Redazione

Argellati: “A Vigolzone una raccolta fondi per le persone in difficoltà”

Per contrastare l’emergenza da coronavirus, il Comune di Vigolzone ha aperto un conto corrente presso la Banca di Piacenza, in cui far confluire le donazioni che privati cittadini, associazioni o imprese vorranno far pervenire per aiutare le persone in difficoltà. “Purtroppo questa emergenza ha messo a dura prova tante persone, in particolare esiste una “zona grigia” cioè una fascia di popolazione che per vari motivi non rientra tra quelle destinatarie degli aiuti governativi già stanziati” spiega il Sindaco Gianluca Argellati “in questo modo speriamo di poter aiutare chi, magari temporaneamente, non riesce a far fronte al pagamento di affitti, bollette o altre spese fondamentali”. Già arrivate le prime donazioni, tra cui quelle di alcune imprese locali. “A loro va il mio ringraziamento, perché con questo gesto hanno rimarcato il loro legame con il territorio vigolzonese” prosegue Argellati. Questi aiuti vanno ad aggiungersi ai buoni spesa per l’acquisto di generi alimentari di prima necessità, le cui richieste vanno consegnate nell’apposita cassettina posta all’esterno del municipio di Piazza Serena.

Nella mattinata di venerdì sono invece arrivate dalla Regione 1900 mascherine, la cui distribuzione gratuita è cominciata già nel pomeriggio dello stesso giorno. “Il numero di mascherine arrivato non ci permette di distribuirle a tutti i residenti, così abbiamo voluto privilegiare le fasce più deboli” spiega il Sindaco “la consegna alle persone che hanno più di 65 anni verrà effettuata casa per casa grazie ai volontari della Protezione Civile, ai Consiglieri e agli Assessori comunali e proseguirà anche nei prossimi giorni. Chi invece soffre di malattie croniche potrà ritirale da martedì 14 aprile presso la farmacia di Vigolzone”.

Per le donazioni IBAN: IT22 H051 5665 500C C018 0009614

Intestato a Comune di Vigolzone

Pasqua. Il messaggio augurale del vescovo Gianni Ambrosio

“L’augurio di Pasqua è un augurio di gioia”. Mons. Gianni Ambrosio, vescovo della diocesi di Piacenza e Bobbio, ha provato a rincuorare i fedeli in questo giorno di Pasqua sospeso. “Non è facile far sgorgare la gioia in questi momenti che sono veramente difficili, ma proprio perché c’è tanta oscurità dobbiamo aprire gli occhi anche noi, per scorgere quella luce che proviene da questo grande mistero di Cristo risorto. Cristo ha vinto la morte è l’ha vinta anche per noi. L’ultima parola non è la morte, l’ultima parola è la vita, perché il Signore ci dona la sua vita per poter essere figli di Dio”.

Gli auguri del Sindaco Barbieri: “sia questa una Pasqua di rinascita e speranza”

IL MESSAGGIO AUGURALE PER LA S.PASQUA 2020 DEL SINDACO DI PIACENZA, PATRIZIA BARBIERI.

Quest’anno sarà una Festività inusuale, con tanta nostalgia e tristezza, una Pasqua senza i riti della Settimana Santa, con le nostre strade vuote e tanto desiderio di rivederci, di stare insieme.

È un periodo difficile, abbiamo voglia di abbracci senza paure, di vedere i nostri cari e i nostri amici, di accompagnare il pianto di chi soffre con la vicinanza e l’aiuto concreto.

Sono giorni dolorosi, ma dobbiamo mantenere la forza, il coraggio e la determinazione che ci hanno guidati sino ad oggi.

Pur in una situazione ancora complessa, vedete che i sacrifici della nostra comunità stanno portando ad un rallentamento del contagio. I nostri sforzi cominciano ad essere ripagati e quindi non cediamo ora che iniziamo a raccogliere i frutti del sacrificio.

Ce la faremo sicuramente, non ci siamo mai arresi e abbiamo dimostrato che la forza e la tenacia non ci mancano. Sia questa, dunque, una Pasqua di speranza e rinascita per tutti.

Un abbraccio grande a chi è nella sofferenza, una preghiera per coloro che non ci sono più accanto e un sorriso per noi tutti.

Buona Pasqua, Piacenza.

Patrizia Barbieri.

