Redazione

Coronavirus a Piacenza. Quasi 6.000 casi (118 più di ieri). 7 persone in terapia intensiva

PIACENZA – Nel Piacentino si registrano 118 contagiati in un giorno, 22 dei quali sintomatici. 7 persone sono in terapia intensiva e una donna di 100 anni è deceduta, portando a 1.000 il numero totale di decessi per coronavirus a Piacenza.

Dall’inizio dell’epidemia da Coronavirus, in Emilia-Romagna si sono registrati 44.365 casi di positività, 888 in più rispetto a ieri, su un totale di 15.978 tamponi eseguiti nelle ultime 24 ore.

Dei nuovi positivi, sono 472 gli asintomatici individuati nell’ambito delle attività di contact tracing e screening regionali.
Prosegue l’attività di controllo e prevenzione: complessivamente 182 persone (tra i nuovi positivi) erano già in isolamento al momento dell’esecuzione del tampone e 278 sono state individuate nell’ambito di focolai già noti.
L’età media dei nuovi positivi di oggi è 44,8 anni.
Sui 472 asintomatici, 134 sono stati individuati grazie all’attività di contact tracing, 46 attraverso i test per le categorie a rischio introdotti dalla Regione, 1per screening sierologico, 4 con i test pre-ricovero. Per 287 casi è ancora in corso l’indagine epidemiologica.
La provincia con più contagi è quella di Bologna (164), a seguire Reggio Emilia (130), Piacenza (118), Rimini (116), Modena (89), Ravenna (62), Parma (54), Ferrara (55), il territorio di Forlì (43), quello di Imola (35) e l’area di Cesena (22).

Movida e assembramenti. Perché così pochi controlli?

PIACENZA – C’è chi rispetta le regole e chi non lo fa, dall’inizio di questa crisi. Ci sono locali che hanno fatto tutti gli sforzi possibili per adeguarsi alle normative ed altri che, sotto gli occhi di tutti, si comportano in modo scorretto. Inoltre questo è stato un ennesimo weekend in cui, a fronte di situazioni evidentemente non rispettose delle misure di sicurezza anti-covid, sono mancati quasi del tutto i controlli.

Numerose foto di persone assembrate fuori dai locali, molte delle quali senza mascherina, sono state condivise sui social e una nuova ondata di indignazione sta montando. Il sindaco Patrizia Barbieri da tempo sta cercando di riorganizzare il lavoro della Polizia Locale, e anche le decisioni degli ultimi giorni sembrano orientate ad intensificare i controlli. “Le cose cambieranno già dai prossimi giorni,” ha dichiarato.

Un suggerimento arriva anche dalla consigliera regionale Katia Tarasconi che, a fronte della situazione particolare in essere, pone l’attenzione sul cambio di turno a mezzanotte: “si potrebbe fare in modo che il cambio di turno cada un’ora dopo, per evitare che questo avvenga proprio nel momento in cui si rendono necessari i controlli”.

Coronavirus, nuove misure. Restano aperte palestre e piscine

E’ in corso la riunione tra Governo e Regioni a cui partecipano il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini, dell’Upi Michele De Pascale, dell’Anci Antonio De Caro. Ci sono anche il vicepresidente della Conferenza delle Regioni Giovanni Toti e il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Presenti – sempre da remoto – anche numerosi assessori. I ministri presenti sono Boccia, Azzolina, Manfredi, De Micheli e Speranza.

“Nessuna decisione è stata presa ancora in merito alla chiusura di palestre e piscine”. Fonti del ministero dello sport intervengono, sottolineando all’ANSA, “come il settore abbia affrontato ingenti spese per adeguare i propri spazi ai protocolli di sicurezza, e che nessuna evidenza scientifica denuncia focolai in relazione all’allenamento individuale nei luoghi controllati”.

Donald Trump positivo al coronavirus. Portato in ospedale

Donald Trump è positivo al coronavirus, ha febbre e tosse ed è stato ricoverato nell’ospedale militare Walter Reed, ma per il momento non si parla ancora di trasferimento di poteri. E’ una misura cautelare, hanno spiegato i medici, e il presidente sta continuando a lavorare regolarmente.

Trump verrà curato con una terapia sperimentale a base di anticorpi policlonali e altre sostanze. Il presidente ha lasciato la Casa Bianca in elicottero, camminando da solo, senza alcuna assistenza, e indossando la mascherina. Ha salutato i reporter ma senza rispondere ad alcuna domanda prima di salire sull’elicottero . La First Lady Melania rimane in quarantena, ha tosse e mal di testa. Cancellata la tappa elettorale in Florida, gli altri eventi rinviati o virtuali.

