non necessario, dal momento che “non abbiamo avuto nessun caso proveniente da scuola, asilo nido o materna dell’Emilia-Romagna”.

Piacenza. Con la nuova app la sosta costa il 10% in più

PIACENZA – Con un po’ di ritardo è finalmente attiva la nuova app che permette di pagare la sosta nelle strisce blu di Piacenza, ma i primi utenti hanno avuto una amara sorpresa. Se con la vecchia app (Apcoa Flow) gli utenti potevano godere di un 10% di sconto sulla tariffa, la nuova non solo non fa sconti, ma applica un costo extra per il servizio pari al 10%.

In pratica un’ora di sosta costava 0,95 euro con la vecchia app, mentre con la nuova costa 1,15 euro. 

Dalle prime informazioni sembrava che Piacenza Parcheggi stesse per rilasciare una app proprietaria. Invece è stato esteso al territorio di Piacenza l’uso dell’app Whoosh che sul proprio sito ufficiale spiega, appunto, che al costo della sosta “viene aggiunta una tariffa di servizio per l’uso dei servizi Whoosh! alla tariffa del parcheggio”.

A Piacenza in dicembre 40 casi di polmonite in una settimana

PIACENZA – “Dal 22 dicembre a ieri (29 dicembre) ben 35 pazienti sono stati ricoverati all’ospedale di Piacenza per polmonite. Altri 9 pazienti sono potuti tornare a casa perché non avevano bisogno di fare l’ossigenoterapia. Solo nel giorno di Natale c’è stato un picco di 7 ricoveri”. Lo scriveva il quotidiano Libertà lo scorso 30 dicembre, in un articolo dal titolo: “L’emergenza. Pronto soccorso: oltre 40 casi di polmonite nell’ultima settimana“.

“Il bilancio complessivo vede 44 casi in questi ultimi giorni dell’anno, soprattutto tra le persone anziane”, continua il pezzo, che si conclude con il video di un servizio di Telelibertà.

Viene dunque naturale confrontare questi numeri con quelli dovuti al contagio da coronavirus, se non altro per cercare di fare un paragone con i casi di influenza tradizionale e provare ad arginare un minimo la psicosi. Magari non già da dicembre, ma il coronavirus probabilmente circola già molto prima del caso di Codogno. La probabile data del primo contagio da coronavirus in Cina risalirebbe ai primi giorni di dicembre 2019. Molto prima, dunque, di quando è stato lanciato l’allarme nella città di Wuhan, secondo i risultati dell’analisi dell’Imperial College of London, riportata da Medical Facts.

Donna positiva al Coronavirus partorisce a Piacenza. Il bimbo è sano

PIACENZA – Il personale medico dell’Ospedale Guglielmo da Saliceto era pronto a tutte le procedure necessarie nel caso in cui il nascituro fosse risultato positivo al coronavirus e durante il parto sono state messe in atto una serie di misure di protezione del tutto inedite. Ma fortunatamente la donna positiva al virus ha messo alla luce un bimbo sano.

La neo mamma di Lodi era ricoverata da martedì scorso nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Piacenza, e anche il marito ha contratto il morbo. La coppia vive a Codogno ed aveva scelto di far nascere il bambino a Piacenza prima di scoprire di essere positiva al coronavirus.

Tarasconi a colloquio con Bonaccini per il sostegno alle aziende piacentine

BOLOGNA – Il consigliere regionale Katia Tarasconi ha incontrato oggi il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini per parlare della crisi delle imprese piacentine dovuta al coronavirus.

“La salute pubblica viene prima di tutto,” ha dichiarato Katia Tarasconi, “ma oggi ho avuto modo di parlare con il presidente Stefano Bonaccini delle gravi ripercussioni dell’emergenza coronavirus sul tessuto economico e produttivo di Piacenza. Gli ho spiegato che non siamo in “zona rossa” dal punto di vista sanitario, ma lo siamo dal punto di vista economico. Abbiamo analizzato le difficoltà che vivono le realtà che operano nei settori del turismo, della ristorazione, dell’intrattenimento. Ma il calo drastico del lavoro è fatale anche per liberi professionisti, partite IVA, artigiani, commercianti e aziende che offrono servizi. Ci sono cooperative che hanno dovuto lasciare a casa centinaia di dipendenti.
Dopo questo incontro sono ancora più sicura che il Presidente si batterà come un leone in ogni sede per sostenere lavoratori e imprese con misure straordinarie. Tutte le istituzioni dovranno muoversi per affrontare questo problema, da Roma a Bruxelles”.

Bonaccini, in qualità di presidente della conferenza delle regioni, incontrerà nei prossimi giorni il presidente del consiglio Conte per discutere, insieme ad una delegazione di suoi colleghi presidenti, misure per contrastare la pesante ripercussione economica derivante da questa emergenza sanitaria.

“Tra le priorità che Bonaccini ha indicato,” spiega Tarasconi in un post sulla sua pagina Facebook, “vi sono la richiesta di provvedimenti non circoscritti alla sola zona rossa, l’opportunità di azzerare i contatori della Cig e lo sblocco di altre risorse che regioni ed Inps hanno ferme per la cassa in deroga non ancora utilizzate”.

“Peraltro,” conclude l’esponente piacentina del Partito Democratico, “in Regione Emilia-Romagna il Presidente ha riunito le parti sociali per concertare assieme una cabina di regia che condivida ogni azione utile a fronteggiare l’impatto dell’emergenza sul sistema delle imprese e sull’occupazione”.

Coronavirus e crisi economica. I consiglieri piacentini chiedono agevolazioni

La presa di posizione dei consiglieri Regionali Rancan, Stragliati, Tarasconi e Tagliaferri a difesa del comparto produttivo e commerciale piacentino.

“Le nostre aziende e attività commerciali della provincia di piacenza stanno attraversando un momento di crisi profonda dovuta alle misure e al dilagare dell’emergenza relativa al coronavirus di questi giorni e settimane. Chiediamo un impegno di tutte le istituzioni per poterle inserire in misure di rimborso o agevolazione”.

Questa la presa di posizione dei consiglieri regionali piacentini Matteo Rancan, Valentina Stragliati, Katia Tarasconi e Giancarlo Tagliaferri che, in modo bipartisan, vogliono sollecitare le istituzioni, in particolar modo Regione e Governo, ad intervenire per tutelare il comparto produttivo di Piacenza.

“Piacenza è provincia di confine e di continuo scambio con la “zona rossa” e questo ha portato e porterà inevitabilmente a crolli di entrate alle nostre aziende e pubblici esercizi. Per questo chiediamo alle istituzioni di ricomprendere la nostra zona in aiuti, agevolazioni o rimborsi (passando anche attraverso riaperture di presentazione di domande del POR-FESR regionale riguardanti il commercio) che si andranno a stanziare o a prevedere per il vicino lodigiano. Le aziende piacentine hanno bisogno di aiuto e Regione e Governo devono lavorare per garantire ciò”