Piacenza. Restano chiuse librerie, cartolerie e negozi per bambini

PER PIACENZA MISURE PIÙ RESTRITTIVE PROROGATE FINO AL 3 MAGGIO. RESTANO SOSPESE LE ATTIVITÀ DI COMMERCIO AL DETTAGLIO DI CARTA, CARTONE E ARTICOLI DI CARTOLERIA, DI LIBRI, DI VESTITI PER BAMBINI E NEONATI.

Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ascoltati i sindaci della nostra provincia, ha firmato nel pomeriggio un’ordinanza che conferma le misure ulteriormente restrittive in vigore per Piacenza, prorogandole fino al prossimo 3 maggio.

Con l’avvicinarsi di due festività nazionali (il 25 aprile e 1 maggio) nelle quali tutte le attività di vendita saranno chiuse ad eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante, l’ordinanza prevede la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali. La prima domenica di apertura sarà però il 19 aprile, dal momento che fino a lunedì 13 resta in vigore l’ordinanza precedente.

Restano confermate tutte le restrizioni già in vigore a partire dal divieto di jogging o passeggiate (ci si può spostare a piedi solo per ragioni di salute o per portare fuori il cane, ma solo in prossimità della propria abitazione).

Bonaccini: per Piacenza misure più restrittive prorogate fino al 3 maggio

Per Piacenza al momento restano in vigore tutte le misure restrittive: niente apertura di librerie e cartolerie, per essere sintetici. L’arrivo di due festività nazionali con tutte le attività di vendita chiuse, porta alla riapertura dei supermercati la domenica (dal 18 aprile) per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali.

l presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha firmato nel pomeriggio un’ordinanza che conferma le misure ulteriormente restrittive in vigore in Emilia-Romagna e in scadenza lunedì 13 aprile, prorogandole fino al prossimo 3 maggio.

Comprese quelle relative alle province di Piacenza e Rimini, al capoluogo di Medicina e alla frazione di Ganzanigo, dove, a differenza di quanto sancito dal Decreto della Presidenza del Consiglio di ieri, 10 aprile, restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati. Consentite invece silvicoltura e utilizzo aree forestali e cura e manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione, così come sancito dal Governo per tutto il territorio nazionale. Nella provincia di Rimini è confermato anche il piano di riorganizzazione della mobilità viaria, con l’obiettivo di rafforzare i controlli sugli spostamenti.

Librerie, rivendite di articoli di cartoleria e di abbigliamento per bambini e neonati sono invece di nuovo consentite nel resto del territorio regionale, alla pari del resto del Paese.

Con l’avvicinarsi di due festività nazionali – 25 aprile e 1^ maggio – nelle quali tutte le attività di vendita saranno chiuse (a eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante), si è decisa la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali. Il nuovo atto regionale prevede infatti che nelle giornate festive e prefestive all’interno dei centri commerciali e delle medie e grandi strutture è consentita la vendita limitatamente a farmacie, parafarmacie, edicole, tabacchi e punti vendita di generi alimentari, di prodotti per l’igiene personale, la pulizia e l’igiene della casa, gli articoli di cartoleria, le sole attività alle quali può essere consentito l’accesso. Attenzione: la prima domenica di apertura sarà il 19 aprile, visto che fino a lunedì 13 resta in vigore l’ordinanza che prevede la sospensione.

Per il resto, l’ordinanza regionale conferma le misure già in vigore, a partire dal divieto di jogging o passeggiate, visto che per lo spostamento a piedi, se dovuto a ragioni di salute o per esigenze fisiologiche dell’animale di compagnia, è obbligatorio restare in prossimità della propria abitazione. Così come per le attività di produzione di cibo e alimenti che prevedono la somministrazione e il consumo sul posto e quelle che per l’asporto (comprese rosticcerie, friggitorie, gelaterie, pasticcerie, pizzerie al taglio), resta consentito il solo servizio di consegna a domicilio, nel rispetto delle disposizioni igienico sanitarie.