Mobilità sostenibile. Bike to Work approda anche a Piacenza

La Giunta comunale ha approvato nella seduta di ieri, lunedì 14 settembre, lo schema di Protocollo d’intesa con la Regione Emilia Romagna per l’attuazione del progetto “Bike to Work per la terza fase del Covid 19”, definito dalla Giunta regionale con l’obiettivo di favorire la mobilità sostenibile – in particolare l’uso della bicicletta – e disincentivare gli spostamenti con autoveicoli privati, contribuendo al tempo stesso a ridurre il ricorso ai mezzi di trasporto pubblico per garantire il rispetto delle misure a tutela della sicurezza sanitaria.

A disposizione del Comune di Piacenza, fondi regionali per un ammontare complessivo di 140.241,42 euro, ripartiti equamente tra il finanziamento (in misura massima del 70% rispetto ai costi sostenuti) di percorsi ciclabili – o interventi di moderazione del traffico urbano che privilegino le due ruote – e il contributo in spesa corrente per promuovere la percorrenza in bicicletta nel tragitto casa-lavoro o negli spostamenti quotidiani sistematici.

“Mi fa particolarmente piacere – rimarca l’assessore a Mobilità e Ambiente Paolo Mancioppi – annunciare questo provvedimento nel giorno in cui si è tenuta la tappa tra Piacenza, Cremona e Stagno Lombaro del VenTo Bici Tour, nonché alla vigilia della Settimana europea della Mobilità Sostenibile. L’Amministrazione comunale impiegherà le risorse stanziate dalla Regione per realizzare corsie riservate ai mezzi pubblici e piste ciclabili, nonché linee di arresto avanzate per le bici, sulla sede stradale, rispetto a quelle per gli altri veicoli e interventi di moderazione della velocità che possano garantire la condivisione in sicurezza degli spazi da parte di tutti gli utenti della strada. Prevediamo inoltre di delimitare, con striscia bianca discontinua, le cosiddette bike lane, segnalando l’area destinata ai velocipedi laddove le corsie veicolari sono ad uso misto, in assenza di ciclabili vere e proprie separate dalla sede stradale. Infine, intendiamo incrementare le rastrelliere e la disponibilità di attrezzature per la sosta delle bici, riducendo i rischi di furto”.

Per quanto concerne il contributo in spesa corrente, saranno stilati accordi con i mobility manager o i responsabili delle aziende che vorranno aderire, per il riconoscimento di incentivi chilometrici ai dipendenti (nella misura massima di 20 centesimi al km, per un importo mensile non superiore ai 50 euro). In tal caso, i fondi regionali coprono per il 70% il costo dell’intervento e per un massimo del 30% le spese per il personale, l’acquisto di attrezzature tecnologiche e l’attività di promozione e comunicazione.

“Pubblicheremo un bando – spiega l’assessore Mancioppi – rivolto a tutte le aziende e gli enti interessati, con ripartizione delle risorse in base al numero di dipendenti che vorranno partecipare al progetto. Saranno inoltre attuati incentivi per ridurre il costo del deposito biciclette presso le velostazioni o altre strutture di interscambio modale convenzionate con il Comune”.

Tutti gli interventi previsti dovranno essere realizzati entro il 31 ottobre prossimo, mentre il Protocollo ha validità sino al 31 dicembre 2020.

 

Si cercano attori per il nuovo film di Gianni Amelio. Come partecipare al casting

Il regista Gianni Amelio (recentemente al cinema con “Hammamet” e vincitore del Leone d’Oro a Venezia con “Così Ridevano”) girerà nei prossimi mesi un nuovo film in Emilia e la casa di produzione è alla ricerca di giovani attori – anche non professionisti – tra i 18 e i 26 anni.

Al momento si sta cercando un attore di sesso maschile, originario e con inflessione chiaramente emiliana, senza tatuaggi, con un fisico normale (non palestrato) e senza depilazioni evidenti. Il film è ambientato in un’epoca in cui il look non è quello di oggi.