 

Il sindaco Patrizia Barbieri in visita all’Ospedale di Piacenza

Il sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, oggi ha portato gli auguri di Buona Pasqua agli operatori sanitari, con una breve visita all’ospedale Guglielmo da Saliceto. Ad accoglierla, davanti al Polichirurgico, c’erano i rappresentanti di vari reparti. Il sindaco ha espresso ai sanitari il ringraziamento di tutta la comunità, evidenziando con orgoglio quanto è stato fatto durante l’emergenza da tutto il sistema sanitario locale. “Mi faccio portavoce – ha detto – della gratitudine della cittadinanza per il grande sacrificio che avete fatto e che ancora state facendo”. Con i sanitari e il direttore generale Luca Baldino, sono state condivise anche le preoccupazioni su una eventuale ripresa dei contatti sociali. Al termine dell’incontro, il sindaco ha dichiarato: “Proprio perché sono in mezzo a chi ha affrontato l’emergenza, rinnovo a tutti la raccomandazione di essere rigorosi e rispettare le prescrizioni. I sanitari hanno bisogno del nostro aiuto: dobbiamo stare a casa, per fare in modo che questo contagio non si diffonda. Adesso siamo in un situazione che sta migliorando, non vanifichiamo questi risultati, non sprechiamo il lavoro fatto. Lo dobbiamo, oltre che a noi stessi, anche ai medici, agli infermieri e a tutti gli operatori sanitari. Rispettiamo le regole: è il più bel ringraziamento che possiamo tributare a ciascuno di loro”.

Patrizia Barbieri è poi salita in Malattie infettive, per un saluto al personale del reparto, che è stato uno dei reparto in prima linea per il contenimento della diffusione del virus. Prima di lasciare l’ospedale, il sindaco si è prestata con piacere anche alla richiesta di una foto con il personale dell’Ematologia, che ha sede nella stessa palazzina.

Attività aperte. Il Sindaco scrive al Premier Conte: “no al silenzio assenso”

PIACENZA – Alla protesta degli operatori sanitari che hanno chiesto al Prefetto di non autorizzare l’apertura indiscriminata delle oltre 1.200 attività che hanno fatto richiesta si aggiunge l’azione del sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, che oggi ha scritto al Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al Ministro della Salute, Roberto Speranza, al Ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli e al Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, per chiedere un loro intervento in merito alla questione relativa all’apertura delle attività.

Come sappiamo il Governo ha disposto che possano continuare ad operare solo le attività essenziali per la popolazione e le relative filiere. Tuttavia alla Prefettura di Piacenza sono arrivate 1.273 richieste di apertura in deroga e, in mancanza di una decisione in merito da parte della Prefettura stessa, in virtù delle normative in essere sarebbero legittimate ad operare invocando il silenzio assenso.

“Ho portato all’attenzione del Governo e della Regione anche l’accorato appello che ho ricevuto dagli operatori sanitari che sono sinceramente preoccupati che queste aperture effettuate aggirando le disposizioni con il sistema delle autocertificazioni possano portare ad una seconda ondata di contagi, vanificando tutti gli sforzi fatti sinora”, ha dichiarato Patrizia Barbieri. “Ho quindi chiesto al Governo e alla Regione di provvedere ad escludere il ricorso al silenzio assenso per consentire alla Prefettura di valutare le istanze caso per caso e di concedere l’apertura in deroga solo per situazioni di reale necessità e per servizi essenziali per la popolazione”.

Troppe attività aperte. Gli infermieri: fermatevi o saremo noi a fermarci

PIACENZA – 1.200 aziende hanno presentato un’autocertificazione in Prefettura per poter riaprire la propria attività, ritenendo di avere requisiti tali per poter operare in deroga rispetto alle normative anti coronavirus. Il problema è che la Prefettura dovrebbe esaminarle una ad una, e nel frattempo i titolari delle oltre 1.200 attività si ritengono legittimati a lavorare invocando il silenzio assenso.

Ma gli operatori sanitari sono saliti sulle barricate. Dopo avere lavorato in condizioni inimmaginabili per oltre un mese non accettano che tutti i sacrifici possano essere vanificati da una normativa che può essere “aggirata” grazie ad un porta posteriore.

Gli operatori sanitari parlano “in nome di quello che è stato fatto fino ad oggi e con la consapevolezza di un rischio che ora non possiamo correre. Perché un nuovo picco dell’epidemia in questa fase delicata nella lotta contro un nemico subdolo e sconosciuto fino a poche settimane fa non ce lo possiamo permettere”.