Per partecipare alla selezione, gli aspiranti attori dovranno inviare un video di durata compresa tra i 2 e i 5 minuti, parlando di sé, delle proprie esperienze di vita (e, nel caso esistano, delle eventuali esperienze recitative) e del motivo per cui desiderano partecipare al casting. Lo scopo del video è quello di mostrare l’atteggiamento del candidato davanti alla telecamera e di sentire la voce.

I video andranno inviati a castingemilia2020@gmail.com.

Dopo questa prima selezione, i candidati più adatti saranno invitati ad un secondo casting in presenza del regista.

Piacenza. Ricomincia la scuola dopo uno stop di 6 mesi

Piacenza scuola PezzaniOggi in tante case la sveglia è suonata presto, come non accadeva da 6 mesi. Pigiamini, spazzolini, occhi assonnati. Un ultimo controllo allo zainetto e al marsupio che deve contenere la mascherina di riserva e poi via, verso la prova della temperatura. Sotto i 37,5°, si va.

Davanti alla scuola tante persone, tutte emozionate. Bambini intimoriti, ma sorridenti, pronti a sperimentare questo nuovo protocollo, ma soprattutto impazienti di ricominciare. Genitori con gli occhi un po’ lucidi, soprattutto quelli che consegnano i bimbi alla scuola per la prima volta.

Piacenza scuola PezzaniSono cambiate tante cose rispetto a 6 mesi fa, ma non il virus. Lui è ancora cattivo come prima e può essere fatale. Ma noi siamo più preparati, lo sono in ospedale e speriamo anche nelle scuole, che hanno il compito di contenere il più possibile il contagio e non contribuire a peggiorare la situazione.

Oggi l’Italia riparte. Ci prova. Siamo abituati a sottolineare solo le cose che non funzionano, ma evidentemente siamo un Paese che si è impegnato per contenere il virus tanto che siamo quelli con la più bassa incidenza di casi: 27 ogni 100.000 abitanti. Cerchiamo di continuare così e… viva la scuola!

Riparte la scuola. La lettera del sindaco Barbieri agli studenti: “un anno speciale”

L’augurio del Sindaco e Presidente della Provincia, Patrizia Barbieri, a tutti gli studenti piacentini.

Carissimi ragazzi, all’avvio di questo anno scolastico, che si preannuncia senz’altro diverso dagli altri, vorrei rivolgervi un augurio che viene dal cuore. Mi piacerebbe che poteste vivere appieno il senso di attesa che questo primo giorno racchiude sempre in sé, con l’entusiasmo e la spontaneità che merita.

Il mio pensiero va innanzitutto ai più piccoli, che cominciano il percorso della prima elementare in un contesto nuovo, senza aver potuto completare una tappa fondamentale come quella della scuola materna. Senza il conforto di quei semplici gesti – la mano stretta a quella di un amico, le matite scambiate tra un banco e l’altro, l’abbraccio della maestra – che renderebbero più facile e familiare un passaggio così importante.

A ciascuno di loro vorrei dire di non avere timore, ma mentre lo scrivo mi rendo conto che quella stessa sensazione l’ho provata anch’io, ogni volta. E credo che apparterrà a molti, quando suonerà la prima campanella. Perché nonostante l’impegno e la volontà di tutti, affinché sia garantito il vostro diritto di restare in classe in sicurezza insieme ai vostri coetanei, nessuno di noi può fare previsioni certe: possiamo solo continuare a lavorare, insieme ai dirigenti scolastici, agli insegnanti e a tutto il personale non docente, che ringrazio a nome dell’intera comunità piacentina, per adottare ogni precauzione e misura necessaria a proteggervi.

Oggi vorrei immaginare soprattutto la gioia e l’emozione che proverete, nelle scuole di ogni ordine e grado, nel rivedere i vostri compagni, nel condividere la quotidianità che così bruscamente si è interrotta dopo il 21 febbraio scorso. So bene che non sarà facile adattarsi alle restrizioni, ma ho fiducia nel rispetto delle regole e nel senso di responsabilità da parte di tutti, dai bambini di 6 anni ai giovani adulti. Sarà un po’ come far parte di un’unica, grande squadra, in cui ciascuno è chiamato a impegnarsi per difendere non solo la propria salute, ma anche quella di familiari e amici.

Vedete, penso che come mai prima d’ora potrete recepire uno degli insegnamenti più preziosi che la scuola possa darvi per la vita: imparare ad essere cittadini, a sentirvi parte integrante della comunità, a prendervi cura degli altri. Comprendendo, anche grazie alle vostre famiglie – che dall’inizio del 2020 hanno già fatto tanti sacrifici, di cui siamo grati e consapevoli – che dal vostro comportamento, da ogni singola azione, possono derivare conseguenze che riguardano tutti.