“Sono di poche ore fa gli articoli in cui viene dichiarato che la Prefettura di Piacenza ha concesso la riapertura di numerose aziende a fronte delle tante domande di deroga al Decreto Coronavirus. Noi operatori sanitari di Piacenza abbiamo fatto l’impossibile per tutelare la salute di tutti i cittadini, tutti e tutte, nessuno escluso, anche di coloro che si sono messi a rischio, in barba a decreti e provvedimenti. Siamo rimasti in corsia, non abbiamo mollato, abbiamo fatto appelli, sono state rilasciate interviste per far capire l’eccezionalità dell’emergenza che ha colpito il nostro territorio e negli ultimi giorni ci siamo illusi di avercela quasi fatta, il messaggio sembrava passato: la pericolosità di questa epidemia era stata compresa, cominciavamo ad avere un po’ di respiro. Sembrava la fine di una strage senza precedenti”.

Ora queste autorizzazioni ci fanno temere un pericoloso colpo di coda: non siamo ancora in fase di ripresa, stiamo ancora risolvendo la fase di picco!

“Davvero vogliamo vanificare gli sforzi? Davvero vogliamo correre il rischio di dover affrontare una nuova fase di emergenza con ripercussioni ancora peggiori sul sistema sanitario e sull’economia? State a casa, fermate le attività ancora per qualche giorno. Invertite la rotta o saremo noi infermieri a fermarci”.

Boris Johnson in terapia intensiva, è grave. Shock nel Regno Unito

LONDRA – Precipitano le condizioni di salute del Primo Ministro del Regno Unito, Boris Johnson, che era ricoverato in ospedale dopo il contagio da coronavirus. Il premier inglese, 55 anni, è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale St. Thomas della capitale. Prima del ricovero, avvenuto per problemi respiratori emersi 10 giorni dopo essere risultato positivo al test del Covid-19, Johnson aveva trascorso un periodo d’isolamento a Downing Street.

La notizia ha scosso l’opinione pubblica del Regno Unito, il giorno dopo lo storico discorso alla popolazione della Regina Elisabetta II. A conferma della gravità della situazione, il Governo ha annunciato il passaggio di consegne al ministro degli Esteri Dominic Raab per la supplenza temporanea alla guida dell’esecutivo.

Data la situazione, molti giornali hanno ricordato che Boris Johnson sembrava avere preso sottogamba il pericolo del virus, già manifestatosi in Italia in tutta la sua durezza, convinto che i suoi concittadini avrebbero presto “sviluppato l’immunità di gregge”, una teoria genetica che – applicata al Covid-19 – vede soccombere le persone anziane e meno in salute in favore della popolazione sana e produttiva.

Tamponi di massa a Piacenza. Il Sindaco Barbieri sprona la Sanità regionale

PIACENZA – Il primo passo verso lo screening di massa è partito con un test rapido disposto dall’Ausl per 170 operatori sanitari in prima linea. Ma un campionamento diffuso sull’intera popolazione darebbe determinante, come sottolinea anche il Sindaco di Piacenza. “Personalmente anche io ritengo che non sia sufficiente quanto previsto nelle direttive del Governo, ovvero che il tampone venga effettuato solo a chi mostri sintomi evidenti,” ha dichiarato Patrizia Barbieri. “E’ proprio intercettando gli asintomatici che potremmo ridurre i contagi che avvengono senza che i diretti interessati possano accorgersene”.

Il sindaco Barbieri rileva una certa confusione sul tema, tanto che c’è dibattito anche all’interno della stessa comunità scientifica. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha spiegato che non è possibile effettuare uno screening di massa perché i laboratori – nel pieno della crisi sanitaria – non riuscirebbero a gestire un numero così elevato di test. “Non mi permetto di giudicare il lavoro e il pensiero di scienziati”, ha commentato la prima cittadina, “i quali esaminano tutti gli aspetti di un problema avendo strumenti adeguati, ma da cittadina come voi sento forte la necessità di individuare quel sommerso di positivi che, involontariamente, diventano fonte di contagio”.

“Nell’esercizio del mio ruolo di Sindaco,” ha poi concluso, “ho un dialogo costante con la Sanità a tutti i livelli e non manco di evidenziare la necessità di individuare tempestivamente una corretta metodologia e un sistema avanzato dal punto di vista tecnologico per fermare la diffusività del virus con accertamenti estesi agli asintomatici e tracciatura dei contatti. Come nel caso eclatante dei conviventi di un positivo che, nel mettere in atto l’isolamento previsto dalle direttive, rischiano di contrarre il virus e di diventare essi stessi fonte di trasmissione”.