In questa situazione, molti di voi hanno dovuto rinunciare ai propri progetti o rinviarli: penso in particolare agli universitari che programmavano un’esperienza all’estero o il trasferimento in un’altra città, ai tanti che da tutta Italia e dall’estero sarebbero venuti a Piacenza per il loro percorso accademico. A chi affronterà l’esame di maturità nel 2021 e non può ancora sentirsi libero di prendere, serenamente, le decisioni sul proprio futuro. Dover scendere a compromessi con i propri sogni, o limitarne gli orizzonti, è ben più duro che adeguarsi al mantenimento delle distanze o all’uso della mascherina.

Per questo mi sento di dire a tutti voi, qualunque sia la vostra età o il vostro corso di studi, che vi sono vicina. Che sarà tutto diverso, forse più difficile, ma che anche quest’anno potrete essere voi a renderlo speciale.

 

Patrizia Barbieri

Sindaco e presidente della Provincia di Piacenza

Devastano il Tuxedo e mandano all’ospedale 2 titolari e un cliente

PIACENZA – Dove è finita quella tranquilla città di provincia in cui il furto di una bicicletta era una notizia che veniva riportata sul giornale locale? Ieri notte al Tuxedo, storica birreria gestita dal 61enne Carlo Dodi, era in programma un concerto jazz. Verso la conclusione dell’esibizione musicale 3 ragazzi si sono avvicinati al bancone per chiedere da bere. Uno dei titolari ha chiesto loro di indossare la mascherina spiegando che avrebbero potuto servire da bere, nel rispetto delle regole anti-Covid, solo alle persone sedute.

I tre hanno protestato alzando la voce e se ne sono andati. Ma poco dopo, all’improvviso, sono tornati ed hanno iniziato a devastare il locale, spaccando lavagne sulla testa dei clienti, lanciando sgabelli contro le vetrine e seminando il panico al grido di “piacentini di merda”.

Il titolare, Carlo Dodi, è finito all’ospedale con un trauma cranico e diversi punti di sutura in testa. Al figlio è stato rotto un dito e dovrà essere operato. Ad un malcapitato cliente è andata addirittura peggio: frattura scomposta della rotula e ginocchio a pezzi. Altri clienti sono rimasti contusi in modo non grave.

Gli aggressori sono poi fuggiti.

Assistenti familiari per disabili e anziani non autosufficienti. Riparte PiaceCare dopo lo stop per Covid

PIACENZA – “Dopo lo stop dovuto all’emergenza coronavirus, a partire da questa settimana, è di nuovo possibile accogliere le richieste delle famiglie che intendono assumere regolarmente (con contratto) un assistente familiare per la cura di una persona disabile o anziana non autosufficiente residente nel comune di Piacenza”. Lo ha annunciato il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, dalla sua pagina Facebook. PiaceCare è un progetto sperimentale del Comune di Piacenza che punta a creare un registro di “Caregiver” locale e supportare le famiglie con un servizio di qualità.

Chi fosse interessato ad avere assistenza deve contattare gli operatori di PiaceCare presso l’InformaSociale (tel. 0523/492731/492022) per fissare un appuntamento con un’assistente sociale. Verrà valutato il bisogno assistenziale e successivamente verrà fornita una rosa di candidati e relativi curriculum vitae. Anche i candidati assistenti familiari che volessero iscriversi al registro possono contattare gli operatori agli stessi riferimenti.

Per essere iscritti all’elenco PiaceCare, gli assistenti devono avere la cittadinanza italiana o di un paese dell’Unione Europea, oppure essere in possesso di regolare titolo di soggiorno o della relativa ricevuta di richiesta di rilascio o rinnovo. Occorre inoltre aver svolto almeno tre anni di lavoro regolare nell’ambito dell’attività di cura documentabili con contratti di lavoro o buste paga, da presentare insieme a una lettera di referenze, o in alternativa essere in possesso di un attestato relativo a un corso di formazione nel lavoro di cura (Oss, dirigente di comunità). Naturalmente, per svolgere correttamente questo lavoro, per i cittadini stranieri è necessario dimostrare un’adeguata conoscenza della lingua italiana, oppure aver conseguito in Italia il diploma di scuola secondaria di primo grado.